| | CITAZIONE Pensiamo solamente ad un noto programma televisivo che insegnava alle persone a leggere e a scrivere contribuendo a diminuire l'alto tasso di analfabetismo presente in quell'epoca in Italia. Non è mai troppo tardi ma per quanto abbia influito sulla società, non lo considero un tentativo di condizionamento, Alberto Manzi non tentava di spiegare agli spettatori cosa dovevano pensare
CITAZIONE Poi è arrivato internet che consentiva anche a persone non potenti di creare il proprio sito web, ma internet era ancora una giunga di siti web, in cui riuscivi a raggiungere altri siti solo conoscendo direttamente il link oppure trovando il collegamento ipertestuale in un'altra pagina web. oltre alle pagine per siti affiliati / consigliati e ai siti di directory (che erano degli pseudo motori di ricerca) c'erano cose che ormai ricordano in pochi, come i webring
CITAZIONE Da qui poi nascono i motori di ricerca, in particolare Google che riesce a raggruppare tutti questi siti e filtrarli per categorie. nati per essere i servi del web, i primi erano addirittura una funzione dei sunnominati siti di directory, con lo stabilirsi del suo monopolio di fatto, Google finì per esserne quasi il padrone, se non piacevi a Google, addio
CITAZIONE Il terzo passo fu quello della nascita del Web 2.0: si voleva superare la logica della comunicazione unidirezionale e da qui nascono le prime community online: Chat, Forumfree, Youtube. gli esempi che fai sono già relativamente tardi, prima c'erano cose come le bbs (bulletin board system) le mailing list, e i gruppi yahoo, le prime chat risalgono sì a quel periodo, ma i forum (di cui ff è una categoria speciale) furono una evoluzione delle bbs, in quanto a youtube è abbastanza particolare, dato che è un condivisore di video, e anche lì con la nascita della fiugura dello youtuber la comunicazione è diventata quasi televisiva, e hai dimenticato i blog dell'epoca d'oro
CITAZIONE L'ultimo step che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione è stato quello dei Social Media, dove il protagonista non è più il contenuto, ma l'utente. ho sempre pensato che la centralità dell'utente, in servizi come facebook, sia più illusoria che reale, in altri servizi, come twitter e instagram, questo si nota meglio
CITAZIONE con i Social Media ha iniziato ad esserci un'utenza molto ampia che riguardava sia tanti giovani ma anche tante persone di mezza età e in parte anche persone anziane. continuo a pensare che il fenomeno degli adulti e anziani sia sopravvalutato, e che il vero discriminante sia l'uso dello smartphone, dispositivi ormai talmente smart che riescono a trasformare in un utente internet anche un tizio, giovane o anziano, che non riuscirebbe a trovare il pulsante per accendere un pc ma generalizzando l'utenza oltre agli "smanettoni del pc" categoria dove i giovani e giovanissimi erano la maggioranza, sis onos tabilite fasce d'tà più simili a quelle attualmente nella società, dove invece i giovani sono in relativa minoranza, almeno in europa
CITAZIONE Questa lunga introduzione serve per ripercorrere la storia della comunicazione online e per specificare come se prima era solamente un gruppo di pochi che avevano il "potere ideologico" dell'informazione, oggi è veramente alla portata di tutti. Ma il succo del mio quesito è: questa forma di propaganda "universale" è l'espressione massima della democrazia oppure può esserne la sua distruzione? anche qui temo che la "grande democrazia del web" si sia rivelata, almeno in parte, una illusione, più esattamente stia iniziando a rivelarsi tale
CITAZIONE Nel frattempo però siamo entrati nel web 3.0, dove a livello tecnologico non si garantisce solamente una semplice comunicazione bidirezionale, ma esistono anche nuove tecnologie come i Big Data o l'intelligenza artificiale (che in realtà non sono nuove tecnologie, ma hanno avuto un boom di sviluppo in questi ultimi anni) che consentono di impostare automaticamente ciò che l'utente può vedere e con quale priorità a seconda delle sue interazioni sui social. il primo brutto sintomo fu igoogle, la "ricerca intelligente mirata secondo gli interessi dell'utente" era a fin di bene, ma finiva col manipolarli, gli interessi dell'utente, e sopratutto ad indirizzarlo sempre verso gli stessi siti, e comunque la risvoluzione social ha avuto un altro brutto effetto, ha impoverito il web, oggi tanti si limitano ai "social" e hanno un internet praticamente ridotto a facebook e twitter, per i più giovani anche instagram, e specie il primo social nominato, nato anche come condivisore di contenuti, ha finito per ostacolare e diminuire di numero proprio i siti che i contenuti li generavano, che ora devono accontentarsi, più che di una utenza partecipante, di visite da facebook
ho commentato della prima parte, sono arrivato subito prima della "Piccola parentesi", ilr esto lo commenterò nei prossimi giorni |
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