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Google e l'influenza sul mondo

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°Ln
view post Posted on 3/7/2012, 08:33 by: °Ln
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Lascio che le cose mi portino altrove

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Google vende gli spazi pubblicitari (AdWords) in maniera che vengano visualizzati per persone specifiche, diciamo che raffina il target in maniera da "sprecare" meno energie. QUando fai una ricerca i primi due-tre link sono di aziende che hanno comprato quello spazio e pagano anche un euro a click se le parole sono molto richieste. In linea generale non trovo così sbagliato questo modo di segmentare gli utenti, in fondo gli annunci su libri o viaggi mi interessano più di quelli su borsette o siti di gossip, quindi c'è un vantaggio per me utente che non mi trovo invaso da spam su cose che non mi tangono e per l'azienda che non vede sprecati i suoi investimenti.
Google quindi registra i nostri dati di navigazione, le nostre ricerche e molto altro e poi non li vende direttamente alle aziende ma vende loro degli spazi in posizioni da lui valutate. D'altro canto google ora non ha più i permessi di segmentare ulteriormente il pubblico in base a sesso ed età, cosa che prima riusciva a fare... E questo fatto mi spaventa non poco. Questo ottimismo che mostro è dettato dal mio essere abbastanza scettica e, spero, non troppo influenzabile nei consumi, ma mi rendo conto che queste pubblicità mirate possano essere molto più pericolose perché un'azienda "pompata" da google può monopolizzare letteralmente l'attenzione dei possibili consumatori, guidandola subdolamente.

Sul discorso di google libri ho letto un libro che ne parlava approfonditamente, di Robert Darnton [Il futuro del libro (The Case for Books: Past, Present, and Future) (2009, ed. it. 2011)], se pensi che possa interessarti posso copiarti alcuni passaggi. Fondamentalmente sottolinea il fatto che per google le biblioteche non sono "soltanto templi del sapere" ma "risorse potenziali o, come dicono loro, dei 'contenuti' pronti per essere sfruttati", interrogandosi sulla fruibilità di tali contenuti ecc.
E' anche vero che ad opera di google sono stati digitalizzati milioni di testi anche rari, a costi relativamente contenuti, lavoro del tutto impossibile per un privato o una singola biblioteca...
Comunque la questione del copyright è aperta, e abbastanza spinosa, tanto che per il momento le opere che sono state pubblicare per intero sono quelle antiche e su questo si sta indirizzando maggiormente; in seguito ad alcune class action (almeno un paio son o quelle di cui sono a conoscenza) ha limitato la diffusione di opere di autori viventi ecc... Ma questo è un discorso diverso, secondo me i due aspetti meriterebbero un'approfondita trattazione in sedi distinte...

Chiudo con una frase che mi è piaciuta moltissimo anche se la trovo abbastanza inquietante:
La cultura non sta nel sapere la data esatta della morte di Napoleone. Basta sapere dove trovarla in tre minuti. (Umberto Eco)
 
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12 replies since 27/6/2012, 12:15   370 views
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