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Il dilemma del Web: più sicurezza , ma meno libertà o più libertà ma meno sicurezza?

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view post Posted on 4/9/2017, 21:46
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Ammetto che scrivere questo articolo non è stato facile, visto che sul web si può dire tutto e il contrario di tutto, e riuscire a trovare un unico tema su cui concentrarsi non è affatto facile, per questo motivo vi chiedo scusa in anticipo se divagherò un po'.
Oramai sono molti anni che giro tra le varie community web, ho iniziato proprio qui da Forumcommunity per poi arrivare ai Social Media, come Facebook.
Mi sono accorto che il web è una sorta di eco di tutto ciò che succede nel mondo.
Il web più che creare nuovi fenomeni, ha amplificato quelli già esistenti, ad esempio la pedofilia o il bullismo esistono fin dall’antichità, però il web ha reso molto più facile per un malintenzionato attuare il suo piano.
Il mondo politico ha iniziato a dibattere sul web solo in questi ultimi mesi/anni data la loro apertura di account sui Social Media per essere “più vicini” alle persone e si sono accorti di come talvolta i Social Media possono essere usati in modo violento.
Ma che soluzione può avere questo dibattito? Controllare tutto il web? Il web è immenso esattamente quanto il nostro pianeta ed è difficile controllarlo tutto. Anzi, non è esattamente così.
Il web è ancora più immenso del nostro pianeta poiché nel mondo “reale” i luoghi di aggregazione sono limitati, mentre sul web se ne possono creare sempre di nuovi.
Inoltre il web è anche molto più internazionale: si possono creare comunità composte da persone che sono fisicamente dislocate in parti diverse del mondo.


Organizzazioni terroristiche e il web


Proprio da questa ultima affermazione voglio partire parlando di un esempio molto attuale: il terrorismo islamico (e non) può esistere se venisse impedito loro di comunicare attraverso il web?
Quando sento politici dire “bisogna controllare il web” penso che se fosse così facile allora per gli estremisti non dovrebbe essere così facile comunicare tramite i Social.
Lo stato islamico ha un portavoce che manda i suoi comunicati su Twitter e anche qualche settimana fa subito dopo l’attentato che ha colpito Barcellona una chat su Telegram conteneva chiari messaggi che incitavano lo stato islamico a fare altri attentati.
Il terrorismo islamico (parlo di questo poiché è quello attuale) nel mondo “reale” è stato quasi sconfitto, eppure sembra che la battaglia sia ancora lunga se non infinita, questo perché fino a quando loro potranno arruolare nuovi terroristi online, anche le bombe non serviranno più a niente (e forse non sono mai servite).
Oltre a questo su Youtube è possibile trovare molti video di propaganda dello stato islamico e quando è stato chiesto alle autorità di Youtube di rimuoverli hanno risposto che “servono per documentare ciò che succede”.

Libertà di pensiero, libertà di informazione, rispetto della privacy o censura per la sicurezza pubblica?

Se vogliamo impedire a questi estremisti di comunicare tra loro vuol dire che dobbiamo prendere tre provvedimenti:

1) Prendere punizioni esemplari verso chiunque manifesti vicinanza o approvazione a questi movimenti anche se effettivamente non hanno fatto nulla.
2) Tutti i dispositivi elettronici esistenti al mondo dovranno poter essere intercettati da un’organizzazione che ha il compito di garantire la sicurezza mondiale.
3) Prendere provvedimenti verso chiunque cerchi di riportare i filmati o gli scritti di propaganda di un’organizzazione terroristica.

Chiaramente non è facile, visto che molto probabilmente ci prenderanno di mezzo persone che non c’entrano assolutamente nulla.
Qualcuno che prende il mio telefono e inizia a scrivere chat inneggianti al terrorismo possono portarmi all’arresto.
Inoltre mi è sempre stato insegnato che la punizione viene sempre dopo il crimine, ma è anche vero che prevenire è meglio che curare e qui bisogna scegliere se rinunciare a qualche libertà in modo da rischiare meno che ci scappi il morto, oppure continuare a vivere da garanti delle libertà prendendosi però i dovuti rischi.
Impedire di diffondere i video propagandistici è sì una mossa giusta, visto che comunque è sufficiente riportare per iscritto che erano video propagandistici e soprattutto non lo trovo rispettoso nei confronti delle vittime e delle loro famiglie che possono trovare in pochi click l’uccisione del proprio caro in diretta mondiale.
Però resta il fatto che questi video possono anche essere una sorta di denuncia dell’orrore creato da questi terroristi e attuare una censura significa comunque limitare la libertà di informazione.
Mentre per quanto riguarda il discorso della violazione della privacy voglio riportarmi ad un film che ho visto ieri e che devo finire ancora di vederlo, Snowden.
Snowden è un ragazzo che viveva negli Stati Uniti, da molti definiti come la più grande democrazia del mondo.
Questo ragazzo ha lavorato per la C.I.A e ha rivelato al mondo dell’esistenza di un programma di sorveglianza globale in cui tutti i dispositivi del mondo possono essere intercettati anche senza un mandato da parte della magistratura.
Questa rivelazione riservata ha fatto arrabbiare non poco gli Stati Uniti, che infatti vogliono arrestarlo e dargli una pena durissima che praticamente lo costringerebbe a passarsi il resto dei suoi anni in carcere (e purtroppo qualcuno lo vuole pure morto) e lo hanno costretto a trovare rifugio politico all’estero.
Snowden ha sicuramente sbagliato nel diffondere un’informazione segreta ed inoltre non mi stupisce che la C.I.A possa controllare tutti i dispositivi del mondo, anche se penso che dovrebbe farlo solo con un mandato da parte di un tribunale riconosciuto.
Ma come è possibile che una persona rischi la stessa pena riservata ad un assassino per aver rivelato un’informazione di pubblico interesse in quella che viene chiamata “la più grande democrazia del mondo”? Se anche la C.I.A può entrare nel mio telefono (sotto un mandato) la cosa non mi turba poiché se non hai nulla da nascondere, non hai nemmeno problemi a mostrare i tuoi dati non ad una persona qualsiasi, ma ad un’organizzazione che fa delle intercettazioni in nome della sicurezza.

Insomma non sono problemi facili e mi fa riflettere sul come un film come Capitan America Civil War in realtà sia un film estremamente politico che spiega la complessità di questo mondo: si deve scegliere se vivere in un mondo totalmente libero prendendosi i propri rischi, oppure rinunciare a parte delle proprie libertà in nome della sicurezza.

Il problema di queste norme per la sicurezza è che potrebbero colpire anche persone che non hanno nulla a che vedere con il terrorismo e quindi voglio approfondire le tre problematiche ciascuno con il proprio paragrafo.


Libertà di pensiero e di associazione sul web anche a posizioni estremiste?

Personalmente sono sempre stato contrario a vietare ideologie estremiste e il motivo lo posso tranquillamente spiegare citando l’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher

“«Odio ogni tipo di estremismo. I comunisti e il Fronte nazionale cercano di realizzare entrambi il dominio dello stato sull’individuo. Entrambi, secondo me, vogliono distruggere i diritti individuali. Per me sono partiti dello stesso tipo. Per tutta la vita, però, mi sono opposta a vietare il comunismo o le organizzazioni estremiste: se lo fai diventano clandestine e questo gli dà un’eccitazione che non avrebbero, se potessero perseguire i loro obiettivi alla luce del sole. Li batteremo sul terreno del dibattito. ”


Ma un altro problema è quello di determinare in maniera oggettiva il concetto di “estremismo”, che per sua natura è soggettivo e dipende dal contesto socio-culturale in cui ti trovi: se vivi in Corea Del Nord e credi nella libertà di informazione e nella democrazia, in quel paese sei un estremista, mentre qui in Italia verresti considerato un normalissimo moderato.
Purtroppo questa sorta di “proibizionismo” verso le idee considerate estremiste potrebbe essere controproducente, in parte perché si entra in contraddizione stessa con il concetto di libertà di pensiero ed in parte perché di sicuro non è impedendo ad una persona di esprimere la sua idea che smetterà di crederci e diffonderla a chi conosce.
Anzi bisogna stare molto attenti, perché spesso anche chi ha idee controverse potrebbe passare per vittima.
Qualche giorno fa ho letto un articolo che mi è piaciuto molto su una pagina Facebook in cui si diceva che in molti probabilmente alle elezioni americane hanno tifato per Donald Trump anche per andare contro a questo clima di politicamente corretto per cui se dico frasi come “Sono contro all’immigrazione clandestina” allora in automatico sono un razzista e fascista a prescindere, anche se in realtà non mi interessa nulla del colore della pelle e penso che gli immigrati che contribuiscono alla nostra crescita sociale ed economica siano davvero una risorsa a cui non dobbiamo rinunciare.
La cosa sbagliata in una società democratica è proprio questo: se si vuole sconfiggere l’estremismo va fatto con il dibattito, dimostrando punto per punto che i loro sono programmi politici che non risolvono i problemi, mentre se si crea una società di etichette come “Buoni” e “Cattivi”, in cui i cattivi vengono trattati come capri espiatori, che hanno torto a prescindere qualsiasi cosa dicano si innescano quei meccanismi in molte persone per cui si vuole difendere quello che è da solo contro tutti, anche se ha idee controverse, perché solo in dittatura esiste chi ha sempre ragione o chi ha sempre torto a prescindere.
Nel momento in cui abbiamo lottato per la democrazia non possiamo pensare che la democrazia vada bene solo quando fa quello che vogliamo noi.
A volte la democrazia può fare scelte che storicamente saranno sbagliate, ma almeno noi siamo i responsabili delle nostre scelte e non qualcuno che si è imposto su di noi per imporci la sua volontà.

Essere intercettati oppure no?

Prima ho citato questo sistema di sorveglianza mondiale che ha creato un dibattito di tipo etico in cui da una parte c’è chi dice “Non voglio che nessuno possa entrare nella mia privacy senza la mia autorizzazione” e dall’altra chi dice “Se è per la sicurezza lo accetto, tanto non ho nulla da nascondere”.
L’unica cosa inquietante è che la C.I.A si occupa unicamente degli interessi statunitensi e quindi da esterno agli Stati Uniti la trovo una violazione l’intercettazione dei nostri dispositivi per fare gli interessi del loro paese.
Ma la cosa che mi incuriosisce maggiormente di questo dibattito è il come ci si lamenta del fatto che un’organizzazione che si occupa della sicurezza non possa avere accesso alle tue informazioni, quando nella vita di tutti i giorni è molto più rischioso che un malintenzionato entri nel tuo pc a spiare ciò che fai.
Essendo un perito informatico volevo concentrarmi un pochino sul come possono avvenire intercettazioni anche da un punto di vista tecnico, poiché il problema non è solo la C.I.A, ma soprattutto i malintenzionati.
Noi possiamo essere intercettati in vari modi: da un punto di vista informatico esistono molte informazioni che possono essere prelevate attraverso l’uso di software informatici.
Quando girano quelle voci sulle webcam che possono essere attivate da software di terze parti sono vere ed è sufficiente un programmino in grado di attivare la webcam senza attivare i segnali che permettono all’utente di capire che è in esecuzione.
Questa non è certamente una novità, se ne parlava già da fine anni 90 e inizio anni 2000 e l’università di Toronto ha rivelato che il governo cinese ha usato questa tecnica anche per spiare i monaci tibetani, tra cui il Dalai Lama.
A volte non ci si accorge nemmeno di avere questo software nel proprio pc, ma è anche vero che non spunta mai dal nulla: di solito è stato installato in automatico per avere usato internet in modo insicuro visitando siti poco affidabili o avendo aperto link che non andavano aperti.
Ma oltre a questo esistono anche software chiamati KeyLogger che inviano al malintenzionato tutto ciò che è stato scritto sul computer da parte dell’utente, password comprese.
Ma oltre al controllo di periferiche è possibile anche controllare il traffico di rete attraverso appositi software in cui si controlla le azioni di tutti gli utenti che sono collegati alla rete (erano anche in grado di rilevare chiavi WEP).
L’unico modo per prevenire tutto questo va innanzitutto fatta una distinzione importante tra attacco interno ed attacco esterno:

Attacco Esterno: Attacco effettuato attraverso l’uso di una rete, non è necessario entrare in possesso del dispositivo del malcapitato, basta semplicemente fare in modo che inserisca involontariamente un malware nel suo pc in grado di captare informazioni e inviarle al malintenzionato;
L’unico modo per evitarli è quello di usare buonsenso quando si è connessi in rete.
Attacco Interno: Questi sono quelli più pericolosi (soprattutto se si tratta di un dipendente interno all’azienda che conosce esattamente il sistema di sicurezza) ma anche quelli meno “Informatici”, visto che non hanno bisogno di particolari tecniche di programmazione, ma possono fare molti danni come diffondere documenti riservati o cancellare documenti molto importanti oppure scaricare le stesse applicazioni che nel caso degli attacchi esterni sono mandati attraverso una rete.
Questi attacchi sono quelli più pericolosi perché prevedono un accesso diretto al sistema e hanno praticamente tutte le funzionalità del computer a loro servizio, a differenza di un malware che ha capacità limitate.
Questo tipo di attacchi può essere protetto solo avendo buonsenso e controllo nelle persone che ti stanno intorno ad esempio nel non tenere foglietti in giro con la password scritta o lasciare l’accesso in automatico quando deve collegarsi qualcuno al computer.

La C.I.A è sicuramente dotata di tecnologie molto più avanzate di quelle di un semplice malintenzionato e se ha un accordo con le case produttrici dei dispositivi potrebbe tranquillamente intercettare dispositivi anche senza il bisogno di fare attacchi esterni, ma andando direttamente all’interno del dispositivo e quindi chiaramente è possibile che riescano a intercettare praticamente tutto il web, a meno che non usino particolari tecniche di crittografia ancora non violate per cifrare i messaggi, ma chiaramente non sono alla portata di semplici personal computer e anche i costi in termini di prestazioni non sono in grado di tenere testa ai super computer della C.I.A.
Quindi l’ideale è quello di avere a sua volta un supervisore del supervisore, in grado di monitorare tutte le attività della C.I.A e il cui unico potere è quello di verificare che la C.I.A abbia operato secondo le regole, ma chiaramente anche questo ha i suoi svantaggi e non solo in termini burocratici.
La C.I.A si sentirebbe più limitata nel suo operato e presterebbe molta più attenzione ad ogni singola operazione fatta ed inoltre diventerebbe tutto più difficile poiché la costringerebbe ad una maggiore trasparenza e il loro operato sarebbe continuamente sottoposto al giudizio popolare che potrebbe prendere decisioni istintive, ma anche sbagliate (e qui ritorna il dibattito sulla democrazia e se deve essere valida proprio per tutto)
Infine potrebbe trovarsi costretta a diffondere informazioni che per motivi strategici dovrebbero rimanere riservate.

Libertà di Informazione limitata o totale?

La libertà di informazione deriva dalla libertà di parola , nel momento in cui non esiste la libertà di parola non può esistere nemmeno la libertà di informazione.
Però non bisogna fare confusione fra le due cose, infatti c’è una differenza importante fra le due:

1) La libertà di parola implica che io posso dire ciò che voglio nel rispetto delle regole;
2) La libertà di informazione implica che informo qualcuno di un fatto concreto.

Nel momento in cui l’informazione viene falsificata (le cosiddette fake news) , viene falsificata anche la libertà di informazione.
E non si tratta solo di semplici cretini che decidono di diffondere una balla così solo per il gusto di farlo, anche un governo dittatoriale solitamente diffonde fake news per rafforzare la propaganda del suo regime.
Però c’è un problema molto serio, che spesso il confine tra una fake news e la libertà di pensiero è molto sottile e quindi nel fare una guerra indiscriminata alle fake news rischi di colpire anche semplici persone che hanno espresso una loro opinione.
Però ci sono anche fake news pericolose nel caso diventino virali, pensiamo ad esempio a quelle sui vaccini, che secondo la scienza se con i vaccini non riusciamo ad avere una copertura di almeno il 90% delle persone rischiamo il ritorno di epidemie che avevamo debellato, allora in questi mesi si è molto discusso sull’impedimento a queste persone di esprimere la loro opinione oppure lasciarli fare.
Il governo ha troncato la questione rendendo i vaccini obbligatori, in modo da risolvere il problema alla radice in modo da evitare che si andasse sotto quel 90%.
Inoltre Internet ha avuto questo forte impatto per cui l’opinione di un medico che ha lavorato e fatto ricerca per anni in campo medico ha lo stesso peso di Scricchiolino83 (nome di fantasia) un blogger su twitter il cui unico passatempo è passare le sue giornate a scrivere i tweet contro Big Pharma.
Ma qui il problema è ben maggiore perché non è che dicono menzogne sapendo di mentire, qui sono convinti davvero di dire la verità.
Ma operando una censura si va contro il principio della libertà di pensiero, per cui uno può dire quello che vuole nel rispetto delle regole ma deve avere almeno la decenza di dire che è la sua opinione e non una verità scientifica insindacabile.
Un altro video che ho visto in questi giorni è quello dell’eroina che non crea dipendenza, è solo fantasia dell’essere umano.
Per rompere la dipendenza basta semplicemente socializzare con gli amici.
Insomma se avete fatto un lungo percorso di disintossicazione siete stati dei fessi! Vi bastava andare a fare aperitivo con gli amici e passa tutto da solo! Peccato che la ricerca scientifica condotta non sia stata riconosciuta dalle fonti ufficiali della scienza, anzi è stata parecchio smentita, anche se da un punto di vista sociologico potrebbe essere giusto per indicare in quale contesto potrebbe svilupparsi una dipendenza da droga.
Oppure un’altra volta ho visto un’immagine divisa in due riquadri: nella prima erano rappresentate due pillole con scritto “Queste non curano la depressione”, mentre nella seconda c’era un bel bosco con scritto “Questo sì! “, peccato che la depressione è una malattia che ogni anno uccide molte persone e distrugge la vita di tante altre persone e se tu vai a dire anche solo a una di queste persone che per risolvere i suoi problemi gli basta una boccata d’aria nel bosco, penso che nel bosco ti mandino loro.
Anche in questo caso gente si è fatta 6 anni di Medicina e Chirurgia + 5 anni di laurea in psichiatria e voi volete saperne più di loro.
Per quel che mi riguarda chi vuole credere che la terra sia piatta è libero di farlo e di certo non penso che impedendo di manifestare la sua “idea” che lui e i suoi compagni di merenda smetteranno di crederci.
La scienza ha il compito di stabilire delle fonti ufficiali in cui le notizie sono attendibili e in cui vengono smentite tutte le teorie del complotto che sono diventate virali attraverso spiegazioni scientifiche.
Secondo me l’unico modo per combattere le fake news nel rispetto della libertà di pensiero è proprio quello di stabilire delle fonti ufficiali che hanno il compito di verificare le fonti e che sono sottoposti a rigidi controlli rispetto a chi diffonde notizie in maniera indipendente.
Però questo chiaramente può funzionare in un paese democratico, in un paese in cui è presente una dittatura chiaramente verranno etichettate come fake news tutte quelle inserite dagli oppositori politici.
Ma anche in un paese democratico possono esserci problemi se chi gestisce quei siti non è l’intera comunità scientifica ma un insieme di persone che hanno conflitti di interessi di vario tipo.

Spero che l’articolo vi sia piaciuto, in questo momento lo sto scrivendo da Word che mi sta dicendo che il mio articolo ha quasi raggiunto le 3000 parole, quindi non mi allungo ulteriormente!
Fatemi sapere la vostra opinione e tanti saluti dal “superbo” ( :asd: ) shiny ditto !

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4 replies since 4/9/2017, 21:46
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view post Posted on 5/9/2017, 00:14
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articolo fiume, quindi dovrò commentarlo a tappe (temo molte tappe :asd: ) iniziamo dal preambolo
CITAZIONE
Il web più che creare nuovi fenomeni, ha amplificato quelli già esistenti, ad esempio la pedofilia o il bullismo esistono fin dall’antichità, però il web ha reso molto più facile per un malintenzionato attuare il suo piano.

questo è praticamente successo con qualsiasi miglioramento della possibilità di comunicare, forse è successo anche quando abbiamo smesso di usare grugniti e segni e siamo passati ad un linguaggio articolato :asd: e dato che le informazioni utili / interessanti / importanti non sono in numero illimitato, più la possibilità di comunicare si amplia e più stupidaggini passano, ma quelli che demonizzano il mezzo e non le stupidaggini sbagliano, rinuncereste a cucinare i vostri cibi perchè il fuoco può, se non utilizzato con proprietà, distruggere e menomare? no, non lo fareste e non lo fate, utilizzate il fuoco con proprietà e prendete le precauzioni necessarie ad evitare / circoscrivere incidenti, le idiozie che circolano in rete non sono nate con internet, c'erano anche prima, e si diffondevano anche prima, più lentamente, ma lo facevano
CITAZIONE
Il mondo politico ha iniziato a dibattere sul web solo in questi ultimi mesi/anni data la loro apertura di account sui Social Media per essere “più vicini” alle persone e si sono accorti di come talvolta i Social Media possono essere usati in modo violento.

lo usavano poco e senza dargli molta importanza, fino ad una "imprevista (da loro) vittoria elettorale" che ès tata attribuita in gran parte all'uso del social media, attribuzione secondo me eccessiva, i social media sono solo uno strumento, senza l'argomento da socializzare puoi cinguettare quanto ti pare, e specie qui in italia, spesso quello che il politico medio etichetta come "modo violento" somiglia un pò troppo a quello che scrivono i suoi oppositori :asd:
CITAZIONE
il terrorismo islamico (e non) può esistere se venisse impedito loro di comunicare attraverso il web?

dato che esisteva (anche il non) anche prima del web, la risposta dovrebbe essere sì, e non sono certo che il terrorismo organizzato dipenda poi tanto dal web, quello che forse è stato davvero incentivato (e prima era raro, quasi inesistente) è il fenomeno dei "terroristi per imitazione", negli ultimi mesi oltre agli attentati organizzati abbiamo visto molti episodi di singoli che agivano a casaccio, di solito attaccando con coltelli agenti di polizia o militari (già questo fa capire il livello intellettivo di questi imitatori)
CITAZIONE
Lo stato islamico ha un portavoce che manda i suoi comunicati su Twitter e anche qualche settimana fa subito dopo l’attentato che ha colpito Barcellona una chat su Telegram conteneva chiari messaggi che incitavano lo stato islamico a fare altri attentati.

spiacevole, ma ad essere sinceri, a volte fanno quasi più danni i servizi giornalistici :asd:
CITAZIONE
Oltre a questo su Youtube è possibile trovare molti video di propaganda dello stato islamico e quando è stato chiesto alle autorità di Youtube di rimuoverli hanno risposto che “servono per documentare ciò che succede”.

qui dovrei vederli per giudicare (e non ho voglia di farlo ) ma dubito sia documentazione, youtube è pieno anche di video di propaganda nazista, e intendo nazismo vero, non il "nassismo" alla facebook, sopratutto video antisemiti, video contro gli omosessuali, i comunisti, gli zingari e altre "forme di degenerazione" che non hanno nulla di documentaristico, quelli "migliori" sono negazionisti, i peggiori inneggiano apertamente allo sterminio (non quello passato) o presentano il nazismo e i nazisti come vittime da vendicare,. perchè ne tollerano l'esistenza? non ne ho idea, ne ho visti alcuni (se ne trovano anche in italiano) e fanno davvero schifo
CITAZIONE
Libertà di pensiero, libertà di informazione, rispetto della privacy o censura per la sicurezza pubblica?

"Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza." :asd:
CITAZIONE
1) Prendere punizioni esemplari verso chiunque manifesti vicinanza o approvazione a questi movimenti anche se effettivamente non hanno fatto nulla.

per molti anni l'apologia di reato è stata, in italia, un reato, nonostante si trattasse di una legge palesemente anticostituzionale, ed eravamo arrivati al punto che l'apologia era punita più frequentemente (e più duramente) del reato stesso, che chi lo commetteva in molti casi scampava alla cattura ( o addirittura all'identificazione) che questi apologisti vadano sorvegliati è pacifico, ma spesso chi scarmazza in pubblico si limita a fare quello, ed è innocuo, il tizio pericoloso è quello che approva senza dichiararlo al mondo intero, e perseguitare le presunte intenzioni è un buon metodo per trasformare gli apologisti in terroristi, se li punisci allo stesso modo, passare dalle parole ai fatti non gli costa nulla
CITAZIONE
2) Tutti i dispositivi elettronici esistenti al mondo dovranno poter essere intercettati da un’organizzazione che ha il compito di garantire la sicurezza mondiale.

lo shield funziona male anche nei comics, nel mondo reale non funzionerebbe affatto :asd: una tale organizzazione di garanzia, anche se fosse fattibile (e non lo è, chi può autorizzarla? non esiste un governo mondiale,e quelel che vengono spaciate per leggi internazionali in realtà si basano sul diritto del più forte, sul fanno che una nazione, o un gruppo di nazioni, abbia la forza di imporle agli altri, oppure sul comune interesse, e questo è più corretto, ma in questo caso sono di solito ratificate da un numero limitato di nazioni) ci troveremmo con un grande fratello "legale" difficilmente controllabile
CITAZIONE
3) Prendere provvedimenti verso chiunque cerchi di riportare i filmati o gli scritti di propaganda di un’organizzazione terroristica.

quali provvedimenti? e anche qui occorre cautela, vanno posti limiti e vanno rimossi i contenuti pericoilosi, ma c'è sempre il rischio che chi deve controllare tolga quello che è pericoloso sopratutto per lui :asd:
CITAZIONE
Chiaramente non è facile, visto che molto probabilmente ci prenderanno di mezzo persone che non c’entrano assolutamente nulla.

e non mi sembra poco, calpestare un innocente e rovinargli l'esistenza
CITAZIONE
Inoltre mi è sempre stato insegnato che la punizione viene sempre dopo il crimine, ma è anche vero che prevenire è meglio che curare e qui bisogna scegliere se rinunciare a qualche libertà in modo da rischiare meno che ci scappi il morto, oppure continuare a vivere da garanti delle libertà prendendosi però i dovuti rischi.

se per combattere chi vuole distruggere la tua libertà la distruggi con le tue mani, a che serve combattere? se per difenderti devi rinunciare a quello che devi difendere, c'è qualcosa di sbagliato, si può fare molto anche senza rinunciare ai propri diritti e non c'è nessuna garanzia che rinunciandovi non ci scappi comunque il morto, e i vivi avrebbero perso la propria libertà per nulla
CITAZIONE
Impedire di diffondere i video propagandistici è sì una mossa giusta, visto che comunque è sufficiente riportare per iscritto che erano video propagandistici e soprattutto non lo trovo rispettoso nei confronti delle vittime e delle loro famiglie che possono trovare in pochi click l’uccisione del proprio caro in diretta mondiale.

a questo si potrebbe porre rimedio senza ledere nessun diritto, dato che non si tratta di diritto di cronaca, ma di squallido "senzazionalismo"
CITAZIONE
Snowden è un ragazzo che viveva negli Stati Uniti, da molti definiti come la più grande democrazia del mondo.
Questo ragazzo ha lavorato per la C.I.A e ha rivelato al mondo dell’esistenza di un programma di sorveglianza globale in cui tutti i dispositivi del mondo possono essere intercettati anche senza un mandato da parte della magistratura.

ad usare, in senso sarcastico, quella definizione sono sopratutto persone con chiari "sentimentio antiamericani" :asd: comunque anche l'india usa quella definizione :fifi:

e mandato di cosa? le magistrature hanno una giurisdizione, inoltre quel tipo di intercettazione è una questione politico / militare, di fatto un atto ostile, come tutti gli spionaggi, per quanto possano essere fatti a "fin di bene" si tratta sempre e comunque di abusi, in un modo o in un altro li fanno tutti, ma a loro rischio e pericolo
CITAZIONE
Questa rivelazione riservata ha fatto arrabbiare non poco gli Stati Uniti, che infatti vogliono arrestarlo e dargli una pena durissima che praticamente lo costringerebbe a passarsi il resto dei suoi anni in carcere (e purtroppo qualcuno lo vuole pure morto) e lo hanno costretto a trovare rifugio politico all’estero.

qui il problema è che come ex tecnico della cia e collaboratore dell'nsa aveva sicuramente firmato degli obblighi di riservatezza, che prevedonos empre pene molto dure, per chi li viola, anche se si tratta di violazioni in realtà non tanto importanti
CITAZIONE
Snowden ha sicuramente sbagliato nel diffondere un’informazione segreta ed inoltre non mi stupisce che la C.I.A possa controllare tutti i dispositivi del mondo, anche se penso che dovrebbe farlo solo con un mandato da parte di un tribunale riconosciuto.

la national security agency, non la cia :asd: e quale tribunale potrebbe emettere un simile mandato? gli stati sono sovrani, a meno che tale sovranità venga sconfitta da una nazione più forte
CITAZIONE
Se anche la C.I.A può entrare nel mio telefono (sotto un mandato) la cosa non mi turba poiché se non hai nulla da nascondere, non hai nemmeno problemi a mostrare i tuoi dati non ad una persona qualsiasi, ma ad un’organizzazione che fa delle intercettazioni in nome della sicurezza.

a porre dei limiti a queste organizzazioni è proprio il fatto che si tratti di "operazioni nere", che debbano operare di nascosto, sempre col rischio di essere scoperte e sconfessate (e per i funzionari che se ne occupano c'è anche il rischio di essere usati come capri espiatori :asd: )

il seguito alle prossime puntate
 
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view post Posted on 5/9/2017, 00:36
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Rispondo anche io parzialmente che devo studiare per l'esame più difficile della mia facoltà :asd:

CITAZIONE
lo usavano poco e senza dargli molta importanza, fino ad una "imprevista (da loro) vittoria elettorale" che ès tata attribuita in gran parte all'uso del social media, attribuzione secondo me eccessiva, i social media sono solo uno strumento, senza l'argomento da socializzare puoi cinguettare quanto ti pare, e specie qui in italia, spesso quello che il politico medio etichetta come "modo violento" somiglia un pò troppo a quello che scrivono i suoi oppositori :asd:

È proprio questo il punto, da una parte si discute di rimuovere contenuti considerati diffamatori, il problema è che il concetto di "diffamatorio" è soggettivo e potrebbe essere usato benissimo per rimuovere i contenuti dei tuoi avversari politici.

CITAZIONE
lo shield funziona male anche nei comics, nel mondo reale non funzionerebbe affatto :asd: una tale organizzazione di garanzia, anche se fosse fattibile (e non lo è, chi può autorizzarla? non esiste un governo mondiale,e quelel che vengono spaciate per leggi internazionali in realtà si basano sul diritto del più forte, sul fanno che una nazione, o un gruppo di nazioni, abbia la forza di imporle agli altri, oppure sul comune interesse, e questo è più corretto, ma in questo caso sono di solito ratificate da un numero limitato di nazioni) ci troveremmo con un grande fratello "legale" difficilmente controllabile

Forse parlando di sorveglianza mondiale si tende un pò ad enfatizzare, anche perché nel mondo ci sono miliardi e miliardi di dispositivi elettronici, è difficile controllarli tutti :asd: però si può pensare anche in piccolo, pensa se in Italia un'istituzione militare ha il potere di entrare in tutti i dispositivi italiani e ci fosse un'unica legge in grado di regolamentare il tutto, sicuramente si creerebbe un dibattito tra chi vuole proteggere la propria privacy e tra chi sostiene che per la sua sicurezza è disposto anche ad accettare eventuali intercettazioni.

CITAZIONE
la national security agency, non la cia :asd: e quale tribunale potrebbe emettere un simile mandato? gli stati sono sovrani, a meno che tale sovranità venga sconfitta da una nazione più forte

Si scusami ho fatto confusione, l'articolo l'ho scritto alle 3 di notte e qualche cappellata mi doveva scappare :asd:


CITAZIONE
e non mi sembra poco, calpestare un innocente e rovinargli l'esistenza

Assolutamente, per questo motivo anche io sono più dalla parte dei "Libertari"

CITAZIONE
se per combattere chi vuole distruggere la tua libertà la distruggi con le tue mani, a che serve combattere? se per difenderti devi rinunciare a quello che devi difendere, c'è qualcosa di sbagliato, si può fare molto anche senza rinunciare ai propri diritti e non c'è nessuna garanzia che rinunciandovi non ci scappi comunque il morto, e i vivi avrebbero perso la propria libertà per nulla

È una sorta di ossimoro, come "Se vuoi la pace allora devi prepararti alla guerra", in ogni caso non ho detto, ad esempio, che per prevenire gli stupri impediamo alle donne di uscire di casa in modo da avere la certezza di azzerare gli stupri, dico solamente di limitare magari anche solo momentaneamente una piccola percentuale della propria libertà per garantire maggiori probabilità che non succeda nulla di brutto.
Ad esempio quest'estate in seguito agli attacchi terroristici sono andato ad alcuni concerti in cui mi hanno perquisito e chiaramente mi hanno anche toccato vicino alle parti intime.
Di solito non do queste libertà agli sconosciuti, ma sinceramente piuttosto che tornare a casa dal concerto in una bara, mi va benissimo anche quel controllo in più :asd:

CITAZIONE
a questo si potrebbe porre rimedio senza ledere nessun diritto, dato che non si tratta di diritto di cronaca, ma di squallido "senzazionalismo"

La cosa che mi fa rabbrividire è l'esistenza di alcune perversioni per cui alcune persone si possono anche eccitare guardando quei contenuti, quasi come se fosse un porno.

CITAZIONE
a porre dei limiti a queste organizzazioni è proprio il fatto che si tratti di "operazioni nere", che debbano operare di nascosto, sempre col rischio di essere scoperte e sconfessate (e per i funzionari che se ne occupano c'è anche il rischio di essere usati come capri espiatori :asd: )

Infatti se dovesse essere fatta una cosa del genere ci vuole trasparenza.
Sono d'accordo che un'operazione di spionaggio verso un possibile sospetto non può essere sbandierata a tutto il mondo, ma deve comunque essere memorizzato nei database chi l'ha eseguita e soprattutto chi l'ha voluta, in modo che in caso di indagini siano reperibili
 
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view post Posted on 6/9/2017, 00:21
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proseguiamo con "Libertà di pensiero e di associazione sul web anche a posizioni estremiste?"

anch'io condivido la citazione della Thatcher, anche se all'epoca sua il dibattito c'era, ora c'è sempre meno, e vi sono sempre più fanatici convinti di essere l'elite della cultura e dell'intelligenza, arroccaa sul bastione della verità assoluta, una volta lia vrebbero dotati di camicia di forza :asd: con loro non c'è dibattito possibile, ma finchè si limitanoa blaterare, che blaterino
CITAZIONE
Ma un altro problema è quello di determinare in maniera oggettiva il concetto di “estremismo”, che per sua natura è soggettivo e dipende dal contesto socio-culturale in cui ti trovi

esatto
CITAZIONE
Purtroppo questa sorta di “proibizionismo” verso le idee considerate estremiste potrebbe essere controproducente, in parte perché si entra in contraddizione stessa con il concetto di libertà di pensiero ed in parte perché di sicuro non è impedendo ad una persona di esprimere la sua idea che smetterà di crederci e diffonderla a chi conosce.

anche questo è vero, i fanatici di cui sopra hanno risolto il problema non considerando più un diritto la libertà di espressione, e dando tutta la colpa dell'esistenza di persone con idee diverse dalla loro ad internet, citano spesso Eco
CITAZIONE
"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”

a sosteno della loro tesi, sfuggendogli il particolare che la frase si adatta perfettamente sopratutto a loro :asd:
CITAZIONE
Qualche giorno fa ho letto un articolo che mi è piaciuto molto su una pagina Facebook in cui si diceva che in molti probabilmente alle elezioni americane hanno tifato per Donald Trump anche per andare contro a questo clima di politicamente corretto

sì, alcuni (compreso Clint Eastwood :rulla: ) hanno elencato anche quello, fra i motivi che li spingevano a votare per Trump, ma la verità è che Trump non ha vinto, hanno perso i democratici (e con loro quei "media" che si credevano i padroni dell'opinione pubblica) e avrebbero perso anche se l'unico mezzo di telecomunicazione fosse stato i segnali di fumo e fossi stato io il candidato repubblicano :kostrulla:
CITAZIONE
La cosa sbagliata in una società democratica è proprio questo: se si vuole sconfiggere l’estremismo va fatto con il dibattito, dimostrando punto per punto che i loro sono programmi politici che non risolvono i problemi, mentre se si crea una società di etichette come “Buoni” e “Cattivi”, in cui i cattivi vengono trattati come capri espiatori, che hanno torto a prescindere qualsiasi cosa dicano si innescano quei meccanismi in molte persone per cui si vuole difendere quello che è da solo contro tutti, anche se ha idee controverse, perché solo in dittatura esiste chi ha sempre ragione o chi ha sempre torto a prescindere.

quella non è la cosa sbagliata, il confronto E' la democrazia, infatti i fanatici arroccati di cui sopra hanno come base comune (indipendentemente da quale tipo di fanatismo seguano) lo spregio della democrazia, da loro definita a priori "fallimen tare" e a cui attribuiscono il demerito di aver "dato il potere alle masse ignoranti" :asd:
CITAZIONE
Nel momento in cui abbiamo lottato per la democrazia non possiamo pensare che la democrazia vada bene solo quando fa quello che vogliamo noi.

per essere sinceri, a noi l'hanno imposta, da soli più in là della dittatura non eravamo arrivati :asd:
CITAZIONE
A volte la democrazia può fare scelte che storicamente saranno sbagliate, ma almeno noi siamo i responsabili delle nostre scelte e non qualcuno che si è imposto su di noi per imporci la sua volontà.

non esiste il metodo di governo perfetto ed esente da errori, la democrazia ha dimsotrato la sua superiorità su qualsiasi altro metodo proprio perchè la responsabilità è condivisa, e le cose giuste vanno a vantaggio del maggior numero di persone possibile, e non solo di una presunta elite

gli altri paragrafi li commento più avanti, adesso commento il tuo commento :fifi:
CITAZIONE
È proprio questo il punto, da una parte si discute di rimuovere contenuti considerati diffamatori, il problema è che il concetto di "diffamatorio" è soggettivo e potrebbe essere usato benissimo per rimuovere i contenuti dei tuoi avversari politici.

è esattamente quello che vogliono fare, considerandolo giusto, tutti i paladini della "corretta informazione", tutti quelli con cui ho parlato arrivavano allos tesso punto, la "fake news" e l'"hate speech" coincidevano esattamente con le posizioni dei loro avversari :asd: la soluzione (non perfetta, ma accettabile) è far decidere persone non coinvolte,esterne alla questione, essenzialmente quello che succede su facebook, per quanto i moderatori compiano spesso scelte a dir poco discutibili ho notato che tutti gli estremisti si lamentano del fatto che censurano ingiustamente loro, mentre lasciano campo libero ai loro biechi e criminali avversari, che ovviamente si lamentano della stessa cosa :asd: quindi la moderazione su facebook non sarà di primascelta, sarà perfettibile, il metro di misura della libertà di espressione che utilizzano è discretamente corretto
CITAZIONE
pensa se in Italia un'istituzione militare ha il potere di entrare in tutti i dispositivi italiani e ci fosse un'unica legge in grado di regolamentare il tutto

sarebbe una organizzazione composta da esseri umanio (e tanti) tutti fallibili o corruttibili, è meglio che non ci sia :asd:
CITAZIONE
È una sorta di ossimoro, come "Se vuoi la pace allora devi prepararti alla guerra"

quello non è un ossimoro, se ci pensi, nessuno ha mai iniziato una guerra perchè si sentiva minacciato da un nemico più forte, tutti l'hannoiniziata convinti di essere il più forte, o di poter sfruttare una situazione di vantaggio o una debolezza (anche temporanea) del "nemico", quelli davvero "preparati alla guerra" nessuno li molesta :asd:
 
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view post Posted on 18/9/2017, 00:39
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Essere intercettati oppure no?

no, anche se non ho nulla da nascondere e l'unico rischio che correrei se qualcuno intercettasse i fatti miei sarebbe quello di farlo morire di noia :asd: non condivido la tesi dell'intercettatemi pure, non ho nulla da nascondere :asd: le istituzioni non sono migliori dei singoli, se tu acconsenti a che si allarghino, continueranno a farlo, e a considerarlo un diritto, così come all'interno di una nazione devono esservi dei limiti legali, che una forza di polizia che intercetta i cittadini senza autorizzazione e senza che un magistrato la controlli, a tutela dei cittadini intercettati, commette un reato e può pagarne le conseguenze, una organizzazione che operi in campo sovranazionale (un servizio segreto come la NSA, non la CIA :asd: ) non può ovviamente avere un mandato internazionale a farlo :asd: dato che non esistono un governo e una magistratura mondiali, ma il fatto che debba operare nascostamente, col rischio di essere scoperta e sanzionata dai suoi stessi datori di lavoro, che si troverebbero a dover giustificare l'intercettazione (se l'intercettato è un alleato) o a subire ritorsioni è comunque un limite e un deterrente, un deterrente anche al rendere pubblico quanto si è intercettato, o ad usare quel materiale per dei ricatti
CITAZIONE
Quindi l’ideale è quello di avere a sua volta un supervisore del supervisore

non è fattibile, all'interno di una comunità (una nazione) noi cittadini deleghiamo molte funzioni ad organi comunitari, ma le nazioni sono sovrane, nessuna accetterebbe una simile supervisione che limti la sua sovranità, e qualsiasi tentativo fatto in passato di costituire organi sovranazionali basati sul consenso di tutti i partecipanti che potrebbero gestire simili situazioni per il bene comune mi sembra che abbiano avuto solo risultati fallimentari
 
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4 replies since 4/9/2017, 21:46   230 views
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