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Il faro

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view post Posted on 9/4/2017, 22:19 by: Light
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Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)

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William Shakespeare scrisse, nel suo sonetto 116, che ”amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta”. Non è d'amore che parlerò oggi – o forse in un certo senso sì?

Un faro può essere qualcosa d'importante nella vita d'ognuno di noi, qualcosa di solido cui sai potrai tornare, perché lo troverai lì.
Nella mia vita sul web quel faro è rappresentato dai nostri tre circuiti.

In molti post più recenti del blog ci sono state analisi riguardanti Facebook, social networks simili e le differenze con i forum.
Parto dal presupposto che “social” è tutto ciò che mette in contatto più persone, quindi anche i forum sono inclusi. Le differenze ci sono prima di tutto a livello di scopo: i forum hanno quello di radunare persone accomunate dalla voglia di trattare un determinato argomento, il confronto è l'elemento cardine. Nei “nuovi social” (Facebook&co.) principalmente si condivide materiale personale. Teoricamente proprio questo dovrebbe far venir meno la gara, gli scopi sono diversi e possono essere complementari, ma a quanto pare in pochi la pensano così.

Io di social networks ne conosco pochi e l'unico che “contrapporrei” (cosa che comunque già si fa spesso) ai forum è Facebook, perché è l'unico, secondo me, che fornisce anche elementi meno “egocentrici” che permettono una sorta di confronto, come le fanpages e i gruppi.

Sarà pure vero che contenuti come notizie arrivano immediatamente senza quasi bisogno di fare ricerche, dato che si ottiene tutto tramite condivisione, ma è anche vero che quelli si possono perdere in un mare di cazzate fra tanti altri e, soprattutto, l'interazione è scomoda.
Un periodo in cui ho temuto che fosse vero ciò che alcuni dicevano, cioè che “i forum sono superati”, è stato quando c'era una sorta di area di discussione nei gruppi, funzione che poi è stata inspiegabilmente tolta. Le discussioni sono rimaste nei gruppi e nelle pagine, ma a meno che non si tratti di piccole comunità, ogni discussione è difficile da gestire perché si perde fra 1000 commenti (e non è raro che fra 1000 commenti pochi siano degni di nota, mentre gli altri sembrano dei copia-incolla). Quindi per le notizie dell'ultima ora e commenti veloci a caldo è ok Facebook, ma per discussioni vere e proprie sono meglio i forum. Ho amministrato un forum cui per un certo periodo è stata affiancato il gruppo fb e finché c'era la volontà d'interagire davvero perché l’argomento interessava funzionava tutto a meraviglia, anzi la creazione del gruppo aveva giovato al forum permettendo una “conoscenza personale” tra i vari membri che altrimenti non ci sarebbe stata.

Qualche tempo fa entrai nella chat di Forumfree ed ebbi uno scambio di battute con un utente che, ironicamente, dopo aver letto della mia antipatia nei confronti di Facebook e la mia preferenza per i forum, esordì con un “w l'asocialità”. Rimasi molto perplessa sia perché pure lui si trovava in una chat (e si apprestava anche a frequentare un gdr su un forum, vergognandosene però evidentemente e non capisco il perché), sia perché dalla mia esperienza posso dire che la volontà di socializzare prescinde dal mezzo che si utilizza e anzi, quello nato proprio con tale scopo (più precisamente: restare sempre in contatto con le persone della propria vita) tante volte diventa solo una vetrina in cui mostrarsi al meglio (e non necessariamente come di è), un mezzo di falso-contatto che ti permette di dare il buongiorno, la buonanotte, fare gli auguri di compleanno (senza neanche doversene ricordare), mettere qualche “mi piace” e sentirsi così a posto con la coscienza, perché sono bastati pochi click, pochi minuti per “farsi sentire”. Sia chiaro che non è sempre così (altrimenti non avrei parlato del mio gruppo, esperienza davvero positiva... ma anche l'unica), ma l'atmosfera generale che ho percepito è quella, per questo da un po’ me ne sono allontanata e mi sono riavvicinata ai circuiti.

Una cosa che m’incuriosisce e preoccupa molto è il fatto che, sebbene l'esperienza di navigazione sia per lo più differente, certi metodi d'approccio sono gli stessi; d'altra parte tutto il mondo è paese e le persone sono, di base, se non tutte uguali almeno molto simili fra di loro. Dappertutto si trova il cafone che t'insulta, il balordo che ti minaccia; ma un conto è farlo con un nickname, che tanto di capisce che sono minacce a vuoto; un altro col nome reale: si rischia che qualcuno inferocito da trovarsi sotto casa ci sia davvero, ma con ruoli ribaltati! :asd:
Mentre per quanto riguarda la condivisione di dati personali c'è una situazione paradossale. Nell'epoca pre-social si trovava qualcuno più disinibito o incauto che condivideva un po’ troppo, ma erano pochi casi. Riflettendo un attimo ti rendevi conto che era tutto accessibile a tutti e soprattutto non sapevi chi ci fosse “dall'altra parte”. Inoltre l'amministrazione costante, quando valida, ha sempre avuto un effettivo e veloce ruolo di controllo per questo.
Ora si arriva a creare un profilo per il proprio figlio che ancora non è nato, con la foto dell'ecografia, senza che si prendano provvedimenti e senza senso di responsabilità e secondo me bisogna fermarsi a riflettere sul fatto che si stia esagerando.
L'uso della rete in questo senso è così “parte di noi”, condividere foto, taggare è tanto facile che in un baleno tutto di noi è in piazza e viene considerato normale, spontaneo, anzi chi utilizza le opzioni di privacy viene visto con sospetto. Non dovrebbe essere così, si sa quali siano i rischi della rete, ma manca la consapevolezza, è qualcosa di lontano da noi, come il rischio di fare un incidente quando si è alzato un po’ troppo il gomito. Le persone sono tali sia che abbiano un nickname e un avatar o che se ne possa vedere nome e cognome, il secondo caso non rende la situazione più sicura (questo punto è un po' contorto, non so come far capire esattamente cosa intendo). La voglia di apparire sembra superare ormai qualsiasi barriera.

Piccolo appunto: pure ask.fm, social network di domanda-risposta, è usato principalmente come vetrina in cui postare foto e farsi “votare” l'aspetto fisico, se si va nella pagina dei contenuti interessanti si trovano ben poche parole e molte più foto, che sembrano pure fatte con lo stampino. L'andazzo è quello adesso, c’è poco da fare.

E d è proprio questa la maggiore attrattiva per tutti (anche chi non è in cerca di likes), lo spetteguless :fifi: ma prima o poi ci si stancherà del guardare sempre le stesse cose per rosicare/sbavare/fare chissà cos'altro, del click sul bottoncino, dei commenti inutili e di quelli fatti a vuoto e si (ri)cercherà qualcosa di più significativo, il gruppo di chi vorrà farsi davvero sentire e condividere utilmente tornerà ad essere la maggioranza. E allora noi ci saremo e riaccoglieremo le pecorelle smarrite, così: :frusty:

Io personalmente avevo pensato, sconsolata dalla scarsa visibilità del mio blog, di creare una pagina Facebook. Certamente avrei ottenuto alcuni vantaggi soprattutto a livello d'interazione, ma ci sono alcune cose cui non ho voluto rinunciare. Preferisco entrare nella mia “casina” tutta gialla e pulcinosa, anche se da sola, invece che in una pagina uguale a tante altre, priva della mia impronta. Da qui è partita la mia riflessione e ho acquisito una sorta di fiducia/speranza che vi sarà prima o poi un'inversione di rotta.

L'analisi delle varie differenze è stata tralasciata volutamente, è un discorso trito e ritrito e poi sono abbastanza fiduciosa del fatto che, su questo argomento, ci sia un'alta probabilità che vi scatenerete con i commenti! :P

Edited by Light - 11/4/2017, 15:33
 
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