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In interiore server habitat veritas

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view post Posted on 24/7/2020, 22:58
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Qualcuno lo avrà pensato, altri ci avranno scommesso, ma ancora nel 2020 dobbiamo parlare di siti con problemi di configurazione.

È un pensiero che è affiorato nelle scorse settimane, quando lavorando alle configurazioni di un mio server privato ho pensato che rispetto ad anni fa le cose sono diventate molto più semplici.

I miei primi tentativi da auto-didatta nella configurazione di server e gestione di siti web risale a circa dodici anni fa, quando si trovavano sì guide e supporti di vario genere, ma bisognava cercarli, non sempre erano aggiornati o soddisfacevano le tue necessità, ma comunque anche usando la tattica del provo finché non ne esce qualcosa di sensato si riusciva ad avere una buona padronanza di tutti gli strumenti di base necessari per configurare e fare manutenzione non solo ad un sito web (che di per sé, se statico, ha bisogno di poca manutenzione e poche conoscenze) ma anche ad un server.

Negli anni le configurazioni si sono ovviamente complicate, perché ce ne sono di più, le necessità sono più stringenti, la sicurezza ora non è più un'opzione ma un obbligo e c'è bisogno di lavoro e tempo per avere una buona gestione di un server.
Sono aumentati anche i tutorial, le guide, i blog informativi, c'è lo strumento degli strumenti, Stackoverflow, in cui una risposta ad una versione di una tua domanda è già stata data e al massimo c'è solo da attivare qualche neurone per adattare la soluzione alle proprie necessità; ci sono strumenti gratuiti che ti permettono di avere siti senza troppi sforzi (lascio perdere le soluzioni palesemente commerciali sul mercato e cito solo il famosissimo Netlify, che ha veramente delle opzioni interessanti per la gestione di siti web), ma anche di ottenere un livello di sicurezza base che è semplicemente ridicolo non avere (mi riferisco in particolare ai certificati di Let's Encrypt), ci sono API di famosi e affidabili sistemi a cui affidarsi per avere informazioni, dati, ma anche tool per evitare problemi sia di contenuti che di sicurezza. C'è tutto, se si cerca.

Eppure ci sono ancora siti che hanno niente. Vedo ancora siti con problemi che non gestiscono bene il supporto a www., per cui se li apri con www. funzionano mentre senza no (o pagina di errore o redirect a una pagina sbagliata). Sono cose che si risolvono con, non scherzo, una riga di codice. Una.
Un po' meno diretto è gestire i certificati https, ma anche non volendo andare per le opzioni più sofisticate e automatiche, con LE basta fare i rinnovi manuali e non ci sono problemi. Sempre che non si vogliano usare altri tipi di certificati con scadenze protratte nel tempo (e non dopo tre mesi).

Non si capisce allora perché siti di grandi aziende, ma anche di istituzioni (non solo italiane!), debbano ancora operare in questo modo. Si può capire (fino ad un certo punto!) un sito di un piccolo commerciante di una città, che già se ha un sito è un miracolo, per cui è tollerabile una situazione in cui non tutto è perfetto, ma problemi di questo tipo a me sono capitati anche con servizi con sicuramente un team informatico alle spalle.
Fa un po' strano dirlo, ma uno dei grandi digital divide, quello interno alla rete, è questo: che semplicemente non c'è la volontà, la ricerca, di voler fare le cose nel modo giusto e finché andrà avanti così non si potrà fare molto, per cui sono dell'idea che le spinte dei "big" della rete, a cominciare dai browser con avvisi importanti per i siti non sicuri, siano da accettare e anzi incoraggiare per far sì che non solo l'esterno sia compiacente, ma che l'interno lo sia altrettanto, agli occhi di chi queste cose le considera parecchio più importanti di tutte le altre.

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8 replies since 24/7/2020, 22:58
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view post Posted on 24/7/2020, 23:23
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ma problemi di questo tipo a me sono capitati anche con servizi con sicuramente un team informatico alle spalle.

se era un sito della pubblica amministrazione non ci giurerei che fossero proprio alle spalle del sistema, forse erano più al bar a prendere un caffè :asd: considera che per molti committenti lo sviluppo di un sistema termina quando il sistema funziona, e con la meno spesa possibile, e non spendono per una "manutenzione" che corregga eventuali errono che possano evidenziarsi con un uso regolare
 
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view post Posted on 25/7/2020, 01:36
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Faccio un esempio:

https://einaudi.it/
http://einaudi.it/

www.einaudi.it/

Il dominio senza www non funziona, quindi uno digita e non ha nessun riscontro.
Qui proprio non hanno nemmeno gestito il record dns, si risolve in tre minuti, e solo perché due e mezzo servono per loggarsi e aprire il pannello dei dns del sito.

Se poi uno vuol divertirsi ancora di più, aprendo l'ip http://193.42.161.146/ si viene rimandati a un portale Mondadori (senza redirect, ça va sans dire) con immagini e script saltati, perché hanno url relativo e non li trova ovviamente con l'ip.
Qui non stiamo parlando di un editore locale, ma di una società quotata in borsa e che ha una larga fetta di mercato.
 
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view post Posted on 26/7/2020, 00:25
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CITAZIONE (Kakashi @ 25/7/2020, 02:36) 
Qui non stiamo parlando di un editore locale, ma di una società quotata in borsa e che ha una larga fetta di mercato.

ho il vago sospetto che i server li facciano gestire da "aziende specializzate" che in Italia sono sopratutto agenzie pubblicitarie, e programmatori e sistemisti siano i soliti ragazzi sotto pagati, comunque sì, non so se sia sciatteria/menefreghismo o scarsa capacità, ma lavorano maluccio
 
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view post Posted on 29/7/2020, 01:38
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Eppure ci sono ancora siti che hanno niente. Vedo ancora siti con problemi che non gestiscono bene il supporto a www., per cui se li apri con www. funzionano mentre senza no (o pagina di errore o redirect a una pagina sbagliata). Sono cose che si risolvono con, non scherzo, una riga di codice. Una.
Un po' meno diretto è gestire i certificati https, ma anche non volendo andare per le opzioni più sofisticate e automatiche, con LE basta fare i rinnovi manuali e non ci sono problemi. Sempre che non si vogliano usare altri tipi di certificati con scadenze protratte nel tempo (e non dopo tre mesi).

Queste cose, almeno secondo me, sono problemi relativi o alla scarsa capacità di gestire un sito web oppure, molto più probabile, alla svogliatezza del "programmatore": qualsiasi hosting al giorno d'oggi permette di installare i certificati in tempo zero, senza nemmeno ricorrere alla riga di comando o all'utilizzo di certbot o acme.sh, addirittura vengono forniti già configurati (vedi name.com, godaddy ecc... associando un qualsiasi piano di hosting).
Per quanto riguarda invece le soluzioni più tecniche, del tipo la gestione diretta di un server, le cose sono tutt'altro che complicate: come dici te, con LE si fa veramente in fretta ad ottenere un certificato e relativi auto-renew, se poi non ci si sente in grado di gestire una cosa del genere basta installare in fase di configurazione del server una distro Linux (o anche Windows!) munita di Plesk, ISPConfig o un qualsiasi altro gestore di siti web, tutto diventa gestibile da interfaccia grafica in pochi click e (quasi) senza nozioni di configurazioni specifiche.
Non per ultimo, impostando due records dns (DUE), un A * ed un MX, si lascia completamente a loro la gestione dei sottodomini o redirect www, insomma, più semplice di così...
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Non si capisce allora perché siti di grandi aziende, ma anche di istituzioni (non solo italiane!), debbano ancora operare in questo modo. Si può capire (fino ad un certo punto!) un sito di un piccolo commerciante di una città, che già se ha un sito è un miracolo, per cui è tollerabile una situazione in cui non tutto è perfetto, ma problemi di questo tipo a me sono capitati anche con servizi con sicuramente un team informatico alle spalle.

La parte che hai evidenziato è giustissima, ma c'è ancora di peggio: non lasciano a desiderare solo su alcune cose che noi diamo per scontate, ma anche sulla sicurezza e sulla manipolazione dei dati, che di questi tempi se effettuata in modo non corretto può portare a serie conseguenze legali.
E' una cosa che non riesco veramente a comprendere.
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Fa un po' strano dirlo, ma uno dei grandi digital divide, quello interno alla rete, è questo: che semplicemente non c'è la volontà, la ricerca, di voler fare le cose nel modo giusto e finché andrà avanti così non si potrà fare molto

Tu parli da appassionato, da chi ci tiene a fare un bel lavoro, a partire dalla visualizzazione esterna fino ai dettagli più piccoli nel backend (che non vedrà mai nessuno!), purtroppo però nelle grandi aziende questa visione non è applicata per niente, l'importante è che funzioni e costi poco, la mantenibilità, la sicurezza ed il miglioramento su ogni fronte passano in secondo piano.

Riguardo al punto mantenibilità mi fermo qui, ce ne sarebbe da dire, magari in un altro post :asd:
 
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view post Posted on 4/8/2020, 08:04
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view post Posted on 27/9/2020, 11:04
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Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)

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Non è che il fatto che ora si faccia quasi tutto tramite social ha avuto come conseguenza pure un "impigrimento" di chi si occupa di informatica?

Oltre al fatto che ora rispetto a qualche anno fa il traffico è molto più intenso e magari non si riesce a gestire per mancanza di risorse/lungimiranza (tipo il casino sul sito INPS qualche mese fa).

Ovviamente le mie sono domande da ignorantona :look: non frustatemi! :ludinox:
 
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view post Posted on 28/9/2020, 00:35
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Non è che il fatto che ora si faccia quasi tutto tramite social ha avuto come conseguenza pure un "impigrimento" di chi si occupa di informatica?

Oltre al fatto che ora rispetto a qualche anno fa il traffico è molto più intenso e magari non si riesce a gestire per mancanza di risorse/lungimiranza (tipo il casino sul sito INPS qualche mese fa).

il problema credo sia proprio l'impigrimento, si tratta di impostazioni base che devono essere fatte anche per un mini sito, a maggior ragione se si tratta di uno spazio largamente frequentato e contenente dati sensibili, non si tratta di scelta ma obbligo.
Il sito dell'inps è un bordello allucinante, senza una logica e gestito un pò come viene, l'unica cosa di cui sono terrorizzato è il fatto che ci siano pure i miei dati lì :ph34r:
 
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view post Posted on 28/9/2020, 00:43
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CITAZIONE (~ Jolteon @ 28/9/2020, 01:35) 
Il sito dell'inps è un bordello allucinante, senza una logica e gestito un pò come viene

è "inferiore" a quello inps, ma anche quello delle poste si difende bene
 
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8 replies since 24/7/2020, 22:58   215 views
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