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| Ciò che è pubblico non è necessariamente etico
Quando avevo solo 15 anni in Italia si parlava del referendum sull’acqua pubblica e in questi anni ho letto le più varie argomentazioni contro qualsiasi forma di privatizzazione o liberalizzazione o concessioni che sono tornate in voga con la vicenda del ponte Morandi. Non voglio prendere una posizione netta nel dire se sia più giusto che una certa risorsa rimanga nel pubblico o vada nel privato, però ho ascoltato molto le opinioni di chi pensa che le risorse gestite dai privati siano totalmente sbagliate. Di solito chi è a favore di una gestione delle risorse da parte dei privati sono persone di orientamento liberale, poi ci possono essere varie forme di gestione privata: chi ha posizioni più vicine ad un centro-destra vorrebbe una deregolamentazione e una presenza minima dello stato, mentre chi ha posizioni più vicine ad un centro-sinistra vuole il privato ma lo vuole con uno stato forte che mette vincoli e regole. Ma così come tra chi è a favore ci sono varie correnti, anche tra chi è contrario ci sono diverse motivazioni per cui sono contrari: In genere chi ha posizioni più vicine ad una sinistra radicale vede nello stato l’unica istituzione possibile in grado di garantire l’uguaglianza anche nella ripartizione delle risorse, quindi dare in carico una risorsa ad un privato che la rivenderà sulla base di un profitto viene visto come qualcosa di immorale, a maggior ragione se questo prevede una bassa regolamentazione da parte dello stato. Mentre chi ha posizioni più vicine ad una destra sovranista vede il privato come una svendita dei pezzi dello stato e va contro lo spirito nazionale, a maggior ragione se la risorsa è gestita da uno stato estero.
Tuttavia, il tutto può essere sintetizzato come: il Pubblico è etico, mentre il Privato no. Perché il Pubblico rappresenta ciò che i cittadini hanno scelto e che l’unico profitto che cerca è il loro, mentre il Privato rappresenta gli interessi di chi ci guadagna. Eppure è un discorso in cui non mi ci sono mai ritrovato, anche perché alla fine anche uno Stato è come una grande azienda: ha una spesa, ha delle entrate e nel caso in cui il primo sia maggiore del secondo ha anche un debito che più verrà fatto crescere più sarà difficile trovare persone che abbiano voglia di investire e sarà anche sempre più difficile contenerlo.
Nelle aziende spesso si ricorre all’outsourcing di alcune risorse, ovvero delegare ad aziende esterne certi tipi di servizi che di fatto permettono all’azienda di non doversene occupare. Nel caso di una gestione privata di una risorsa statale è ancora più vantaggioso poiché non sarà lo stato a dover pagare un servizio esterno, ma sarà il servizio esterno a dover pagare la tassazione allo stato. Questo a mio parere porterebbe ottimi benefici ai conti pubblici dello stato e anche ad una maggiore efficienza. E secondo me la decisione di rendere pr...Read the whole post...
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