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E' tutto qui... o almeno così dicono

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kostaki
view post Posted on 6/1/2017, 02:11 by: kostaki
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Infrango un'altra volta il mio proposito di non commentare fatti di cronaca, e lo faccio sempre per motivi elettorali :asd: anche se non si tratta di un evento recentissimo, sono passate già diverse settimane, si è trattato di un evento di cui sicuramente tutti avete sentito parlare fino alla nausea, le ultime elezioni presidenzioni usa, e pure io ne ero nauseato :fifi: ma di recente ho trovato una "analisi" che risale al 9 novembre (quindi scritta il giorno dopo il "fattaccio") postata su facebook dalla stessa persona che ci aveva già deliziato con il resoconto in diretta della situazione nella Gran Bretagna post brexit di cui abbiamo parlato qui

https://newsboard.forumcommunity.net/?t=59001232

anche questa volta linkerò l'originale

www.facebook.com/gianluca.ruggiero/posts/10155504073364126

e lo riporterò integralmente qui (fortunatamente è più breve del papiro sulla brexit)

QUOTE
E così stamattina mi risveglio in un'America sonnacchiosa che ha votato Trump. Il mio vicino raccoglie le foglie dal giardino e mi saluta con l'aria imbambolata di chi è sorpreso dal risultato; quello stesso sguardo l'ho visto a Londra la mattina della Brexit. Qui nella ricca New York, così come nella ricca Londra, centri nevralgici del potere mondiale, la gente non capisce - pretende di non capire - cosa stia succedendo.

Forse un po' di compassione non farebbe male in questo mondo. Compatire (cum-patire, sentire con) aiuterebbe a capire. Compatire non vuol dire avere pietà dell'altro, e neanche vuol dire approvazione. Compatire è un esercizio che ci aiuterebbe tutti a non perdere il contatto con la realtà (quantomeno la realtà sociale) e capire meglio cosa accade nel mondo. Compatire non è un freddo sondaggio - i sondaggi hanno ormai dimostrato i propri limiti. Compatire avrebbe aiutato i Democratici a capire che la Clinton non aveva una, dico una possibilità di battere Trump. Bastava fare due chiacchiere con la gente per strada e notare quell'impercettibile ma immediato senso di disgusto al sentire il solo nome della Clinton.

Compatire avrebbe aiutato l'establishment Democratico a capire che non era più tempo di istituzioni, ma tempo di rivoluzioni. Nelle primarie era già tutto molto chiaro; la gente si schierava da un lato a favore di Trump e dall'altro a favore di Sanders. E non si dica che un "socialista democratico" non avrebbe avuto chances negli USA. La gente cominciava ad essere pazza di Sanders, anche nei recessi più profondi della Bible belt.

Sin dalle primarie, si capiva che queste sarebbero state le elezioni del fallimento del sogno americano. Un sogno che solo in pochi possono permettersi, spesso pagando un prezzo troppo alto. La vasta maggioranza degli americani non ha risparmi, ed è "just one check away from bankruptcy".

I Democratici avevano la loro carta vincente, ma hanno preferito l'Establishment. E la vittoria di Trump è tutta qui.


analizziamo l'analisi :fifi: la prima cosa che si nota è che una o due cosette dallo scorso luglio le ha imparate anche lui :asd: questa volta niente cronaca in diretta della situazione, niente milioni di cittadini USA che, dopo aver caricato figli e masserizie su automobili e furgoncini, si dirigono verso la frontiera col Canada, pronti ad emigrare, niente minoranze piangenti, terrorizzate, e in procinto di essere deportate, niente squadre di incapucciati del klu klux klan che pattugliano città e villaggi verificando l'arianità dei cittadini, niente aziende che "ristrutturano" il personale, niente crolli di borsa o del dollaro, niente movimenti separatisti, niente trasferimento di Hollywood a Cinecittà... questa volta le stupidaggini le ha lasciate ai telegiornali, e ha effettivamente scritto un'analisi delle situazioni che, secondo lui, hanno portato alla vittoria di Trump.

Lasciate quasi tutte, ma non tutte :asd: alcune sono rimaste, ma sono concentrate nell'incipit
QUOTE
E così stamattina mi risveglio in un'America sonnacchiosa che ha votato Trump. Il mio vicino raccoglie le foglie dal giardino e mi saluta con l'aria imbambolata di chi è sorpreso dal risultato;

se di buon mattino incontro il mio vicino e ha l'aria imbambolata, potrei supporre che la sera precedente abbia mangiato pesante e soffra di problemi digestivi :fifi: al massimo posso pensare che soffra dei postumi di una sbornia :asd: alla possibilità di costruirci sopra un'analisi politica, lo ammetto, non ci arriverei :fofo:
QUOTE
quello stesso sguardo l'ho visto a Londra la mattina della Brexit.

ditemi che non è vero, ditemi che ho capito male, ditemi che non ha scritto che la "situazione post brexit" l'aveva dedotta dallo "sguardo imbambolato" di qualcuno :asd:
QUOTE
Qui nella ricca New York, così come nella ricca Londra, centri nevralgici del potere mondiale, la gente non capisce - pretende di non capire - cosa stia succedendo.

ricca Londra... che 4 mesi prima era, secondo lui, la capitale di una nazione impoverita e in disfacimento
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centri nevralgici del potere mondiale,

addirittura, dalle stalle alle stelle, e senza metterci molto tempo :fifi:
QUOTE
la gente non capisce - pretende di non capire - cosa stia succedendo.

é davvero la "gente" quella che non capisce, o a non capire erano gli "opinion maker", i media che ritenevano di essere diventati i padroni dell'opinione pubblica, e che hanno avuto un brutto risveglio nel mondo reale (di questo non parla, peccato, dato che il suo lavoro ha molto a che fare coi media forse per una volta avrebbe parlato di qualcosa con cognizione di causa, e non parla nemmeno della figuraccia incassata dalle "celebrities", ma effettivamente a meno di non volerli spernacchiare su quelli non c'è molto da dire) dal testo sucessivo pare che questa mancanza di comprendonio sia riferita sopratutto all'establishment politico, ma allora perchè qui tira fuori un generico "gente"? Che sia solo un colpo di coda dello spregio che i radical chic devono manifestare verso il popolo bue, specie se è reo di non seguirli? :asd: In fondo, nella precedente analisi, ci aveva detto questo
QUOTE
Che la democrazia diretta è come la corazzata Potëmkin, è una cagata pazzesca.

che è un classico del radicalscicchismo, la classica citazione fatta "mentula canis", dato che la corazzata di fantozziana memoria è la parodistica Kotiomkin e non l'originale Potëmkin.

Ridotto a pezzi sanguinolenti il primo paragrafo (e direi che lo meritava) passiamo al secondo :fifi:
QUOTE
Forse un po' di compassione non farebbe male in questo mondo. Compatire (cum-patire, sentire con) aiuterebbe a capire. Compatire non vuol dire avere pietà dell'altro, e neanche vuol dire approvazione. Compatire è un esercizio che ci aiuterebbe tutti a non perdere il contatto con la realtà (quantomeno la realtà sociale) e capire meglio cosa accade nel mondo. Compatire non è un freddo sondaggio - i sondaggi hanno ormai dimostrato i propri limiti. Compatire avrebbe aiutato i Democratici a capire che la Clinton non aveva una, dico una possibilità di battere Trump. Bastava fare due chiacchiere con la gente per strada e notare quell'impercettibile ma immediato senso di disgusto al sentire il solo nome della Clinton.

inizia con uno sfoggio di erudizione etimologica che mi pare dubbio, la traduzione più corretta dovrebbe essere "soffrire con", non sentire, è molto specifico, il significato decisamente più ampio di comprensione dei sentimenti e delle motivazioni altrui che lui vuole dargli è solitamente definito empatia, termine poco usato nel linguaggio parlato.

Prosegue con lo spregio dei sondaggi, un po' frettoloso, a mio parere, ad aver mostrato i propri limiti è l'uso propagandistico di sondaggi di cui vengono resi noti solo i risultati... e senza garanzia che siano stati fatti su di un campione attendibile :fofo: persino il modo in cui è formulata la domanda può modificare in modo significativo le percentuali delle risposte, aggiungiamo l'abitudine di molti, causata dall'abuso commercial-propagandistico dei sondaggi, di dare volutamente risposte false (che nell'interpretazione dei sondaggisti, trovatisi a giustificare un risultato reale che contraddiceva le loro previsioni, è diventata "vergogna ad ammettere che votavano per Trump", se avete fra i vostri contatti fb dei cittadini usa, io ne ho accattati parecchi causa giochini vari, sapevate anche prima dell'8 novembre chi di loro avrebbe votato democratico e chi repubblicano, di vergognosi non ne ho visti da nessuna parte) e forse anche una tendenza, da parte dei sondaggisti, ad influenzare i risultati in modo per loro più redditizio (tanto vengono pagati comunque) e ottenete la scarsa attendibilità dei sondaggi :fifi:

Il paragrafo termina con l'identificazione del responsabile, il candidato inadatto scelto solo per logiche di partito, e quindi vogliamo dimenticarci che negli usa non sono le "segreterie di partito", a scegliere i candidati, i big della politica possono scegliere quali candidati appoggiare, favorirli dove e come possono, reperire finanziatori per le loro campagne elettorali... ma alla fine, sono le primarie a decidere, e se così non fosse la signora Clinton sarebbe diventata il candidato democratico alle presidenziali 8 anni fa, invece fu sconfitta da un senatore dotato di scarsi fondi e di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima al di fuori dell'Illinois,il ragionamento prosegue nel paragrafo sucessivo
QUOTE
Compatire avrebbe aiutato l'establishment Democratico a capire che non era più tempo di istituzioni, ma tempo di rivoluzioni. Nelle primarie era già tutto molto chiaro; la gente si schierava da un lato a favore di Trump e dall'altro a favore di Sanders. E non si dica che un "socialista democratico" non avrebbe avuto chances negli USA. La gente cominciava ad essere pazza di Sanders, anche nei recessi più profondi della Bible belt.

nei limiti delle mie possibilità le primarie le ho seguite, anche se leggo molto male l'inglish (l'informazione italiana al riguardo non era da tenere in considerazione, era becchime per coccodrilli), e tutta questa chiarezza non l'ho vista, sopratutto in campo repubblicano, partito che aveva iniziato la campagna spezzato in tre parti poco compatibili, i moderati, gli "estremisti classici" il cui candidato naturale poteva essere Ted Cruz, e tutti quegli elettori che si riconoscevano, più o meno vagamente, nel movimento dei cosiddetti "tea party", e allora la posizione di Trump era quella dell'outsider improbabile e sbertucciato, ed effettivamente a dargli un vantaggio furono gli attacchi che già allora subiva dai media democratici, ma solo perchè si è dimostrato molto abile a sfruttarli a suo favore.

Dall'altro lato, è vero che l'unico reale candidato alternativo ad Hillary Clinton era Sanders, ma era un candidato accettabile per gli elettori? lo fosse stato, avrebbe vinto le primarie, o almeno avrebbe messo in difficoltà la Clinton, cosa che non mi risulta sia riuscito a fare, e io invece lo dico, verrà il giorno, nel prossimo futuro, in cui la socialdemocrazia troverà il suo posto al sole nel panorama politico USA, ma quel giorno è distante ancora molti anni (direi almeno 15) e non è oggi, oggi Sanders è, per i repubblicani estremisti, un comunista, per molti moderati, sia repubblicani che democratici, un socialista (la cultura usa non fa molta differenza fra i due termini, e nessuno dei due, per ora, raccoglie molti entusiasmi), avesse vinto le primarie questi moderati (democratici) lo avrebbero votato, ma come hanno votato la Clinton, turandosi il naso, solo per votare contro Trump, così come molti repubblicani si sono turati il naso e hanno votato contro la Clinton.

Anche il possimo pezzo è solo retorica, come l'introduzione, e come lei merita di essere sbranato
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Sin dalle primarie, si capiva che queste sarebbero state le elezioni del fallimento del sogno americano.

l'unico a capirlo, e gli faccio "tanto di cappello", è stato lui, e l'avesse scritto 6 mesi prima forse gli si poteva anche credere
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Un sogno che solo in pochi possono permettersi, spesso pagando un prezzo troppo alto.

fuffa
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La vasta maggioranza degli americani non ha risparmi, ed è "just one check away from bankruptcy".

evidentemente 8 anni di illuminata amministrazione democratica non sono bastati a risolvere i problemi... o forse non è poi stata tanto brillante come ci raccontavano, comunque se la passano meglio di tanti europei
QUOTE
I Democratici avevano la loro carta vincente, ma hanno preferito l'Establishment. E la vittoria di Trump è tutta qui.

Noto che in realtà ha analizzato la sconfitta dei democratici, e non la vittoria dei repubblicani, dando per scontato che la seconda dipenda dalla prima, e che la prima dipenda da Hillary Clinton, la sua tesi corrisponde alla teoria più in voga in queste settimane, vi sono anche due teorie di minoranza (lasciando perdere gli hacker russi, i dischi volanti e altre minchiate), la prima è costituita dagli esperti del giorno dopo, quelli che dal 9 novembre scorso ci spiegano che il problema degli USA è un sistema elettorale vecchio di 200 anni, che sta mostrando tutti i suoi limiti (ma che fino al 7 novembre gli andava benissimo :asd: ) la seconda invece comprende il solo Barack Obama, che recentemente ha dichiarato che se gli fosse stato consentito di presentarsi per un terzo mandato avrebbe saputo dare speranza agli USA e battere Trump... se è così bravo, perchè non ha evitato che i repubblicani conquistassero prima una netta maggioranza alla camera, e poi due anni fa (il senato viene rinnovato a rotazione, un terzo dei senatori ogni 2 anni, quindi i cambi di maggioranza sono più lenti rispetto alla camera dei rappresentanti, che viene eletta integralmente ogni due anni) anche al senato (ed entrambe le maggioranze sono state ora confermate)?

Personalmente ritengo che il gettonato "ci fosse stato Sanders" sia solo l'equivalente del "secerarenzi" che imperava in italia qualche anno fa e che considerare come unica causa della sconfitta democratica la scelta di Hillary Clinton come candidata sia, questo sì, un non voler capire, Hillary Clinton i consensi dei democratici li ha raccolti, l'hanno votata, volenti o nolenti, pensare che Sanders potesse strappare voti ai repubblicani è fantascienza :fifi: e anche fosse riuscito a mobilitare qualche democratico in più (cosa tutt'altro che certa, è gradito a molti gruppi di democratici estremisti, e non dispiace ai più giovani, a quelli che non considerano un abominio la parola socialismo, ma non piace a tutti i democratici) cosa poteva fare, a parte vincere con maggior margine negli stati dove ha comunque vinto la Clinton?

L'unica responsabilità che senza dubbi si può dare ad Hillary Clinton è quella di aver accelerato il ricompattamento dele tre fazioni repubblicane, riunite dal disprezzo che tutti i repubblicani provavano per lei, e la cosa può aver leggermente avvantaggiato Trump nelle primarie contro Ted Cruz, ma il ricompattamento sarebbe avvenuto comunque, è vero che i repubblicani non disprezzano Sanders, perchè sanno che crede davvero in quello che sostiene, ma questo non implica che lo apprezzino, e dopo 8 anni di amministrazione democratica poco democratica :asd: che finchè hanno avuto la maggioranza al congresso i democratici hanno estremizzato la politica usa, rifiutando sistematicamente ogni trattativa o accordo con i repubblicani (Obama arrivò a dire che il partito repubblicano era un'organizzazione terroristica) e con risultati reali non sempre all'altezza di quelli previsti o reclamizzati, che l'umore dell'elettorato repubblicano (tradizionalmente più astensionista di quello democratico) e degli elettori che si dichiarano indipendenti fosse tale da causare una maggior affluenza al voto dei primi, e una inclinazione verso i repubblicani dei secondi, era prevedibile, a prescindere da chi candidassero i democratici e di come lo candidassero, la vittoria di Trump sarà qui, è qui, ma non è "tutta qui", non la si deve solo ad una scelta, solo ad una persona, solo ad un fattore, ma a tante scelte, tante persone, tanti fattori, spesso precedenti, anche di anni, all'inizio della campagna elettorale.
 
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