| Spica |
| | | CITAZIONE (Light @ 24/7/2018, 23:28) Se ora si accostano i termini “amici” e “internet” viene da pensare proprio a Facebook, che propone la lista contatti come “Amici”, e a tutti gli altri social in voga, basati su connessioni immediate e continue. Dovrebbe essere molto più facile di prima instaurare dei legami, tanto più che – tranne in alcuni casi – conosci subito l'identità dell'interlocutore. già, identità usata come sinonimo di fiducia mentre invece è più sinonimo di "possesso" (nel senso so chi sei, quindi mi appartieni), soprattutto da parte dei tanti gestori del virtuale, per poterti fabbricare desideri irrinunciabili. su facebook e similari non ho messo tasto, mai (ho la brutta abitudine di leggere sempre, prima, le avvertenze). è probabile che per molti mi sia persa "tutto", o molto, ma non ho mai ritenuto di averne bisogno, respinta in toto proprio dal loro spam, che ho ricevuto copioso soprattutto nei primi anni, grazie a qualche ingenuo che si era fatto leggere la rubrica della mail. e non ingenui "amici virtuali", persone della mia città, che conosco da tempo, e che si erano buttate a pesce nella novità.
poi ci sono gli ingenui conquistati dal "ci metto la faccia così dimostro che non ho qualcosa da nascondere", un battage ormai ventennale iniziato proprio dai padroni dei social - o all'epoca aspiranti tali - ormai padroni del web e di chi lo frequenta.
CITAZIONE (Light @ 24/7/2018, 23:28) Personalmente però non mi è mai successo, anzi. Proprio l'essere più “scoperta” mi ha fatto alzare le difese e diffidare delle persone con cui parlo/parlavo. Probabilmente perché ho sempre visto l'anonimato come un alleato e ho sempre preso io la decisione di rivelarmi e aprirmi col tempo, mentre così mi sento messa un po’ “con le spalle al muro”. questo è logico e abbastanza naturale perché, con i propri dati veri stampati lì, le persone diventano false senza volerlo, senza rendersene conto, perché cercano in ogni modo di "far buona impressione", sperano di venir ammirate e di prendersi qualche like, conquistando "seguaci" che le facciano salire nei punteggi.
l'anonimato del nick non è mai stato un vero anonimato, come un'auto nel traffico abbiamo la nostra targa, l'IP, ma non dice di chi sia l'auto o chi la stia guidando, sono dati noti solo al provider della connessione, che non li può comunicare a chcchessia. il nick quindi gode di una sensazione di libertà che, per quanto illusoria, lo rende più sincero su quel che è davvero la persona che lo anima. se fra le righe lo ascolti sai anche se ti puoi fidare oppure no e quanto puoi, incontrando la persona, rivelare qualcosa di te oltre l'aspetto fisico. perché le persone traspaiono comunque, nella loro infelicità o nella loro serenità, così come traspare il loro bisogno di essere considerate attraverso il possesso di brandelli altrui.
CITAZIONE (Light @ 24/7/2018, 23:28) E dunque, cosa pensate delle amicizie sul web? Ne avete strette su Forumfree o altrove? Se avete in programma qualche incontro, raccontateci pure la vostra esperienza! amicizie qui? no, nessuno ancora mi ha stimolata a tanto. in tempi precedenti, su ambienti precedenti e che da tempo non esistono più, sì qualcuna ma giocoforza ormai un po' vaga, diluita dalla distanza e dagli impegni reciproci. ma questo succede anche con le amicizie dell'infanzia, per esempio la mia migliore amica dei tempi della scuola si è sposata andando a vivere a centinaia di km e da anni ci sente e ci si vede raramente. e succede anche abitando nella stessa città, la vita cambia e ci cambia, ci regala tempo o ce lo centellina, mentre altri reclamano la nostra attenzione.
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