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| Infrango un'altra volta il mio proposito di non commentare fatti di cronaca, e lo faccio sempre per motivi elettorali anche se non si tratta di un evento recentissimo, sono passate già diverse settimane, si è trattato di un evento di cui sicuramente tutti avete sentito parlare fino alla nausea, le ultime elezioni presidenzioni usa, e pure io ne ero nauseato ma di recente ho trovato una "analisi" che risale al 9 novembre (quindi scritta il giorno dopo il "fattaccio") postata su facebook dalla stessa persona che ci aveva già deliziato con il resoconto in diretta della situazione nella Gran Bretagna post brexit di cui abbiamo parlato qui
https://newsboard.forumcommunity.net/?t=59001232
anche questa volta linkerò l'originale
www.facebook.com/gianluca.ruggiero/posts/10155504073364126
e lo riporterò integralmente qui (fortunatamente è più breve del papiro sulla brexit)
QUOTE E così stamattina mi risveglio in un'America sonnacchiosa che ha votato Trump. Il mio vicino raccoglie le foglie dal giardino e mi saluta con l'aria imbambolata di chi è sorpreso dal risultato; quello stesso sguardo l'ho visto a Londra la mattina della Brexit. Qui nella ricca New York, così come nella ricca Londra, centri nevralgici del potere mondiale, la gente non capisce - pretende di non capire - cosa stia succedendo.
Forse un po' di compassione non farebbe male in questo mondo. Compatire (cum-patire, sentire con) aiuterebbe a capire. Compatire non vuol dire avere pietà dell'altro, e neanche vuol dire approvazione. Compatire è un esercizio che ci aiuterebbe tutti a non perdere il contatto con la realtà (quantomeno la realtà sociale) e capire meglio cosa accade nel mondo. Compatire non è un freddo sondaggio - i sondaggi hanno ormai dimostrato i propri limiti. Compatire avrebbe aiutato i Democratici a capire che la Clinton non aveva una, dico una possibilità di battere Trump. Bastava fare due chiacchiere con la gente per strada e notare quell'impercettibile ma immediato senso di disgusto al sentire il solo nome della Clinton.
Compatire avrebbe aiutato l'establishment Democratico a capire che non era più tempo di istituzioni, ma tempo di rivoluzioni. Nelle primarie era già tutto molto chiaro; la gente si schierava da un lato a favore di Trump e dall'altro a favore di Sanders. E non si dica che un "socialista democratico" non avrebbe avuto chances negli USA. La gente cominciava ad essere pazza di Sanders, anche nei recessi più profondi della Bible belt.
Sin dalle primarie, si capiva che queste sarebbero state le elezioni del fallimento del sogno americano. Un sogno che solo in pochi possono permettersi, spesso pagando un prezzo troppo alto. La vasta maggioranza degli americani non ha risparmi, ed è "just one check away from bankruptcy".
I Democratici avevano la loro carta vincente, ma hanno preferito l'Establishment. E la vittoria di Trump è tutta qui.
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