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Ditemi perchè se la mucca fa mu la bufala non fa bu.

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view post Posted on 1/5/2017, 02:18
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HTkrem5


CITAZIONE
Il termine bufala può indicare in lingua italiana un'affermazione falsa o inverosimile. Può perciò essere volta a ingannare il pubblico, presentando deliberatamente per reale qualcosa di falso o artefatto. In alcuni casi si prefigura il reato di truffa, nel caso in cui l'autore, o gli autori, procurino per sé o per altri un ingiusto profitto a scapito delle vittime.


Non sono nate sul web :fofo: vi sono esempi storici che risalgono all'alto medioevo :fifi: ma hanno approfittato di qualsiasi nuovo mezzo di comunicazione per proliferare, e con internet prima e gli asocial network poi, sono diventate una mandria sterminata :asd: fino a diventare un mezzo di lotta politica, siamo arrivati al punto che anche la caccia a queste bufale è diventata a sua volta propaganda, l'accusa di "veicolare notizie tossiche" è usata come comodo sistema per eliminare fonti scomode.

Torniamo alle bufale più comuni, comprese le loro versioni più miserande, le tesi complottiste, i "SVEGLIA!!!!!!!", i fate girare, il guardate questo video prima che lo censurino e compagnia (poco) bella, ci sono ormai diventate familiari, anche senza andarle a cercare ne riceviamo tutti i giorni, ne leggiamo ovunque, sono da tempo diventate un problema da non trascurare, e ormai sono altrettanto diffusi metodi e consigli per riconoscerle ed evitarle, a volte scritti anche sotto forma "negativa", cose come questo vademecum

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vorrebbero insegnare agli sprovveduti quali siano le cose da evitare per non diventare complici nella diffusione delle bufale, negli ultimi anni abbiamo assistito anche ad una moltiplicazione di "siti antibufala" che si propongono di limitare i danni della diffusione fornendo prove della falsità di molte affermazioni diffuse non solo dal fate girare, a volte la responsabilità della diffusione è anche di siti di "giornalismo professionistico" più attenti al numero di visitatori che al controllo delle fonti (tanto le smentite non le legge nessuno), quelli che mancano, o almeno non li ho mai visti, sono i metodi e i consigli per difendersi dai siti antibufala :asd: basta definirsi tale per esserlo? non dovrebbe, basta esserlo con certezza qualche volta o su qualche argomento per poter essere considerato valido sempre? non dovrebbe, quindi perchè non preoccuparsi, oltre che delle bufale, di quelli che vanno in giro vestiti da cacciatore di bufale, e accertarsi che lo siano realmente?

Dovrebbe essere relativamente facile, a meno di non essere quasi del tutto privi di cultura e discernimento, ma dovrebbe non significa che lo sia, e ho scoperto che non solo esistono i falsi cacciatori, ma anche i falsi cacciatori di false bufale :asd: diversi mesi fa lessi un post in una pagina fb che riportava una "news leggermente eccessiva" linkando il sito che la conteneva, e il primo commento invece linkava un "sito antibufale" che la sbugiardava.. e non aveva torto :fifi: ma il sito che la "riportava" aveva qualcosa di strano, sembrava realizzato appositamente, non aveva molti altri contenuti, inserzioni pubblicitarie a parte :fifi: quindi feci una ricerchina su san guggle, trovando solo 4/5 risultati, pochi per una bufala diffusa, e non era diffusa, c'era solo in quel sito, gli altri risultati erano sbugiardamenti, uno il sito che avevo già visto, e gli altri somigliavano più al sito bufalaro che al sito antibufala :asd: domini di bassa lega, un cms buttato come capitava, senza cura dei dettagli, tanta pubblicità, contenuti ridotti al minimo, e gli articoli di sbugiardamento non era soltanto simili (cosa che sarebbe stata comprensibile), erano identici.

Nonostante mi sia liberato già da anni degli irriducibili distributori di bufale che avevo nella lista amici, a parte un tizio un pò tonto che mi è simpatico anche se ogni tanto linka una troiata galattica :asd: mi è già capitato un altro episodio simile, bufala pubblicata solo in un sito che sembrava realizzato appositamente, e "debunking" copia e incolla pubblicato in un numero limitato di siti, alcuni dei quali sicuramente fake zeppi di pubblicità messi appositamente online, certo è facile fare il debunking di una bufala, se pure quella è farina del tuo sacco :asd: e se sono riuscito a trovare due casi senza nemmeno cercarli, posso sospettare che sia una pratica diffusa, suppongo che farsi le bufale in casa possa aumentare le visite (e quindi gli incassi pubblicitari) di un sito di debunking, senza contare il possibile uso propagandistico.

Torniamo ai siti antibufala, su quali basi si dovrebbero valutare per accertarne la validità? Premetto che non è una scienza esatta, ma una valutazione approssimativa e soggettiva, e può comunque essere utile farla, per iniziare consideriamo i siti e blog (non molti) di debunking che si possono definire "storici" perchè esistono da anni e si sono guadagnati una buona reputazione, ma "storicamente" trattavano sopratutto teorie complottistiche, alcuni sono passati ad una attività antibufale più generica, ma ritengo che considerarli validi a prescindere e in generale per una reputazione che si sono guadagnati con una attività specifica sia una cosa da evitare, passando a siti e iniziative più recenti e fin dall'inizio più generiche direi che il primo fattore di cui tenere conto è il dominio di primo livello del sito, un sito in lingua italiana che abbia un dominio di primo livello stile "paradiso fiscale" a basso costo, o un dominio generico pure a basso costo, non è automaticamente da scartare, ma credo sia lecito considerarlo con un pochino di diffidenza :fifi:

Secondo fattore, dominio di secondo livello / nome del sito, qui la cosa si fa più difficile, perchè avere un dominio / nome attinente all'attività svolta è la cosa giusta da fare, ma attenzione a chi è un po' troppo attinente :asd: o accattivante, stile i siti di informazione libera e indipendente che si dichiarano tali, un uomo libero, per essere tale, non è necessario che si tatui la parola LIBERTA' sulla fronte :fofo: compreso in questo fattore vi sono i siti (più frequentemente i blog) che hanno solo un dominio di terzo livello e si appoggiano ad una piattaforma più o meno gratuita, è una situazione a basso costo (o zero costi) che può risultare attraente sia per bufalari che per cacciatori amatoriali, ma il fatto che siano amatoriali non li squalifica a prescindere dai contenuti, chi fa una cosa per hobby già vi spende il suo tempo, e il fatto che non vi voglia spendere del danaro, o il tempo necessario per la "gestione tecnica" di un sito indipendente non è una cosa che lo renda disprezzabile.

Terzo fattore, pubblicizzazione del sito (si può indagare usando google), se un sito (o i suoi articoli) viene linkato regolarmente in una pagina facebook o in un account twitter direttamente collegati, e occasionalmente in altri siti e/o ha delle affiliazioni, tutto bene, se è "spammato abbestia" come minimo si può ritenere che i gestori considerino superflue cose come il rispetto degli altri, quindi perchè rispettarli? Aggiungiamo anche l'utilizzo di URL shortener, tollerabile solo se necessario, da cestinare direttamente i siti che si pubblicizzano utilizzando links con pubblicità interstiziale alla ad.fly

Quarto fattore, qualità del contenitore, non è la cosa più importante, ma dato che al giorno d'oggi non è così difficile realizzare un sito dall'aspetto abbastanza curato (se non lo realizzo io :asd: ) utilizzando un content management system, oppure appoggiandosi ad un provider gratuito (echissenefrega se così hai "solo" un dominio di terzo livello) se un sito è realizzato accatastando a caso i contenuti, se fa uso & abuso di immagini non ottimizzate, se per leggere un articoletto di 4 paragrafi vi fa scorrere 4 pagine, se ci sono più #tag e links "potrebbe interessarti leggere anche" che testo da leggere, se l'inserire animazioni o video non necessari è la regola e non l'eccezione, eccetra eccetra, se il contenuto ha un qualche valore lo troverete sicuramente anche in altri siti, siti che non vi diano il tempo di andare al bar a prendere un caffè, fra una pagina e l'altra-

Quinto fattore, le inserzioni pubblicitarie, stessa manfrina, se le pagine sono tappezzate di annunci e banner, e popup, popunder, popexit, box a scomparsa, finestrelle eccetra eccetra spuntano ad ogni occasione, cercatevi un sito più serio, si può considerare anche la qualità delle insezioni, se è robaccia / spazzatura / pornografia / roba-che-paga-ma-non-fare-domande domandatevi che ci state a fare ancora lì :asd:

Sesto fattore, i contenuti, qui per scrivere tutto dovrei fare un paragrafo decisamente più lungo del resto dell'articolo :asd: cercherò di abbreviare e sintetizzare con un elenco (non esaustivo)

a) diffidate di chi vi presenta le sue opinioni come se fossero fatti e di chi espone i risultati dei suoi ragionamenti a cui è arrivato per "indiscutibile logica" senza spiegare come ci è arrivato, e da quali basi è partito, la logica è uno strumento potente, ma è comunque uno strumento, non vale più di chi la usa, e se le premesse sono avariate, il risultato sarà spazzatura, chi vi vuole vendere le sue teorie come già dimostrate come minimo non ha idea di come dimostrarle.

b) diffidate di chi "ragiona" con slogan, ideologie, articoli di fede o frasi fatte, argomentazioni come "diritti naturali e inalienabili" sono di grande effetto, ma prive di significato, e non privatevi mai completamente del vostro spirito critico, sopratutto se si stanno appellando alle cose in cui credete.

c) diffidate di chi non fornisce le fonti dei dati che utilizza, la storia del "verificare che la fonte sia seria e autorevole" è una mezza favoletta, perchè se foste in grado di stabilirlo con certezza non avreste bisogno di una fonte, sareste voi, la fonte :asd: ma anche una verifica che non arrivi al 100% ha una sua utilità, come minimo potrete confrontarle con altre fonti, non collegate, che trattino dello stesso argomento

d) diffidate di chi spaccia per ragionamento logico e argomentato dei trucchi retorici (e questo credo sia il caso più comune), al riguardo vi consiglio la lettura di questo trattatello (se già non lo conoscete)

www.adelphi.it/libro/9788845908569

Arthur Schopenhauer
L’arte di ottenere ragione
esposta in 38 stratagemmi

trovate qui un riassunto (troppo riassuntivo, alcuni richiedono una spiegazione più dettagliata) degli stratagemmi

https://deliberoarbitrio.wordpress.com/201...tenere-ragione/

leggendo credo che ne riconoscerete almeno la metà :asd:

e) diffidate dei "debunking" con motivazione politica, non è necessariamente indice di poca affidabilità, chi si dichiara di parte può comunque essere imparziale, e le galline possono avere i cingoli (non ne ho viste, ma non posso escludere la possibilità che ne esistano :fofo: ), chi ha la necessità di cercare il consenso degli altri può essere anche una persona corretta, ma può essergli difficile considerare i fatti secondo un'ottica diversa dalla sua, se deve convincere un elettorato della giustezza delle sue tesi deve esserne convinto anche lui, o almeno sembrare convinto in modo credibile :asd: questo può portarlo, se non a falsificare i fatti, a "torcerli" un pochino.

f) sospettate (che è meno di diffidate) di chi fa precedere un articolo di debunking con un elenco dei propri titoli accademici / professionali e delle proprie benemerenze (specie se è un elenco più lungo dell'articolo :asd: ) se si ritiene necessario "qualificarsi" è più corretto aggiungere l'elenco dopo l'articolo, metterlo prima sa molto di "tentativo di influenzare il lettore", comunque il "titolarsi" permette al lettore di verificare le competenze di chi scrive, se a scrivere è il proprietario del sito, e aggiunge l'elenco ad ogni articolo, invece di inserirlo in appositi spazi forse potrebbe essere leggermente megalomane :asd: ma prima di rifiutare quello che scrive leggetelo, invece dei tuttologi togati, che prima si titolano e poi commentano al di fuori del loro campo, ma facendosi forti della titolatura (anche se non è attinente), potete diffidare direttamente :fifi:

Ci sarebbe altro, ma possiamo discuterne dopo, la regola generale è che non dovete mai dimenticare di condire la zuppa del vostro ingegno con un pò di sale dello scetticismo, non è un caso se tutti i venditori di fumo, a prescindere da quale tipo di fumo vendano, deplorano lo scetticismo, assimilandolo ad una "mancanza di valori e ideali", lo fanno perchè lo scettico è la loro nemesi, ma per quanto siate vigili, non vi accorgerete di tutto, tutti possono sbagliare, a qualcosa bisogna credere, essere scettici al punto da rifiutare tutto (o quasi) è sbagliato quanto credere a tutto, non vi sono certezze, a parte quella che repubblica.it sia il più grosso sito bufalaro in lingua italiana :asd:

P.S. l'ultima novità sul fronte degli "anti bufalari d'assalto" sono quelli che vi consigliano l'atteggiamento scettico e il pensiero critico... e poi vi spiegano l'unico modo possibile per esserlo :asd: è la nuova frontiera di chi si batte contro la "disinformazione" (cioè le opinioni altrui) facendo la disinformazione :fifi: ma è semplice difendersi, sono sopratutto antibufalari politici, e se gli esempi che portano di "fake news" stanno tutti da una parte, potete essere certi che è propaganda e scartarli :fifi:

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nota aggiuntiva 1, l'articolo l'ho scritto all'inizio di febbraio, quindi un mesetto prima che "scoppiasse il caso Donadel", caso che ha reso evidente come alcuni "famosi" siti antibufale siano, in realtà, siti di propaganda politica (la cosa non mi ha stupito, si trattava di siti che già si potevano considerare "sospetti" esaminandoli con i parametri che ho evidenziato nell'articolo), fare propaganda è sicuramente lecito, se sia corretto farlo fingendo di essere qualcosa d'altro lo lascio decidere a voi :fifi:

nota aggiuntiva 2, per quanto sia passato relativamente poco tempo da quando ho scritto l'articolo, la situazione è parzialmente cambiata, non che le bufale non stiano felicemente galoppando sui prati di internet, lo stanno facendo, ma in questo periodo si notano di meno, dato che siamo invasi dalla controinformazione politica (ops :asd: informazione libera ed imparziale) dagli "influencer" e da altre basse forme di vita, si tratta comunque di un "antibufalismo", sia pure esclusivamente a scopo propagandistico, ma ritengo che possa essere comunque valutato con gli stessi metri di misura utilizzabili per i bufalari / antibufalari comuni :fifi:
 
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view post Posted on 1/5/2017, 10:36
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Io mi sono chiesto sempre perché il merlo non fa me :asd:

Quella delle bufale è una battaglia quasi impossibile (roba da Don Chisciotte vs Mulini a vento, per intenderci), perché la bufala è una notizia accattivante, che provoca piacere quasi fisico nel lettore, il cui grado di indignazione raggiunge l'acme (ma come, pago il canone - da quando non posso più evaderlo - e mi nascondono tali nefandezze? Alla forca!!!) in quanto consapevole di essere un prescelto, uno dei pochi in grado di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Argomentare a tu per tu è una pratica sconsigliata, in quanto il livello di convinzione è tale che alla fine possono solo caderti le braccia e dichiarare la resa. L'ultima volta che ho cercato di spiegare a qualcuno una bufala è stato con la questione della magnitudo, che inferiore al 5° grado permetteva allo Stato di non pagare danni ai terremotati. Per non parlare di quelle politiche, con i vari movimenti e partiti populisti che ci mangiano su questo (anche se pure i partiti tradizionali sembrano aver imparato la lezione), fosse anche solo con la pratica del gettare il sasso in uno stagno, alla fine qualcosa si muoverà. La speranza è che alcune figure istituzionali tipo la presidente della Camera, uno dei bersagli preferiti, inizino una lotta vera contro questo fenomeno. Perché punire in modo severo chi diffonde bufale non è una limitazione della libertà, ma è la punizione di un gruppo di reati, che va dalla diffamazione alla circonvezione di incapaci.
 
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CITAZIONE (Morris @ 1/5/2017, 11:36) 
Io mi sono chiesto sempre perché il merlo non fa me :asd:

la mucca in italiano dovrebbe chiamarsi vacca, mucca è una onomatopea presa in prestito dal tedesco parlato in svizzera, il merlo potremmo chiamarlo chirpolo? :asd:
CITAZIONE (Morris @ 1/5/2017, 11:36) 
La speranza è che alcune figure istituzionali tipo la presidente della Camera, uno dei bersagli preferiti, inizino una lotta vera contro questo fenomeno.

se ti riferisci alla storia della sorella, due anni fa c'era una pagina satirica che realizzava meme con cui prendeva in giro quelli che credono a tutto ciò che leggono su facebook, il modello più diffuso era la foto di uno sconosciuto (in giacca e cravatta) in metropolitana, con didascalie del tipo "ministro X del paese Y che va al lavoro in metropolitana, mentre i ministri italiani hanno le auto blu e la scorta", e realizzarono anche il meme della "sorella della boldrini" con l'immagine di krysten ritter (era un fotogramma di jessica jones, serie allora appena uscita), ora non voglio arrivare al punto di accusarla di aver creato il caso ad arte (spero non lo abbia fatto) ma una persona che non è in grado di distinguere fra un meme satirico e una "fake news" penso si possa escludere che abbia le competenze necessarie a decidere provvedimenti utili (e l'amministrazione di facebook è della mia stessa opinione, hanno escluso la possibilità di far gestire le segnalazioni italiane da un "comitato di salute pubblica" nominato da lei, le regole di facebook sono internazionali, ed effettivamente si possono considerare applicate in modo imparziale, dato che si tratta di una società estranea alle nostre beghe locali, e gli estremisti di entrambe le parti si lamentano nello stesso modo della loro applocazione :asd: )
CITAZIONE (Morris @ 1/5/2017, 11:36) 
Perché punire in modo severo chi diffonde bufale non è una limitazione della libertà, ma è la punizione di un gruppo di reati, che va dalla diffamazione alla circonvezione di incapaci.

il nemico delle bufale (sia di quelle palesi che di quelle, sopratutto politiche, che cercano di accreditarsi come "informazione libera") non è la censura, è la verità, serve più informazione, non la faziosità degli "influencer", serve più pluralità dell'informazione, non un controllo politico che potrebbe anche iniziare con le migliori intenzioni, ma che sarebbe sempre a rischio di trasformarsi in un "ministero della verità" di Orwelliana memoria

in quanto alla libertà di espressione, è la base della civiltà democratica, va regolamentata? sì, ma con molta, estrema, prudenza, meglio lasciar dire una cosa di troppo, che imboccare la china opposta
 
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In realtà la Boldrini, come in passato la Kyenge, è stata bersaglio di parecchi attacchi, molti dei quali giustificati da false notizie, la storia della sorella è forse la più recente, non l'unica. È ovvio che una piattaforma multinazionale come facebook abbia dei suoi regolamenti, ma è altrettanto ovvio che ogni nazione ha le sue leggi, quindi perché una notizia falsa su un giornale è un reato e su internet sostanzialmente lo stesso reato non è punito? La storiella dell'anonimato e via discorrendo è abbastanza superata, in quanto l'origine di determinati siti è facilmente reperibile, anche perché le persone veramente "furbe" (in grado cioè di non lasciare tracce) in genere non si occupano di cose del genere, magari si dedicano a reati più redditizi XD
 
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CITAZIONE (Morris @ 1/5/2017, 18:39) 
In realtà la Boldrini, come in passato la Kyenge, è stata bersaglio di parecchi attacchi, molti dei quali giustificati da false notizie, la storia della sorella è forse la più recente, non l'unica.

mi linki uno di questi attacchi alla Boldrini? e se questi attacchi costituiscono un reato, è alla magistratura che deve rivolgersi, non fare un comizio in piazza incitando all'odio verso chiunque abbia una opinione diversa dalla sua, che quindi a suo giudizio sia un f******a (anche per quei giudizi, esiste la magistratura) proprio lei che parla tanto di "hate speech" :asd: ed esigendo che internet sia controllato da una commissione di esperti nominata da lei, e non è l'unica a fare simili ragionamenti (e ve ne sono in tutti gli schieramenti politici) forse sono troppo abituati a nominare direttori di giornali e telegiornali
CITAZIONE (Morris @ 1/5/2017, 18:39) 
È ovvio che una piattaforma multinazionale come facebook abbia dei suoi regolamenti, ma è altrettanto ovvio che ogni nazione ha le sue leggi

mi pare che vi siano delle nazioni dove alle donne è vietato guidare un'auto, e con pene molto severe, altre dove l'omosessualità è punita con lunghe pene detentive, o addirittura gli omosessuali vengono uccisi senza i colpevoli siano perseguiti, in alcune esprimere una opinione che susciti il disappunto del governo locale, o anche solo essere sospettati di avere questa opinione comporta l'essere rapiti, torturati e uccisi, e credo che potrei continuare all'infinito con questo genere di esempi, ma premesso che registrandosi a facebook accetti i loro termini di utilizzo e accetti anche quale sia la giurisdizione legale dove dirimere le controversie, la legittimità, secondo le leggi italiane, di facebook come sito c'è, e anche i suoi termini di utilizzo rispettano queste leggi, e mi pare che facebook abbia sembre collaborato con la magistratura italiana tutte le volte che è stato necessario, anche se non sono tenuti a farlo, in quanto ai reati di opinione, se si vuole rimanere nel parametri del convivere civile, sono da valutare con cautela, e non con la superficialità degli "influencer" sempre pronti ad attribuire patenti di f******a a chiunque abbia una opinione diversa dalla loro che non riescano a confutare (ogni riferimento a Saverio Tommasi è puramente voluto :asd: )

CITAZIONE
quindi perché una notizia falsa su un giornale è un reato e su internet sostanzialmente lo stesso reato non è punito?

ormai non è più reato nemmeno sui giornali :asd:
 
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view post Posted on 2/5/2017, 02:34
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Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)

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A volte ho condiviso bufale anch'io.
Mi è capitato quando ho fatto condivisioni frettolose, lasciandomi abbandonare all'indignazione (su cui i bufalari mangiano che è una bellezza) o fidandomi ciecamente della fonte da cui prendevo la notizia, che magari è sempre stata affidabile, ma in quel frangente si era rivelata incauta (proprio come me).
Alcune non sono facilmente smascherabili, sono ben fatte, oppure non vogliono essere vere e proprie bufale, ma opinioni controverse che hanno la pretesa di passare per verità senza un minimo di fondamento.

Molte però sono facilmente smascherabili, non entro in dettagli tecnici/informatici come kostaki, perché sono ignorante (se ci ho capito qualcosa, comunque, tralasciando i contenuti pubblicitari parli di siti che utilizzano servizi come blogspot o wordpress), ma già nei titoli degli articoli o nel nome del sito possono esserci degli indizi, come parole evidenziate in maiuscolo ed eccesso di punti esclamativi. Se poi il titolo sembra verosimile, leggendo si troverà qualcosa che "puzza" o quantomeno stona.
Ricordo che una molto quotata pochi mesi fa era quella su Putin che donava 10/100 miliardi di euro ai terremotati, diffusa tramite un sito abbastanza schierato politicamente e con intestazione "L'informazione libera"... e non era certo tra le bufale peggiori! Per quanto decisamente assurda.

Forse il problema maggiore sta nel fatto di fermarsi al titolo, pensando che contenga un sunto dell'argomento trattato. Dovrebbe più o meno essere così, ma anche nei siti d'informazione seria (e alla luce di questo si fa fatica a definirli tali) si lasciano andare al clickbaiting e inseriscono titoli decisamente fuorvianti, in netto contrasto con il contenuto della notizia, ma che risultano più allettanti e quindi richiamano facilmente l'attenzione del (non)lettore.
Sì perché penso seriamente che una gran fetta d'utenza si limiti a "spiluccare" informazioni qua e là, giusto per avere un po' di materiale per le chiacchiere da bar e quelle false sono ghiottissime, perché alimentano la fame d'indignazione e lagne (voi magari non ci credete, ma io conosco parecchie persone che adorano passare il tempo a lamentarsi, pure se non hanno motivi per farlo).

Sulle due Ministre citate da Morris si è davvero gettato molto più fango che su altri/altre, penso per via dell'incremento dell'uso della rete, per il cambio di preoccupazioni (non a caso riguardano quasi sempre immigrati e islam), infatti ho letto molte più schifezze sulla Boschi che, ad esempio, sulla Carfagna e di certo non perché la prima stesse più simpatica della seconda; a legislature invertite, anche il numero d'insulti e bufale sarebbe invertito.
Spero che si sia capito cosa intendo, mi limito a questo piccolo appunto perché non è argomento per questo blog, non rubatemelo! :frusty:
L'elenco delle varie bufale lo lascio a chi ha lanciato il sasso, a me però fece cadere le braccia quelko sulla Kyenge che suggeriva di dare il cibo di cani e gatti (o gli animali stessi, non ricordo) agl'immigrati, più che altro per il numero di persone che ci ha creduto.

Comunque qua restiamo sempre sul settore politoco-economico, ma ci sono tanti tipi di bufale, le più sgradevoli secondo me sono quelle sulla morte di personaggi famosi, ricordo che dopo un tot di volte Lino Banfi s'è pure incazzato e direi giustamente.
 
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se qualcuno ti dice di essere sicuro di non aver mai condiviso una bufala in vita sua, ci sono 3 possibilità

1) qual qualcuno non ha mai condiviso nulla :asd:

2) lo ha fatto, ma è ancora convinto che non lo fosse (il caso più comune :fifi: )

3) è un bugiardo :asd:

perchè Morris ha ragione, quando dice
CITAZIONE
la bufala è una notizia accattivante, che provoca piacere quasi fisico nel lettore, il cui grado di indignazione raggiunge l'acme (ma come, pago il canone - da quando non posso più evaderlo - e mi nascondono tali nefandezze? Alla forca!!!) in quanto consapevole di essere un prescelto, uno dei pochi in grado di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato

e tutti hanno un punto debole che può essere sfruttato, l'importante è riuscire a capirlo, e non continuare a condividerle
CITAZIONE
Forse il problema maggiore sta nel fatto di fermarsi al titolo, pensando che contenga un sunto dell'argomento trattato. Dovrebbe più o meno essere così, ma anche nei siti d'informazione seria (e alla luce di questo si fa fatica a definirli tali) si lasciano andare al clickbaiting e inseriscono titoli decisamente fuorvianti, in netto contrasto con il contenuto della notizia, ma che risultano più allettanti e quindi richiamano facilmente l'attenzione del (non)lettore.

anche quando non è decisamente fuorviante, ho notato spesso che i titoli riassumono eliminando i dettagli che meno piacciono a chi ha scritto l'articolo, o evidenziando quelli che più gli piacciono
CITAZIONE
un sito abbastanza schierato politicamente e con intestazione "L'informazione libera"

CITAZIONE
ma attenzione a chi è un po' troppo attinente :asd: o accattivante, stile i siti di informazione libera e indipendente che si dichiarano tali, un uomo libero, per essere tale, non è necessario che si tatui la parola LIBERTA' sulla fronte :fofo:

CITAZIONE
L'elenco delle varie bufale lo lascio a chi ha lanciato il sasso, a me però fece cadere le braccia quelko sulla Kyenge che suggeriva di dare il cibo di cani e gatti (o gli animali stessi, non ricordo) agl'immigrati, più che altro per il numero di persone che ci ha creduto.

diciamoci la verità, se tanta gente è stata fin troppo disposta a credere a quella palese stupidaggine (che ricordo anch'io di aver letto) più che dal fatto che sia donna e o sia nera, e in quanto tali sia un "bersaglio per haters", è dipeso dalla scarsa stima che si è guadagnata quando era ministro


comunque stiamo scivolando leggermente fuori argomento :asd: sul problema delle bufale parlano già in troppi, quello degli antibufalari invece è, a mio parere, sottovalutato
 
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view post Posted on 2/5/2017, 03:28
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Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)

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Si può dire tutto e niente, c'è chi tiene ad una determinata causa davvero e chi cavalca la cresta dell'onda finché può. "Sbufalare" ora porta visite, likes, introiti, c'è chi mette in guardia gl'incauti internauti e chi invece si diverte a insultare chi ci casca, il vademecum che hai postato mi sembra appartenere al secondo caso.
 
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L'ultima cosa che spero è la costituzione di commissioni ad hoc che stabiliscano cosa è vero e cosa no, sono soluzioni che amplificano il problema più spesso di quanto lo risolvano. Quello che auspico invece è la punizione di chi veste i panni di allevatore di bufale, a prescindere da quale sia il movente, dal semplice passatempo alla strategia politica. Insomma, è una cosa che non si fa e basta. La verità oggettiva è facilmente riscontrabile quando si esce dal campo delle ipotesi: un conto è fare ipotesi complottistiche su ufo e roba varia, un altro paio di maniche è dire che gli alieni sono atterrati in piazza San Pietro. La prima si può smentire, ma senza mai togliere fino in fondo il dubbio, la seconda invece sì :asd:
Quindi chi diffonde menzogne andrebbe punito, per una qualunque motivazione non è possibile ingannare gli altri.
 
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non dovrebbe, quindi perchè non preoccuparsi, oltre che delle bufale, di quelli che vanno in giro vestiti da cacciatore di bufale, e accertarsi che lo siano realmente?

CITAZIONE
su quali basi si dovrebbero valutare per accertarne la validità?

I veri siti antibufale son quelli che mostrano i dati, e non fanno quei discorsi del tipo "fidati di me che io ne so di più", non ne conosco molti sinceramente, a parte bufale.net, che mi è sempre sembrato attendibile (visto, che, per l'appunto, cita sempre le fonti delle informazioni che fornisce per smentire una bufala).
CITAZIONE
a parte un tizio un pò tonto che mi è simpatico anche se ogni tanto linka una troiata galattica :asd:

Io invece ho qualche parente così, ogni tanto condivide qualche bufala, ma ti vergogni troppo a farglielo notare :fofo:
CITAZIONE
il primo fattore di cui tenere conto è il dominio di primo livello del sito, un sito in lingua italiana che abbia un dominio di primo livello stile "paradiso fiscale" a basso costo, o un dominio generico pure a basso costo, non è automaticamente da scartare, ma credo sia lecito considerarlo con un pochino di diffidenza :fifi:

Concordo :sisi:
CITAZIONE
"scoppiasse il caso Donadel",

Vidi il suo video sulla tratta di migranti, la storia è sempre quella : si propone come già come il detentore della verità, e nel video lancia mezze-verità, e prende la metà che ovviamente gli fa più comodo (un esempio, la legge sul "porto più vicino", che non è così semplice come lui la descrive)
CITAZIONE
se qualcuno ti dice di essere sicuro di non aver mai condiviso una bufala in vita sua, ci sono 3 possibilità

1) qual qualcuno non ha mai condiviso nulla :asd:

Non ho mai condiviso una bufala, probabilmente perchè non condivido nulla :asd: Ogni tanto mi è capitato di poggiare dei discorsi su delle informazioni errate, però, che sarebbe la stessa cosa, ovvero "cascarci" (anche se, nel mio caso, si trattava più di dati dati (azz) male, che bufale)
CITAZIONE
la bufala è una notizia accattivante, che provoca piacere quasi fisico nel lettore, il cui grado di indignazione raggiunge l'acme (ma come, pago il canone - da quando non posso più evaderlo - e mi nascondono tali nefandezze? Alla forca!!!)

Esatto, e qui si torna sul discorso della post-truth: sono più importanti le emozioni che mi suscita la notizia, che controllare che la notizia sia vera o meno (veramente gli immigranti prendono 35 euro al giorno? Veramente vivono negli alberghi a 5 stelle? Veramente esistono ancora i vitalizi? Non importa : mi ha suscitato rabbia, e mi basta questo)
 
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CITAZIONE (Light @ 2/5/2017, 04:28)
"Sbufalare" ora porta visite, likes, introiti,

voti :fifi: :fifi:
CITAZIONE (Morris @ 2/5/2017, 15:21)
L'ultima cosa che spero è la costituzione di commissioni ad hoc che stabiliscano cosa è vero e cosa no, sono soluzioni che amplificano il problema più spesso di quanto lo risolvano.

ho letto tante proposte sull'argomento, fatte da politici / personaggi pubblici o da privati cittadini, da personaggi noti o da emeriti sconosciuti, e sfrondate da orpelli e decorazioni varie, tutte finivano per auspicare la stessa cosa, la costituzione del comitato dei giusti che chiuda la bocca ai malvagi, e ovviamente ognuno è giusto a casa sua :asd: ,
CITAZIONE (Morris @ 2/5/2017, 15:21)
Quello che auspico invece è la punizione di chi veste i panni di allevatore di bufale, a prescindere da quale sia il movente, dal semplice passatempo alla strategia politica. Insomma, è una cosa che non si fa e basta.

punizione? siamo arrivati al punto che un vignettista, dall'alto della sua autorevolezza di "blogger", si permette di definire, ipse dixit, un procuratore della repubblica come "losco figuro" e raccoglie applausi invece che biasimo (non lo linko perchè quel tipo è già fin troppo famoso e ha già fin troppi seguaci disposti ad acclamare ogni suo "verdetto"), c'è da sperare che questi fanatici non prendano realmente il sopravvento
CITAZIONE (LordAndrew @ 2/5/2017, 21:17)
su quali basi si dovrebbero valutare per accertarne la validità?

qualche base mi sembra di averla spiegata, nell'articolo :asd: non è esaustivo, ma mi sembrava già abbastanza lungo :fifi: e
CITAZIONE
la regola generale è che non dovete mai dimenticare di condire la zuppa del vostro ingegno con un pò di sale dello scetticismo, non è un caso se tutti i venditori di fumo, a prescindere da quale tipo di fumo vendano, deplorano lo scetticismo, assimilandolo ad una "mancanza di valori e ideali", lo fanno perchè lo scettico è la loro nemesi

CITAZIONE (LordAndrew @ 2/5/2017, 21:17)
I veri siti antibufale son quelli che mostrano i dati, e non fanno quei discorsi del tipo "fidati di me che io ne so di più", non ne conosco molti sinceramente, a parte bufale.net, che mi è sempre sembrato attendibile (visto, che, per l'appunto, cita sempre le fonti delle informazioni che fornisce per smentire una bufala).

è un buon sito (decisamente migliore di quello che andava per la maggiore qualche tempo fa, Butac, quelli le vendono, un tanto al chilo :asd: ) ma in campo politico dovrebbero ispirarsi al comportamento che la terza moglie di Pino III Ordelaffi aveva di fronte al cibo, come scrisse un cronachista, "monna stavasi molto cauta nel mangiare", che le prime due mogli erano morte avvelenate :asd:
CITAZIONE (LordAndrew @ 2/5/2017, 21:17)
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"scoppiasse il caso Donadel",

Vidi il suo video sulla tratta di migranti, la storia è sempre quella : si propone come già come il detentore della verità, e nel video lancia mezze-verità, e prende la metà che ovviamente gli fa più comodo (un esempio, la legge sul "porto più vicino", che non è così semplice come lui la descrive)

tutti a dire "non è così semplice" ma nessuno che dica come dovrebbe essere :asd: è vero che il commento del video lascia troppo alla spettacolarità, e saranno mezze verità, ma non ho trovato da nessuna parte una confutazione, anche parziale, dei dati che fornisce, nessuno ha detto "non è vero e ve lo dimostro con dati verificabili"
CITAZIONE (LordAndrew @ 2/5/2017, 21:17)
Esatto, e qui si torna sul discorso della post-truth: sono più importanti le emozioni che mi suscita la notizia, che controllare che la notizia sia vera o meno (veramente gli immigranti prendono 35 euro al giorno? Veramente vivono negli alberghi a 5 stelle? Veramente esistono ancora i vitalizi? Non importa : mi ha suscitato rabbia, e mi basta questo)

ormai anche la post verità è entrata nel novero dei trucchi retorici, cioè quando non sai come rispondere ad un argomento lo classifichi come post verità, oppure attribuisci al tuo interlocutore una "post verità" (il tale che su questo argomento la pensa come te crede anche a questa idiozia, quindi dato che su quell'argomento la pensi come un idiota sei un idiota) anche se il più diffuso credo sia questo :asd:

https://it.wikipedia.org/wiki/Reductio_ad_Hitlerum

CITAZIONE
gli immigranti prendono 35 euro al giorno

questa me la vedo attribuire (anche se non l'ho mai scritta da nessuna parte) tutte le volte che mi faccio qualche domanda su certe organizzazioni, domande che evidentemente non sono gradite a tutti e non hanno una risposta migliore :fifi:
 
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view post Posted on 3/5/2017, 11:01
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In realtà i 30/35 euro sono i soldi che prendono le cooperative sociali che si prendono cura dei migranti. 30 euro a testa per vitto e alloggio e 5 euro da distribuire agli stessi in ricariche telefoniche. Ai migranti non viene dato un centesimo in denaro, ma solo appunto il vitto, l'alloggio e la ricarica telefonica. Poi ovviamente dove ci sono molte persone insieme è quasi naturale che nascano mercati neri.
 
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view post Posted on 3/5/2017, 13:09
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CITAZIONE (Morris @ 3/5/2017, 12:01) 
In realtà i 30/35 euro sono i soldi che prendono le cooperative sociali che si prendono cura dei migranti.

anche qui può sembrare, ad occhio malfidato, che per qualcuno sia stato più facile creare la bufala dei soldi dati direttamente, con la certezza che ci sarebbe stato qualcun altro disposto a crederla, per poi definire creduloni o bufalari chiunque si chieda quali controlli vengano effettivamente fatti sull'amministrazione delle cooperative sociali

comunque per definire meglio la storia della "sorella", si trattava di cose di questo livello

www.facebook.com/MatteoRenzichefacose/?fref=nf

considerereste quei meme come fake news create ai danni di Renzi?
 
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view post Posted on 3/5/2017, 14:16
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su quali basi si dovrebbero valutare per accertarne la validità?

qualche base mi sembra di averla spiegata, nell'articolo

Quello era un quote della tua domanda infatti :asd: a cui io poi ho risposto
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ma non ho trovato da nessuna parte una confutazione, anche parziale, dei dati che fornisce, nessuno ha detto "non è vero e ve lo dimostro con dati verificabili"

www.vice.com/it/article/analisi-vi...ti-luca-donadel :fifi:
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(decisamente migliore di quello che andava per la maggiore qualche tempo fa, Butac, quelli le vendono, un tanto al chilo :asd: )

Butac non mi è mai sembrato di quel tipo :fofo: forse non mi sono letto le ultime smentite?


CITAZIONE
che per qualcuno sia stato più facile creare la bufala dei soldi dati direttamente

Alcuni politici ci mangiano proprio su questi "giochetti", la gente poi non verifica le informazioni e hanno preso un voto perchè solo loro "raccontano la vera verità"
CITAZIONE
per poi definire creduloni o bufalari chiunque si chieda quali controlli vengano effettivamente fatti sull'amministrazione delle cooperative sociali

Questo è sbagliato, non si deve dare neanche per assodato che le cooperative sociali siano tutte buone, l'importante è non partire con la verità in tasca (si potrebbe fare lo stesso discorso sulla storia migranti-ONG di questi giorni)
 
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