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Internet sta favorendo la Democrazia oppure la sta annientando?

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view post Posted on 6/10/2019, 00:51
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L'avvento di Internet è stato rivoluzionario.
Il punto di partenza fu quello di dispositivi tecnologici che potessero comunicare tra di loro e trasmettersi informazioni, anche se in un primo momento riguardava principalmente una comunicazione di tipo uno a molti, come ad esempio la televisione.
Tuttavia la televisione, soprattutto ai primi tempi in cui vi erano pochi canali era di fatto un mezzo potente nelle mani di pochi che potevano anche condizionare la società cambiando usi e costumi.
Pensiamo solamente ad un noto programma televisivo che insegnava alle persone a leggere e a scrivere contribuendo a diminuire l'alto tasso di analfabetismo presente in quell'epoca in Italia.
Poi è arrivato internet che consentiva anche a persone non potenti di creare il proprio sito web, ma internet era ancora una giunga di siti web, in cui riuscivi a raggiungere altri siti solo conoscendo direttamente il link oppure trovando il collegamento ipertestuale in un'altra pagina web.
Da qui poi nascono i motori di ricerca, in particolare Google che riesce a raggruppare tutti questi siti e filtrarli per categorie.
Il terzo passo fu quello della nascita del Web 2.0: si voleva superare la logica della comunicazione unidirezionale e da qui nascono le prime community online: Chat, Forumfree, Youtube.
Da qui ci fu un primo cambiamento nella comunicazione globale: ora a tutti era consentito fare propaganda, ma ancora il fenomeno community non era diventato di massa, mentre il fenomeno internet iniziava ad esserlo visto che già vi erano molti giornali online che al posto di quelli cartacei ti fornivano varie notizie gratuitamente, quindi con la nascita delle prime community solo una nicchia avevano una vita attiva su internet, la maggioranza erano solo lettori passivi.
L'ultimo step che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione è stato quello dei Social Media, dove il protagonista non è più il contenuto, ma l'utente.
con i Social Media ha iniziato ad esserci un'utenza molto ampia che riguardava sia tanti giovani ma anche tante persone di mezza età e in parte anche persone anziane.
Nel frattempo però siamo entrati nel web 3.0, dove a livello tecnologico non si garantisce solamente una semplice comunicazione bidirezionale, ma esistono anche nuove tecnologie come i Big Data o l'intelligenza artificiale (che in realtà non sono nuove tecnologie, ma hanno avuto un boom di sviluppo in questi ultimi anni) che consentono di impostare automaticamente ciò che l'utente può vedere e con quale priorità a seconda delle sue interazioni sui social.

Questa lunga introduzione serve per ripercorrere la storia della comunicazione online e per specificare come se prima era solamente un gruppo di pochi che avevano il "potere ideologico" dell'informazione, oggi è veramente alla portata di tutti.
Ma il succo del mio quesito è: questa forma di propaganda "universale" è l'espressione massima della democrazia oppure può esserne la sua distruzione?

Piccola parentesi: mentre scrivevo questo articolo mi sono accorto che più di 7 anni fa feci un articolo su Google e sull'uso che fa delle nostre informazioni qui sul Newsboard che secondo me era una sorta di aperitivo di ciò che oggi si dibatte pubblicamente.
Chiaramente avevo solo 16 anni e le mie idee sono cambiate, però sarà veramente interessante confrontare le risposte ricevute 7 anni fa con quelle che riceverò oggi, per vedere se qualcosa nel mondo è cambiato in questi 7 anni.
vi lascio il link: https://newsboard.forumcommunity.net/?t=51458453 .

Tornando al topic principale:
Internet per molti rappresenta la più grande rivoluzione per la libertà di informazione, ma al tempo stesso esistono molti meccanismi di propaganda che vengono diffusi proprio grazie alle intelligenze artificiali e ai Big Data e che spesso contengono informazioni false e spesso anche persone molto competenti tendono a cascarci.
Oramai tutte le informazioni che trovo sui Social prima di condividerle vado sempre a vedere se anche i giornali nazionali ne hanno parlato, ma la cosa buffa è che a volte ci sono giornali che diffondono certe notizie, ma poi altri giornali dicono che queste notizie sono fake news :asd:
Ad esempio su Facebook esistono intere pagine a tema che diffondono fake news a manetta e può riguardare qualsiasi orientamento politico: da fake news sui migranti a quelle più recenti sull'Amazzonia dove su Facebook e sui Social c'è stata una diffusione di massa di immagini false che mostravano "Animali sofferenti per gli incendi" e alcune di queste immagini false sono state condivise pure dal presidente francese Emmanuel Macron, ma in particolar modo in Brasile ho visto varie fake news contro Bolsonaro, ad esempio tempo fa girava un'immagine di alcuni "indigeni sofferenti" che nulla avevano a che fare con il brasile, ma spacciati come vittime delle politiche di Bolsonaro sull'amazzonia.
Ma ci potrebbero benissimo essere tanti altri esempi: dalle frasi false attribuite a Laura Boldrini e alla sua sorella immaginaria, ma anche a Matteo Salvini con il suo tweet sui "terroni" e "Africani" che non ha mai scritto o delle presunte armi da guerra che avrebbe legalizzato.

Sulle fake news però si dovrebbe fare un dibattito a parte e le domande che mi pongo sono le seguenti:

  • 1. Si può davvero impedire alle persone di condividere fake news? oltre alle enormi dimensioni del web e alla sua complessità, possiamo davvero accettare un organo statale che ci dica in cosa dobbiamo credere e in cosa no? e questo organo sarebbe nazionale o internazionale? nel secondo caso siamo sicuri di rischiare che questo potere possa finire nelle mani di un paese come la Cina?

  • 2. Secondo me il rischio per la democrazia è molto elevato poiché il confine tra fake news e opinione personale è molto sottile. Io potrei dire: "a me l'Europa fa schifo perché non ci aiuta!" Qualcuno potrebbe dire che la mia è una fake news poiché ci fornisce una serie di finanziamenti europei, ma altri potrebbero pensare che io abbia ragione poiché non ci aiuta in vari settori.

  • 3. Possiamo davvero pretendere dalle persone comuni che abbiano competenze professionali al pari di un giornalista o di un esperto del settore? Se nella vita reale incontriamo una persona che non ha nessuna competenza medica e scientifica perché dovremmo rivolgerci a lui per curare un eventuale tumore? Di solito andiamo da chi ha le certificazioni per farlo e allora perché sul web crediamo a tutto ciò che vediamo in giro e non ci assicuriamo che questa persona sia una fonte attendibile? mi rendo conto che il problema del web è che gli utenti richiedono immediatezza e che in fondo per la maggioranza internet è solo un momento di intrattenimento e di leggerezza ma forse invece che investire in pericolosi (ma anche non del tutto utili) filtri "anti fake-news", perché non lavorare a partire dalle scuole ad un importante progetto di educazione digitale?

  • 4. Tutte le persone che condividono fake news sugli immigrati che conosco erano già persone a non avere una buona opinione su un certo tipo di immigrazione irregolare e stessa cosa vale per i post ambientalisti, quindi bisogna chiedersi se effettivamente questa propaganda abbia davvero effetti sul "far cambiare idea alle persone", la mia sensazione è che ognuno veda quello che gli fa più comodo vedere e ignora il resto.

  • 5. Ma siamo davvero sicuri che vietare la propaganda in un paese democratico sia possibile? Nei paesi democratici è sempre esistita e non sempre era politicamente corretta o veritiera.


Ha fatto molto discutere in questi giorni il ban di Facebook alle pagine di Casa Pound e Forza Nuova, ma anche quella di Socialisti Gaudenti e alcuni dirgenti del partito comunista cubano e anche qui si è aperto un dibattito: ma se queste forze politiche possono fare politica legittimamente nel loro stato, perché una piattaforma privata può decidere che questi non hanno diritto di usare la loro piattaforma come gli altri partiti politici?
Qui si apre un ulteriore dibattito sul se le piattaforme Social vanno tenute totalmente private oppure devono comunque sottostare a una serie di vincoli nazionali e internazionali vista l'enorme importanza che hanno negli elettori e sulle masse, ma anche vista l'enorme quantità di dati in loro possesso su una larga fetta della popolazione mondiale.
Qualcuno potrebbe pensare "Ma perché forze politiche cosi' fortemente anticapitaliste e contro la globalizzazione dovrebbero avere la possibilità di fare propaganda su una delle piattaforme che hanno fatto della globalizzazione il loro punto di forza e che sono in mano a una minuscola minoranza di uomini iper-capitalisti che loro vogliono combattere?

Poi oltre a questo, Striscia la Notizia in questi giorni ha mostrato due casi di Deep Fake su Matteo Salvini e Matteo Renzi dove riescono a generare tramite le intelligenze artificiali due loro caricature che dicono cose che i due leader potrebbero non aver mai detto.
Se ci pensiamo bene questo può essere molto pericoloso: qualcuno potrebbe creare un video di un leader politico che dice le cose più abominevoli mai sentite nella storia dell'umanità e le persone potrebbero pensare in massa che il video sia vero, compresi molti scienziati che non lavorano a diretto contatto con questo tipo di intelligenze artificiali e quindi ci sarebbe la necessità di esperti che ci dicano se questi video siano veri oppure falsi e per la libertà di informazione questo potrebbe essere un handicap, visto che se almeno prima il problema principale era la reperibilità delle informazioni, oggi non solo devi riuscire a selezionarle da un elevato numero di fonti, ma devi pure perdere tempo a verificare se sono veritiere.

Voi cosa ne pensate? Secondo voi il web con le sue nuove tecnologie sta favorendo una estrema democrazia dove tutti possono condividere tutto ciò che vogliono, ma che al tempo stesso questo potrebbe creare un paradosso che danneggia la democrazia stessa oppure è giusto limitare questa diffusione di massa dei contenuti però cadendo in un altro paradosso, quello di voler difendere la democrazia annullando la democrazia?

Mi interessa molto la vostra opinione, spero ci siano tanti commenti!

democrazia-online



Edited by shiny ditto - 6/10/2019, 02:25

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view post Posted on 6/10/2019, 23:57
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Pensiamo solamente ad un noto programma televisivo che insegnava alle persone a leggere e a scrivere contribuendo a diminuire l'alto tasso di analfabetismo presente in quell'epoca in Italia.

Non è mai troppo tardi :fifi: ma per quanto abbia influito sulla società, non lo considero un tentativo di condizionamento, Alberto Manzi non tentava di spiegare agli spettatori cosa dovevano pensare :lol:
CITAZIONE
Poi è arrivato internet che consentiva anche a persone non potenti di creare il proprio sito web, ma internet era ancora una giunga di siti web, in cui riuscivi a raggiungere altri siti solo conoscendo direttamente il link oppure trovando il collegamento ipertestuale in un'altra pagina web.

oltre alle pagine per siti affiliati / consigliati e ai siti di directory (che erano degli pseudo motori di ricerca) c'erano cose che ormai ricordano in pochi, come i webring
CITAZIONE
Da qui poi nascono i motori di ricerca, in particolare Google che riesce a raggruppare tutti questi siti e filtrarli per categorie.

nati per essere i servi del web, i primi erano addirittura una funzione dei sunnominati siti di directory, con lo stabilirsi del suo monopolio di fatto, Google finì per esserne quasi il padrone, se non piacevi a Google, addio
CITAZIONE
Il terzo passo fu quello della nascita del Web 2.0: si voleva superare la logica della comunicazione unidirezionale e da qui nascono le prime community online: Chat, Forumfree, Youtube.

gli esempi che fai sono già relativamente tardi, prima c'erano cose come le bbs (bulletin board system) le mailing list, e i gruppi yahoo, le prime chat risalgono sì a quel periodo, ma i forum (di cui ff è una categoria speciale) furono una evoluzione delle bbs, in quanto a youtube è abbastanza particolare, dato che è un condivisore di video, e anche lì con la nascita della fiugura dello youtuber la comunicazione è diventata quasi televisiva, e hai dimenticato i blog dell'epoca d'oro :fifi:
CITAZIONE
L'ultimo step che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione è stato quello dei Social Media, dove il protagonista non è più il contenuto, ma l'utente.

ho sempre pensato che la centralità dell'utente, in servizi come facebook, sia più illusoria che reale, in altri servizi, come twitter e instagram, questo si nota meglio
CITAZIONE
con i Social Media ha iniziato ad esserci un'utenza molto ampia che riguardava sia tanti giovani ma anche tante persone di mezza età e in parte anche persone anziane.

continuo a pensare che il fenomeno degli adulti e anziani sia sopravvalutato, e che il vero discriminante sia l'uso dello smartphone, dispositivi ormai talmente smart che riescono a trasformare in un utente internet anche un tizio, giovane o anziano, che non riuscirebbe a trovare il pulsante per accendere un pc :asd: ma generalizzando l'utenza oltre agli "smanettoni del pc" categoria dove i giovani e giovanissimi erano la maggioranza, sis onos tabilite fasce d'tà più simili a quelle attualmente nella società, dove invece i giovani sono in relativa minoranza, almeno in europa
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Questa lunga introduzione serve per ripercorrere la storia della comunicazione online e per specificare come se prima era solamente un gruppo di pochi che avevano il "potere ideologico" dell'informazione, oggi è veramente alla portata di tutti.
Ma il succo del mio quesito è: questa forma di propaganda "universale" è l'espressione massima della democrazia oppure può esserne la sua distruzione?

anche qui temo che la "grande democrazia del web" si sia rivelata, almeno in parte, una illusione, più esattamente stia iniziando a rivelarsi tale
CITAZIONE
Nel frattempo però siamo entrati nel web 3.0, dove a livello tecnologico non si garantisce solamente una semplice comunicazione bidirezionale, ma esistono anche nuove tecnologie come i Big Data o l'intelligenza artificiale (che in realtà non sono nuove tecnologie, ma hanno avuto un boom di sviluppo in questi ultimi anni) che consentono di impostare automaticamente ciò che l'utente può vedere e con quale priorità a seconda delle sue interazioni sui social.

il primo brutto sintomo fu igoogle, la "ricerca intelligente mirata secondo gli interessi dell'utente" era a fin di bene, ma finiva col manipolarli, gli interessi dell'utente, e sopratutto ad indirizzarlo sempre verso gli stessi siti, e comunque la risvoluzione social ha avuto un altro brutto effetto, ha impoverito il web, oggi tanti si limitano ai "social" e hanno un internet praticamente ridotto a facebook e twitter, per i più giovani anche instagram, e specie il primo social nominato, nato anche come condivisore di contenuti, ha finito per ostacolare e diminuire di numero proprio i siti che i contenuti li generavano, che ora devono accontentarsi, più che di una utenza partecipante, di visite da facebook

ho commentato della prima parte, sono arrivato subito prima della "Piccola parentesi", ilr esto lo commenterò nei prossimi giorni
 
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view post Posted on 7/10/2019, 01:00
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Ovviamente la storia che ho raccontato è un'estrema semplificazione, voleva solo essere introduttiva per parlare della democrazia sul web :fifi:
Per rispondere al tuo commento in modo molto rapido: penso che alla fine siano stati davvero i Social a cambiare radicalmente la comunicazione tra le persone.
Internet è diventato un fenomeno di massa, però secondo me hai ragione, sono estremamente diminuiti i siti web e quelli che ci sono non vengono molto visitati se non hanno pagine Facebook che lì indirizzano.

Ma penso che il cambiamento radicale sia stato l'ingresso della politica nel "mondo virtuale".
Oggi tutti i leader politici mondiali e nazionali usano Twitter, Facebook, Instagram e di conseguenza la politica si è accorta di questo mondo che prima del loro arrivo era sostanzialmente una giungla.
Ma è giusto anche dire che questo utilizzo di massa richiede una regolamentazione soprattutto se un'azienda privata dispone delle informazioni personali di miliardi di persone.
Solo che questo ha aperto alle più feroci macchine di propaganda usando trucchetti psicologici per provare a "manipolare" le opinioni degli utenti e secondo me da qui nasce il dibattito sulla Democrazia
 
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view post Posted on 7/10/2019, 23:07
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penso che alla fine siano stati davvero i Social a cambiare radicalmente la comunicazione tra le persone.

sono d'accordo, ma l'hanno cambiata in meglio?
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Ma penso che il cambiamento radicale sia stato l'ingresso della politica nel "mondo virtuale".
Oggi tutti i leader politici mondiali e nazionali usano Twitter, Facebook, Instagram e di conseguenza la politica si è accorta di questo mondo che prima del loro arrivo era sostanzialmente una giungla.

e ti posso dire il bel risultato che ho ottenuto io da queste rivoluzione, persone con cui comunicavo da un decennio perchè avevo qualche interesse in comune, sia pure senza avere legami troppo stretti, sono diventate dei fanatici che non ammettevano nulla se non la dottrina che seguivano fanaticamente e acriticamente, e con la maggior parte ho dovuto, a malincuore, interrompere ogni contatto, altre meno fanatiche le ho ancora in lista amici, ma perchè mi censuro e ignoro il loro lato peggiore
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Ma è giusto anche dire che questo utilizzo di massa richiede una regolamentazione soprattutto se un'azienda privata dispone delle informazioni personali di miliardi di persone.

ti dirò che più che dal trattamento dati da parte dell'azienda privata sono preoccupato dalla "regolamentazione pubblica" :asd: ieri una famigerata politica italiana ha dichiarato che il governo ha "bisogno di sapere" come e dove gli italiani spendano i loro soldi
CITAZIONE
Solo che questo ha aperto alle più feroci macchine di propaganda usando trucchetti psicologici per provare a "manipolare" le opinioni degli utenti e secondo me da qui nasce il dibattito sulla Democrazia

le "bestie" sono decisamente sopravvalutate, e ho notato che la peggior propaganda è fatta da chi accusa gli avversari di usare "trucchi di propaganda, sentiment analysis e macchine del fango" per "manipolare le classi subalterne" e che i social amplificano molto i piccoli, facendoli sembrare più grandi di quello che sono, ma passiamo alle domande
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Si può davvero impedire alle persone di condividere fake news? oltre alle enormi dimensioni del web e alla sua complessità, possiamo davvero accettare un organo statale che ci dica in cosa dobbiamo credere e in cosa no? e questo organo sarebbe nazionale o internazionale? nel secondo caso siamo sicuri di rischiare che questo potere possa finire nelle mani di un paese come la Cina?

non serve arrivare alla Cina :asd: e nemmeno ai tentativi dei nemici dell'attuale presidente usa di far considerare tutto quello che fa scrivere su twitter come "hate speech" (a loro giudizio, tutto quello che a loro non piace è discorso d'odio, e abbiamo visto che questo andazzo ha preso piede anche qui) guardiamo a casa nostra, alla famosa politica di cui ho già parlato aveva tentato, quando ricopriva una carica istituzionale, di far sottomettere tutto quello che veniva scritto dall'utenza italiana di facebook, ad una "commissione di esperti" scelta ovviamente da lei, l'elenco faceva rabbrividire e anche ora c'è chi contesta il "regolamento internazionale di facebook" (e di altri social) perchè non rispetterebbe la legislazione italiana, o almeno l'interpretazione che loro ne danno, ovviamente fosse vero il sito sarebbe illegale e da bloccare, ma non è vero, il sito gli va benissimo, ma devono esistervi solo loro, e comunque no, non si può impedire, anzi ho notato che quelli che pensano di "combattere le fake news" ne diffondono più degli altri
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Secondo me il rischio per la democrazia è molto elevato poiché il confine tra fake news e opinione personale è molto sottile. Io potrei dire: "a me l'Europa fa schifo perché non ci aiuta!" Qualcuno potrebbe dire che la mia è una fake news poiché ci fornisce una serie di finanziamenti europei, ma altri potrebbero pensare che io abbia ragione poiché non ci aiuta in vari settori.

il confine è tanto sottile che è già difficile non superarlo quando si è in buona fede e io preferisco le fake news fatte girare da gruppi di sfigati, che hanno un peso minore di quanto vogliano farci credere, a quelli che per "proteggerci dalle fake news" ci vogliono dire cosa pensare, come pensarlo e quando, comunque l'argomento europa è troppo complesso per ridurlo ad una frasetta o slogan, si può dire con certezza che non è quello che gli europeisti avevano promesso 8(e che somiglia molto a quello che gli esperti euroscettici avevano pronosticato) e che i finanziamenti europei sono solo una parte della quota che noi paghiamo all'unione, ci finanziano coi nostri soldi :asd:
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Possiamo davvero pretendere dalle persone comuni che abbiano competenze professionali al pari di un giornalista o di un esperto del settore? Se nella vita reale incontriamo una persona che non ha nessuna competenza medica e scientifica perché dovremmo rivolgerci a lui per curare un eventuale tumore? Di solito andiamo da chi ha le certificazioni per farlo e allora perché sul web crediamo a tutto ciò che vediamo in giro e non ci assicuriamo che questa persona sia una fonte attendibile? mi rendo conto che il problema del web è che gli utenti richiedono immediatezza e che in fondo per la maggioranza internet è solo un momento di intrattenimento e di leggerezza ma forse invece che investire in pericolosi (ma anche non del tutto utili) filtri "anti fake-news", perché non lavorare a partire dalle scuole ad un importante progetto di educazione digitale?

potremmo più semplicemente lasciare in pace le "persone comuni" che la loro idea, competenza o meno,se la sono sempre fatta, senza che per questo il mondo smettesse di girare? :asd: e dio ci salvi dagli errori commessi dagli esperti, o da chi viene creduto tale, ma anche qui vedo un allarmismo decisamente sospetto "non siete qualisficati per pensare, quindi non fatelo, pensiamo noi per voi e vi diciamo cosa dovete ripetere" :asd: in quanto ai "progetti di educazione nelle scuole" suscitano l'ostilità di molti genitori, e sono d'accordo con loro, la scuola dovrebbe insegnare l'abitudine a pensare, stiop, invece troppo spesso questi "progetti educativi" sembrano tanto "progetti di rieducazione" :asd: e non è necessario che sia una cosa volontaria, o politica, anzi i danni peggiori li fanno quelli in buona fede, meglio lasciare il più possibile in pace i giovani

le altre due domande alla prossima puntata
 
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4. Tutte le persone che condividono fake news sugli immigrati che conosco erano già persone a non avere una buona opinione su un certo tipo di immigrazione irregolare e stessa cosa vale per i post ambientalisti, quindi bisogna chiedersi se effettivamente questa propaganda abbia davvero effetti sul "far cambiare idea alle persone", la mia sensazione è che ognuno veda quello che gli fa più comodo vedere e ignora il resto.

a giudicare dai risultati delle elezioni, effettivamente c'è chi cambia idea, effetto della propaganda? credo non molto, forse fa effetto su chi ha poche opinioni, o opinioni poco profonde, o non ha una sua opinione su un determinato argomento, chi ha una opinione ben precisa e ragionata non la cambia per qualche slogan, chi segue fnaticamente una ideologia scarta anche la realtà, se non gli piac,e figuriamoci la propaganda
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5. Ma siamo davvero sicuri che vietare la propaganda in un paese democratico sia possibile? Nei paesi democratici è sempre esistita e non sempre era politicamente corretta o veritiera.

possibile mantenendolo democratico? no, non credo sia possibile
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Ha fatto molto discutere in questi giorni il ban di Facebook alle pagine di Casa Pound e Forza Nuova, ma anche quella di Socialisti Gaudenti e alcuni dirgenti del partito comunista cubano e anche qui si è aperto un dibattito: ma se queste forze politiche possono fare politica legittimamente nel loro stato, perché una piattaforma privata può decidere che questi non hanno diritto di usare la loro piattaforma come gli altri partiti politici?
Qui si apre un ulteriore dibattito sul se le piattaforme Social vanno tenute totalmente private oppure devono comunque sottostare a una serie di vincoli nazionali e internazionali vista l'enorme importanza che hanno negli elettori e sulle masse, ma anche vista l'enorme quantità di dati in loro possesso su una larga fetta della popolazione mondiale.
Qualcuno potrebbe pensare "Ma perché forze politiche cosi' fortemente anticapitaliste e contro la globalizzazione dovrebbero avere la possibilità di fare propaganda su una delle piattaforme che hanno fatto della globalizzazione il loro punto di forza e che sono in mano a una minuscola minoranza di uomini iper-capitalisti che loro vogliono combattere?

e perchè non dovrebbero? :asd: secondo i marxisti, i rivoluzionari avrebbero impiccato i capitalisti utilizzando la corda che i capitalisti gli avevano venduto :asd: comunque riguardo quella censura, sono dell'idea che dei limiti ci vadano messi, e che debbano essere equilibrati fra le varie parti, mentre ora vi è chi può dire tutto e chi invece non può nemmeno esistere, occorre maggior imparzialità e non devono esistere animali più uguali degli altri, purtroppo più sono aumentati i "vincoli nazionali e internazionali" e più la situazione si è deteriorata, invece di migliorare
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Poi oltre a questo, Striscia la Notizia in questi giorni ha mostrato due casi di Deep Fake su Matteo Salvini e Matteo Renzi dove riescono a generare tramite le intelligenze artificiali due loro caricature che dicono cose che i due leader potrebbero non aver mai detto.
Se ci pensiamo bene questo può essere molto pericoloso: qualcuno potrebbe creare un video di un leader politico che dice le cose più abominevoli mai sentite nella storia dell'umanità e le persone potrebbero pensare in massa che il video sia vero, compresi molti scienziati che non lavorano a diretto contatto con questo tipo di intelligenze artificiali e quindi ci sarebbe la necessità di esperti che ci dicano se questi video siano veri oppure falsi e per la libertà di informazione questo potrebbe essere un handicap, visto che se almeno prima il problema principale era la reperibilità delle informazioni, oggi non solo devi riuscire a selezionarle da un elevato numero di fonti, ma devi pure perdere tempo a verificare se sono veritiere.

non serve nememno tanta elaborazione, di recente sono circolate due bufale (ridicole) su trump, e un sacco di gente ci ha creduto, per poi tacere imbarazzati :asd: è bastato a farli ragionare? no, aspettano la prossima occasione per ripartire con "trump folle guerrafondaio incompetente mentecatto" eccetera, perchè il male non dipende dalla propaganda, ma da chi è dispsoto a crederci anche se la verità che ha di fronte agli occhi gli urla il contrario
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Voi cosa ne pensate? Secondo voi il web con le sue nuove tecnologie sta favorendo una estrema democrazia dove tutti possono condividere tutto ciò che vogliono, ma che al tempo stesso questo potrebbe creare un paradosso che danneggia la democrazia stessa oppure è giusto limitare questa diffusione di massa dei contenuti però cadendo in un altro paradosso, quello di voler difendere la democrazia annullando la democrazia?

favorire una estrema democrazia direi proprio di no, abbiamo già visto che fine ha fatto il "movimento della grande democrazia del web" :asd: ma ha avuto dei buoni risultati, per esempio ha finalmente spezzato il monopolio dei media tradizionali, ormai convinti di essere gli "opinion maker" quelli che decidevano cosa gli elettori dovevano pensare, togliendo loro la funzione di intermediari esclusivi e consentendo agli esponenti politici di comunicare direttamente e quasi in tempo reale con gli elettori, in quanto alla limitazione, da qualche parte un limite ci vuole, ma deve essere il meno limitante possibile
 
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view post Posted on 26/10/2019, 01:28
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e ti posso dire il bel risultato che ho ottenuto io da queste rivoluzione, persone con cui comunicavo da un decennio perchè avevo qualche interesse in comune, sia pure senza avere legami troppo stretti, sono diventate dei fanatici che non ammettevano nulla se non la dottrina che seguivano fanaticamente e acriticamente, e con la maggior parte ho dovuto, a malincuore, interrompere ogni contatto, altre meno fanatiche le ho ancora in lista amici, ma perchè mi censuro e ignoro il loro lato peggiore

Qui secondo me è molto complessa la questione. Io ho visto persone che mi hanno tolto il saluto, altre con cui invece abbiamo sempre il rapporto amichevole di prima.
Penso però che l'esperienza più brutta sia stata quella di un mio ex compagno di classe (a scuola era sostanzialmente considerato il Re dei fattoni :asd: ) che lui è uno classico da centri sociali però mi ricordo che alle superiori mi stava pure simpatico.
Si era messo ad insultarmi in tutti i post su Facebook che facevo, una volta ha addirittura ripostato nel suo profilo una foto di gruppo presa dal mio profilo insultando non solo me, ma anche tutti i presenti.
Poi ha fatto vari post citandomi.
Poi lo vedevo commentare sulle pagine Facebook dei vari giornali locali: una volta mi ha citato in un commento come se fossi un personaggio pubblico.
Ma oltre a questo aveva anche augurato uno stupro ad una donna e aveva insultato un nostro ex professore delle superiori che aveva condiviso un post che non era di suo gradimento.
Una volta ci hai discusso pure tu su Facebook qualche anno fa :asd: e ovviamente non è stata una discussione civile, ma solo una valanga di insulti.
Inizialmente gli avevo tolto la visibilità ai miei post, il problema è che con la condivisione Instagram la visibilità era impostata a tutti gli amici e quindi ha approfittato dell'occasione per insultarmi di nuovo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quando, per sbaglio, ho visualizzato la sua storia Instagram e poche ore dopo ne ha fatta un'altra citandomi con i suoi seguaci.
Da lì ho deciso di bloccarlo da tutti i miei canali social.
Ammetto che spesso ho paura di trovarmelo per strada, anche se non penso che alla fine mi farebbe molto.
Alla fine spesso queste persone sono dei gran leoni da tastiera, ma poi nella vita fisica sono persone tranquillissime.

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favorire una estrema democrazia direi proprio di no, abbiamo già visto che fine ha fatto il "movimento della grande democrazia del web" :asd: ma ha avuto dei buoni risultati, per esempio ha finalmente spezzato il monopolio dei media tradizionali, ormai convinti di essere gli "opinion maker" quelli che decidevano cosa gli elettori dovevano pensare, togliendo loro la funzione di intermediari esclusivi e consentendo agli esponenti politici di comunicare direttamente e quasi in tempo reale con gli elettori, in quanto alla limitazione, da qualche parte un limite ci vuole, ma deve essere il meno limitante possibile

Certo come in tutte le cose le regole sono sempre necessarie.
Anche io trovo sicuramente una maggiore pluralità di informazione, però alla fine necessito comunque dei giornali per capire se la notizia che sto leggendo online sia attendibile.
La cosa bella dei Social è anche la possibilità di essere informati in tempo reale anche senza il bisogno di dover andare sul sito web del giornale.
Ricordo ancora quando nel 2016 dopo la vittoria di Donald Trump una giornalista si lamentó perché non capiva come aveva potuto vincere se i giornali gli erano tutti contro :asd: un'arroganza come pochi, visto che il compito del cittadino non è pensarla come i giornalisti ma farsi un pensiero autonomo.

Ho sonno e voglio andare a letto :asd: per questo al momento ti rispondo solamente a questi due punti di cui avevo già la risposta pronta, magari nei prossimi giorni rispondo ai restanti
 
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view post Posted on 26/10/2019, 23:06
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Qui secondo me è molto complessa la questione. Io ho visto persone che mi hanno tolto il saluto, altre con cui invece abbiamo sempre il rapporto amichevole di prima.

fortunatamente si trattava di persone con cui avevo molto raramente contatti diretti, e me ne sono liberato senza problemi, il problema non era però che avessero opinioni diverse dalle mie, di quelli ne ho altri, con cui discuto civilmente o semplicemente non discuto di certi argomenti per unanime consenso :asd: ma a parte una eccezione, che sto ancora tollerando e mi chiedo perchè, tutti quelli che si sono dimostrati fanatici, e a volte si trattava di un fanatismo venato da un pochino di follia, li ho liquidati senza rimpianto
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Ammetto che spesso ho paura di trovarmelo per strada, anche se non penso che alla fine mi farebbe molto.
Alla fine spesso queste persone sono dei gran leoni da tastiera, ma poi nella vita fisica sono persone tranquillissime.

credo ti possa risparmiare il timore del soggetto, me lo ricordo, rientra sicuramente nel novero dei fanatici folli :asd: ma si sfoga lì, e non va da nessuna parte
CITAZIONE
Anche io trovo sicuramente una maggiore pluralità di informazione, però alla fine necessito comunque dei giornali per capire se la notizia che sto leggendo online sia attendibile.
La cosa bella dei Social è anche la possibilità di essere informati in tempo reale anche senza il bisogno di dover andare sul sito web del giornale.

questo forma di informazione in un mondo ideale avrebbe dovuto costringere i media tradizionali e i canali di informazione "professionista" ad una maggior correttezza,e a migliorare "l'offerta" invece direi che è avvenuto l'inverso, hanno fatto di tutto per limitare o impedire l'informazione diretta, tentando di accreditarsi comunque come gli "indispensabili intermediari" fra la notizia e il lettore, e ora mi sembra che la qualità stia persino scadendo, dato che la diminuzione dei lettori li ha spinti a "fidelizzare" quelli rimasti, raccogliendo sopratutto i più fanatici, vedi per esempio i commentatori che gravitano attorno alla pagina di Open
CITAZIONE
Ricordo ancora quando nel 2016 dopo la vittoria di Donald Trump una giornalista si lamentó perché non capiva come aveva potuto vincere se i giornali gli erano tutti contro :asd: un'arroganza come pochi, visto che il compito del cittadino non è pensarla come i giornalisti ma farsi un pensiero autonomo.

invece i media di informazione erano diventati, o credevano di essere diventati, i padronid ell'opinione pubblica, quelli che dicevano alle "classi subalterne" se dovevano pensare, quando dovevano farlo e cosa dovevano pensare, la scoperta che non era così li ha parecchio colpiti (anche perchè sulla convinzione che questo potere lo avessero si basavano anche i finanziamenti che ricevevano :asd: ) ma in male, zero umiltà e tantissima arroganza, hanno subito tentato di riprendersi la "posizione di preminenza" che avevano, nella convinzione che sia stato il fenomeno social a portargliela via, invece penso che di influenza ne avessero molto meno di quanto pensavano e dichiaravano, e quella che avevano l'abbiano persa per causa propria, nella loro superbia non nascodnevano più il disprezzo che provavano per la "plebe" e mi pare non siano cambiati
 
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6 replies since 6/10/2019, 00:51   410 views
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