NewsBoard Chronicles

Un ragionamento da vecchi

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/2/2023, 12:07
Avatar

V for Vash SD
Staff

Group:
ForumCommunity Staff
Posts:
402
Location:
"Tra cielo e terra"

Status:


Nel corso delle ultime settimane, mi sono ritrovato a fare una riflessione su un tema che in gioventù non ho mai davvero considerato a me caro, ma che con il passare degli anni ha iniziato a trovare una sua collocazione all’interno dei miei pensieri.

Sto parlando del legame e del rapporto che abbiamo con le tradizioni da cui proveniamo: eventi, fatti, iniziative, ma anche usi o costumi del proprio territorio, tutta quella serie di “piccole cose” che diamo per scontate quando stiamo crescendo, ma che, con il passare del tempo, ci accorgiamo quanto scontate non siano. Ogni anno che passa, infatti, si perde o si rischia di perdere qualcosa: il tempo è inesorabile e porta via con sé persone e ricordi, e tutta quella serie di tradizioni non è altro che l’eredità che queste persone hanno ricevuto da chi le ha precedute, e che lasceranno a chi verrà dopo di loro… Se sarà loro permesso, s’intende.

Dico questo, perché non è affatto scontato che per determinate tradizioni ci sarà un ricambio generazionale: sono ormai decenni che la globalizzazione sta avendo effetti a medio e lungo termine sui territori, a partire dallo spopolamento di intere aree verso zone più economicamente produttive, arrivando al calo dell’uso dei dialetti e delle parlate locali, sempre meno diffusi tra i giovani che, piuttosto, preferiscono imparare una o più lingue straniere, sicuramente più utili per trovare lavoro, magari all’estero (e contribuendo quindi allo spopolamento già precedentemente citato).

Al lettore verranno quindi in mente un paio di domande, magari di indirizzo opposto, del tipo “Perché questa dovrebbe essere una cosa brutta?”, oppure “Come possiamo cambiare tutto ciò?”. Alla prima, rispondo che è certamente questione di opinioni personali, ma se devo dedicare trenta secondi ad esporre quale sia la mia, trovo che proprio nelle nostre radici trae origine il nostro percorso di vita, personale e collettivo, e che perdere il legame con le stesse sia una mancanza che si rifletterà non solo sulle nostre esistenze, ma anche su quelle delle generazioni a venire.
Alla seconda domanda, rispondo che soltanto proprio tramite un dialogo tra generazioni sarà possibile far comprendere ai più giovani il valore e l’importanza di ciò che viene lasciato loro dai propri genitori e dai propri nonni, e che questo non gli “appartiene”: ne sono soltanto i custodi pro tempore, in attesa che lo scorrere del tempo designi nuovi eredi a cui passare questo testimone.

Da parte mia, mi sono accorto che questo percorso alla ricerca delle proprie tradizioni l’ho vissuto con il Carnevale: la mia città natale ha una lunga tradizione carnevalesca, tanto che quest’anno ne festeggia la ormai 139esima edizione, con tutta una serie di iniziative che ne hanno segnato la storia. Vorrei citarne una nello specifico, la pubblicazione cartacea che viene pubblicata proprio in occasione del Carnevale, da ormai 68 anni. Personalmente, è l’ottavo anno che partecipo, più o meno attivamente, alla sua realizzazione: ho iniziato mandando una vignetta umoristica, che negli anni sono diventate oltre quaranta in tutto. Quest’anno, poi, assieme alla mia compagna e ad altri due artisti della mia associazione, ho realizzato la copertina della stessa: è un onore che è riservato solo agli artisti più riconosciuti di questo territorio, ed esserne fra gli autori (anche se di un’opera realizzata ad otto mani) è per me fonte di grande soddisfazione.

Questo piccolo contributo che ho offerto alla comunità da cui provengo mi ha fatto pienamente sentire il senso di appartenenza alla mia città ed al territorio di cui fa parte, luogo in cui sono nato ed a cui appartengo da generazioni. E, nel mio piccolo, provo a raccontare il mio percorso, in particolare ai più giovani: è per questo motivo che da anni, sempre tramite la mia associazione, al Laboratorio di Fumetto da noi organizzato cerco di far produrre contenuti da pubblicare in occasione del Carnevale, così da dare a tutti la possibilità di fare questo tipo di percorso, che ci fa offrire qualcosa alla comunità a cui apparteniamo e ci fa ricevere qualcosa in cambio, in un fenomeno di arricchimento reciproco che contribuisce a tramandare tradizioni di cui, solo con l’età, ho iniziato a capire l’importanza.

Tags:
carnevale,
generazioni,
riflessione,
società,
tradizioni,
vash_sd
 
Top
6 replies since 15/2/2023, 12:07
  Share  
 

Comments

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 16/2/2023, 02:51
Avatar


Staff

Group:
ForumCommunity Staff
Posts:
4,507
Location:
Slayer's Flag

Status:


CITAZIONE
in gioventù

Ok, Boomer :asd: più seriamente
CITAZIONE
Sto parlando del legame e del rapporto che abbiamo con le tradizioni da cui proveniamo: eventi, fatti, iniziative, ma anche usi o costumi del proprio territorio, tutta quella serie di “piccole cose” che diamo per scontate quando stiamo crescendo, ma che, con il passare del tempo, ci accorgiamo quanto scontate non siano. Ogni anno che passa, infatti, si perde o si rischia di perdere qualcosa: il tempo è inesorabile e porta via con sé persone e ricordi, e tutta quella serie di tradizioni non è altro che l’eredità che queste persone hanno ricevuto da chi le ha precedute, e che lasceranno a chi verrà dopo di loro… Se sarà loro permesso, s’intende.

in sè non è un fenomeno negativo, anche le tradizioni e usanze cambiano, vengono perse quelle che per un motivo o per l'altro non sono più sentite e se ne aggiungono delle nuove... ma hai notato anche tu il vero problema attuale, la perdita è più veloce e più ampia e sempre più frequentemente non c'è sostituzione
CITAZIONE
Al lettore verranno quindi in mente un paio di domande, magari di indirizzo opposto, del tipo “Perché questa dovrebbe essere una cosa brutta?”, oppure “Come possiamo cambiare tutto ciò?”. Alla prima, rispondo che è certamente questione di opinioni personali, ma se devo dedicare trenta secondi ad esporre quale sia la mia, trovo che proprio nelle nostre radici trae origine il nostro percorso di vita, personale e collettivo, e che perdere il legame con le stesse sia una mancanza che si rifletterà non solo sulle nostre esistenze, ma anche su quelle delle generazioni a venire.

c'è chi ancora sghignazza sentendo parlare di identità (anche per il cattivo uso politico che è stato fatto del termine) ritenendo che nell'epoca del mondo senza confini un attaccamento ad un luogo e alle sue peculiarità culturali sia solo provincialismo, un "rifiutare il progresso" nonostante i fatti più recenti tendano a dimostrare che il mondo globalizzato (almeno da un punto di vista sociale e culturale) era solo una illusione, in quanto al "provincialismo" proprio nel periodo del lockdown ebbi una discussione con un tizio che farneticava di "sovranisti che ci vogliono rinchiusi nel paesello col prete e il fiasco di vino" quando gli feci presente che eravamo effettivamente rinchiusi, ma per un problema causato da una globalizzazione fatta solo per privilegiare gli interessi economici di pochi e che tutto il suo viaggiare non gli aveva causato una particolare apertura mentale, se non si era reso conto che era solo una questione di affari redditizi a spese di tutto il resto e non esisteva una cultura globalizzata si offese :asd: e anni fa lessi un articolo di un funzionario della UE, che entrato nella burocrazia europea giovanissimo vi aveva fatto una buona carriera, anche perchè i suoi superiori lo vedevano come un prototipo di cittadino europeo, che metteva l'unione davanti alla nazione eccetera, e dopo vent'anni era nel suo appartamentino a Bruxelles e si era reso conto di essere solo, di non aver più un luogo di provenienza e di non sapere dove arrivare, di aver perso i valori etici della sua società di origine, di aver scartato tutto quello che i suoi antenatigli avevano lasciato sostituendolo con... un bel niente, che i "valori europei" erano solo il vuoto discorso che si facevano l'un l'altro per non sentirsi vuoti


il resto lo commento nei prossimi giorni
 
Top
view post Posted on 20/2/2023, 02:39
Avatar


Staff

Group:
ForumCommunity Staff
Posts:
4,507
Location:
Slayer's Flag

Status:


CITAZIONE
Alla seconda domanda, rispondo che soltanto proprio tramite un dialogo tra generazioni sarà possibile far comprendere ai più giovani il valore e l’importanza di ciò che viene lasciato loro dai propri genitori e dai propri nonni, e che questo non gli “appartiene”: ne sono soltanto i custodi pro tempore, in attesa che lo scorrere del tempo designi nuovi eredi a cui passare questo testimone.

il dialogo fra generazioni è un argomento difficile, perchè sarebbe necessario per tante cose, ma a parte la naturale incomunicabilità (che mi duole dire, da adulto, essere sopratutto colpa degli adulti, i giovani non possono avere, tranne rare eccezioni, gli strumenti per comprenderci, noi, essendos tati giovani, dovremmo avere quelli per comprendere loro, e invece non li comprendiamo) temo che negli ultimi decenni vi sia anche una ostilità generazionale indotta
CITAZIONE
Questo piccolo contributo che ho offerto alla comunità da cui provengo mi ha fatto pienamente sentire il senso di appartenenza alla mia città ed al territorio di cui fa parte, luogo in cui sono nato ed a cui appartengo da generazioni.

e che dopo decenni di propaganda "globalizzatrice" dove si magnificava l'essere privi di radici, il non riconoscersi in una terra e in una cultura, ma l'essere "cittadini del mondo" ma in forma deleteria, perchè del mondo si rifiutavano tutte le particolarità e peculiarità sostituendole con una omologazione che era un annullamento, dove viaggiare non era più una occasione di confronto o arricchimento, e non insegnava nulla, dato che si doveva essere tutti uguali, quindi viaggiare era diventava un mero spostamento fisico, leggere le tua parole mi fa molto piacere, almeno con te non ha funzionato :asd:
 
Top
view post Posted on 21/2/2023, 21:29
Avatar

Advanced Member

Group:
NBC Mod
Posts:
2,832

Status:


Ammetto che questo post mi ha fatto riflettere e ho come la sensazione che al momento io sono in una fase precedente ma che comincio già a percepire qualcosa.
In fin dei conti io sono molto il prototipo di giovane che è stato descritto nel post (sempre se posso definirmi ancora giovane :asd: ), non sono mai stato attaccato alle tradizioni locali e magari mi sono spesso interessato di eventi più grandi dislocati a migliaia di chilometri da casa mia e tante volte ho preso per scontato gli eventi del mio paese e non gli ho dato importanza.
Se mi chiedessero dove volessi vivere non risponderei in una grande città, ma in una piccola città sì, in modo da mettere insieme la vivibilità, la comodità ma al tempo stesso un po' di vita mondana.

Però ammetto che con il passare degli anni sto cominciando a pensare che anche le realtà dei piccoli territori vanno salvaguardate e provo tristezza quando vedo delle piccole realtà spopolarsi.
Ad esempio mia madre proviene da un paesino vicino al mio, quando lei era giovane era un paesino pieno di vita nonostante fosse composto solo da tre vie, anche adesso esiste una grossa compagnia di ragazzi della mia età molto unita in quel paese.
In questi mesi però ha chiuso anche l'ultima edicola del paese e oramai sono rimaste poche centinaia di persone a vivere lì e circa i 2/3 sono over 65 e solo 14 persone hanno meno di 15 anni.
Chiaramente i giovani seppur legati a quel territorio non hanno grandi prospettive di vivere lì, anche perché non è nemmeno un territorio in posizione strategica e quando sento mia madre parlare di questo sento che ne parla con molta malinconia visto il ricordo di quando era un paesino pieno di vita.
Probabilmente fra qualche anno diventerà un paesino fantasma.

Ma anche a me sta iniziando a succedere qualcosa di simile: quando ero bambino nel mio paese esistevano ben due cinema, poi ad un certo punto nessuno ha iniziato più ad andarci poiché nelle città vicine erano presenti cinema multisala ben più grandi di quello del nostro paese e ammetto che mi è dispiaciuto molto quando ha chiuso, in parte perché io e i miei amici eravamo rimasti quasi gli unici ad andarci e in parte perché comunque il mio paese ha comunque perso qualcosa che in principio aveva.
Oltre a questo, il mio paese ha anche una lunga tradizione di palio, ricordo che quando ero bambino ero andato qualche volta a vederlo e secondo me almeno il migliaio di persone lo si raggiungeva e quindi mobilitava la cittadinanza.
Qualche mese fa la mia cuginetta sfilava per un rione e quindi ho assistito alla loro marcia verso la piazza: mi ha stupito vedere che ci saranno state circa una trentina di persone, quando anni fa le persone che sfilavano per il palio erano ben di più.

Io sono d'accordo con nonno kost, il problema non è il cambio delle tradizioni, ma il fatto che le tradizioni vengano sostituite con il nulla.
Prima dell'interconnessione di massa si dava molta più importanza alle attività locali, ad esempio mio nonno è sempre stato uno che ha fatto tantissimo volontariato nelle attività locali del mio paese, poi quello che succedeva dall'altra parte del mondo gli interessava fino ad un certo punto.
Con questo non dico che non bisogna interessarsi a quello che succede dall'altra parte del mondo, ma secondo me non ha molto senso preoccuparsi delle persone sfortunate dall'altra parte del mondo e poi non aiutare il proprio vicino di casa in difficoltà.

Il problema secondo me non è nemmeno di svuotamento delle zone rurali, ma uno svuotamento culturale e di appartenenza, siamo sempre più connessi ma al tempo stesso molte ricerche confermano che ci sentiamo sempre più soli.
 
Top
view post Posted on 25/2/2023, 01:56
Avatar

Staff

Group:
ForumCommunity Staff
Posts:
360

Status:


Che bello leggere dell'amore per le tradizioni e del senso di appartenenza alla propria comunità!
Speriamo che anche le prossime generazioni possano apprezzare la bellezza e l'importanza delle tradizioni locali, magari anche attraverso qualche vignetta umoristica del nostro autore ;)

Vi giuro, quando ho letto questo commento ho avuto paura, chi conosce Vash sa il perchè o_o
 
Web  Top
view post Posted on 25/2/2023, 02:01
Avatar


Staff

Group:
ForumCommunity Staff
Posts:
4,507
Location:
Slayer's Flag

Status:


CITAZIONE (~ Jolteon @ 25/2/2023, 01:56) 
Che bello leggere dell'amore per le tradizioni e del senso di appartenenza alla propria comunità!
Speriamo che anche le prossime generazioni possano apprezzare la bellezza e l'importanza delle tradizioni locali, magari anche attraverso qualche vignetta umoristica del nostro autore ;)

Vi giuro, quando ho letto questo commento ho avuto paura, chi conosce Vash sa il perchè o_o

questa pigra bestiaccia ha testato chatgpt :asd: ed ora si sta facendo battere dalla IA :asd:
 
Top
view post Posted on 5/3/2023, 15:03
Avatar

Antho Dreams


Group:
Puzzola Ospite
Posts:
19,818
Location:
Vicenza

Status:


Leggendo di tradizioni mi viene in mente la "lotta" tra le famiglie che vogliono preservare il dialetto locale e le famiglie che non vogliono che i propri figli parlino il dialetto :asd:

Comunque sono convinto che per mantenere le tradizioni locali serva qualcuno che abbia voglia di sbattersi. Dietro casa mia facevano una sagra (abbastanza storica e conosciuta in tutta la vallata) ma poco prima del covid hanno smesso di farla. Di preciso non so la storia corretta, si dice che chi affittava il terreno volesse più soldi e/o che chi la organizzava ormai aveva una certa età ed i figli non avevano voglia di prendere in mano questa tradizione.

Molte sagre della zona sono saltate per questi motivi, inizia a non essere più facile come una volta organizzarle e chi deve organizzarle ci pensa due volte a sbattersi :asd:

Purtroppo da queste parti sta morendo un po' tutto, parecchie vetrine vuote in affitto o vendita e pure la sanità non è delle migliori :asd: Purtroppo questo spinge la gente ad allontanarsi e spostarsi, io sono una di quelle persone che vuole spostarsi perchè ormai il territorio non offre/non vuole offrire di meglio. Questo è un peccato perchè questo paesino avrebbe parecchio da offrire
 
Contacts  Top
6 replies since 15/2/2023, 12:07   175 views
  Share