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Last 10 Posts [ In reverse order ]
kostakiPosted: 20/8/2016, 12:30
CITAZIONE (Light @ 20/8/2016, 04:55)
le accuse ai ragazzi zombie-rimbambiti non si placano, nonostante chi si trovi a formularle, il più delle volte, con un minimo di riflessione potrebbe scoprire che sarebbe più idoneo rivolgerle a sé stesso :asd: .

:fifi: effettivamente anche gli adulti 35/40 o più hanno la compulsione a controllare lo smartphone ogni tot secondi :asd: però il fenomeno dei veri e propri zombie dei monitor (quelli che girano in strada con gli occhi fissi al monitor, centrando cartelli e passanti) si è diffuso solo fra gli under 35 (fortunatamente sono pochi)
CITAZIONE (Light @ 20/8/2016, 04:55)
Mi sembra più una sorta di riscatto personale, un mettersi in mostra per ottenere consensi, dato che la lista di amici e i "mi piace" attutiscono il senso di solitudine e forse pure le frustrazioni della quotidianità. È un nuovo modo di spettegolare e lanciare frecciatine, prima si spiava da dietro le finestre, ora davanti ad uno schermo.

è così per gli italiani, mi piacerebbe sapere come questi servizi siano "vissuti" da altri popoli, con culture diverse
CITAZIONE (Light @ 20/8/2016, 04:55)
Non sono d'accordo con l'idea che gli adulti prendano i social più come un gioco rispetto ai ragazzi, anzi, per quanto concerne la mia esperienza e ricollegandomi a quanto scritto sopra posso dire che a me pare che vi attribuiscano fin troppo importanza, che pulizia cobtanni, buongiorno, caffè e santini abbiano sempre - o quasi - un secondo fine, tanto da venire utilizzati come metodo per scoprire chi è un vero amico e chi no... E veramente c'è chi ti leva pure il saluto perché non hai risposto, magari con l'emoticon di un cane che ti fa ciao ciao con la sua orrenda zampetta.

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LightPosted: 20/8/2016, 03:55
Io non so esattamente che dire. Il fenomeno degli adultominkia o dei saccentoni è molto curioso, dal vivo la maggior parte delle persone che conosco non si comporta così. In un certo senso i nuovi social, in particolare Facebook e Instagram, "trasformano" le persone (e non solo quelle ormai entrate nel pieno nel ruolo di adulti), le loro pagine sono come vetrine da addobbare a piacere, raramente rispecchiano la realtà, molto più spesso sono un covo di frasi fatte e luoghi comuni che possono far sembrare ciò che vi si nasconde dietro decisamente più interessante e profondo di quanto non sia oppure l'esatto contrario. Alla fine è semplicemente un nuovo modo di vivere internet dopo aver sconfitto in parte i pregiudizi, dico così perché le accuse ai ragazzi zombie-rimbambiti non si placano, nonostante chi si trovi a formularle, il più delle volte, con un minimo di riflessione potrebbe scoprire che sarebbe più idoneo rivolgerle a sé stesso :asd: .
Mi sembra più una sorta di riscatto personale, un mettersi in mostra per ottenere consensi, dato che la lista di amici e i "mi piace" attutiscono il senso di solitudine e forse pure le frustrazioni della quotidianità. È un nuovo modo di spettegolare e lanciare frecciatine, prima si spiava da dietro le finestre, ora davanti ad uno schermo.

Non sono d'accordo con l'idea che gli adulti prendano i social più come un gioco rispetto ai ragazzi, anzi, per quanto concerne la mia esperienza e ricollegandomi a quanto scritto sopra posso dire che a me pare che vi attribuiscano fin troppo importanza, che pulizia cobtanni, buongiorno, caffè e santini abbiano sempre - o quasi - un secondo fine, tanto da venire utilizzati come metodo per scoprire chi è un vero amico e chi no... E veramente c'è chi ti leva pure il saluto perché non hai risposto, magari con l'emoticon di un cane che ti fa ciao ciao con la sua orrenda zampetta.
kostakiPosted: 31/5/2016, 23:43
CITAZIONE (Kakashi @ 30/5/2016, 17:59) 
Prima ci si lamentava che internet non veniva usato e sfruttato nemmeno sufficientemente, ora che viene usato in modo sbagliato; forse ha ragione kostaki che è un problema ciclico: tutti i sistemi comunicativi sono andati incontro a questi problemi (anche io generalizzo).
Si pensi, a titolo esemplificativo, a quando la lettura dei libri è passata dai pochi dotti a una fetta più larga di popolazione (al tempo era considerata larga, oggi per noi sono numeri da analfabetismo), il passaggio dalla scrittura di testi solo in latino a quelli anche in lingue volgari.

la cosa è reperibile ad un livello ancora pi semplice, sia pure fondamentale, l'educazione dei giovani, quando io ero un ragazzino (e giravano i brontosauri :asd: ) il "metodo pedagogico scientificamente dimostrato" prescriveva, per il corretto sviluppo dei giovani, tanta attività fisica e sportiva (di norma praticata senza adeguata preparazione e senza essere seguiti da allenatori competenti) e considerava dannosissima qualsiasi lettura al di fuori dell'obbligo scolastico, il che spiega perchè tanti dei miei coetanei si ritrovarono con le articolazioni scassate prima dei 30 anni, e ancora in grado di leggere,s ia pure a stento, solo perchè esisteva la gazzetta dello sport :asd: e anche quelli che non erano ritornati a quello che ora si definisce "analfabetismo funzionale" erano comunque privi dell'abitudine alla lettura, abituati a leggere solo per motivi di studio erano in realtà incapaci di leggere anche se desideravano farlo, un mio amico tornò alla lettura dopo i 30, e non è che si dedicasse a letture elevate, leggeva romanzi fantasy, ma non più di 4 pagine al giorno, era il massimo che riusciva a leggere (e ogni volta doveva rileggere l'ultima pagina del giorno prima :asd: ), dopo toccò alla televisione, dannosissima, meglio evitarla, e dato che non era possibile anche lì fu "scientificamente stabilito" il tempo di esposizione massimo :fifi: poi è venuto il resto, video giochi (i classici arcade), i primi computer (ci fu anche un tentativo di crociata contro giochi di ruolo e simili, "che sconvolgono la mente dei giovani, facendogli perdere il contatto con la realtà, ma ebbe breve durata) i primi telefoni cellulari (forse ricorderete tutte le polemiche sull'uso dei telefoni cellulari da parte dei bambini) poi internet e adesso gli smartphones / tablet, già si è iniziato a parlare del fatto che diano dipendenza :asd:
CITAZIONE (Kakashi @ 30/5/2016, 17:59) 
Si lavora, per così dire, di emergenza in emergenza.

quando si è addentro ad un meccanismo simile, sia pure in scala minore, si capice che non è tanto facile fare di più
CITAZIONE (Kakashi @ 30/5/2016, 17:59) 
Invece sono stupito del fattore linguistico, perché è davvero paradossale che si usino così tanto i social network dove si deve scrivere in prima persona, visto che a non molti piace farlo; ne parlavo più di un anno fa in questo articolo sul mio blo rispetto agli audio messaggi di Whatsapp, e sono stupito che non abbiano preso il sopravvento completo anche di altri servizi.
Probabilmente il problema è che gli audio messaggi sono più difificili da vendere agli inserzionisti, mentre gli status si vendono e ci si guadagna :asd:
A parte gli scherzi, già con le immagini a citazione il fenomeno della scrittura indipendente si è smorzato parecchio, ma rimane sempre in prima posizione: si pensi a Twitter, poco usato in Italia, dove si leggono storpiature grammaticali e lessicali ogni due minuti (qui il problema è dato anche dalla lunghezza forzata che porta a evidenti problemi).

fu vera gloria? :asd: personalmente ho notato che escluse le situazioni che stimolamo la logorrea verbale (di solito discussioni politiche) la situazione non è poi tanto diversa dalle vecchie piattaforme di blog, quelli che scrivono regolarmente sono una minoranza, e ancora meno sono quelli che scrivono cose che valga la pena leggere (o addirittura rileggere), molti si limitano a rilinkare testi altrui, non sempre aggiungendo brevi commenti (gruppo numeroso perchè ne fanno parte fanatici e antifanatici di cause varie, che "fanno girare post autorevoli"), ma ancora più numerosi sono quelli che non arrivano nemmeno alla condivisione di testi lunghi (cosa che richiede l'averli letti), la differenza dai vecchi blog è che il non aver nulla da dire non pesa a chi non ha nulla da dire, sia perchè sentendosi sempre al centro del sito non ci si sente inferiori o limitati, sia perchè sono poche le cose, su fb, che durano più di 24 ore, è tutto aleatorio (o considerato tale) anche se è valido, quindi essere validi non dà particolari vantaggi, come hai notato twitter, che nonostante i suoi limiti testuali richiede che si scriva, che lo si faccia di frequente e se si vuole essere seguiti occorre scrivere cose che interessino non ha avuto in italia un successo paragonabile a facebook (aggiungo che fb è molto usato anche per comunicazioni personali)
KakashiPosted: 30/5/2016, 16:59
Andrò un po' in contro-tendenza, perché sembra quasi una caccia alle streghe. Spesso anche io inveisco contro queste categorie di utenti (non mi si trova su Facebook anche per evitare cavolate di questo tipo), però la questione andrebbe portata al livello superiore.
Prima ci si lamentava che internet non veniva usato e sfruttato nemmeno sufficientemente, ora che viene usato in modo sbagliato; forse ha ragione kostaki che è un problema ciclico: tutti i sistemi comunicativi sono andati incontro a questi problemi (anche io generalizzo).
Si pensi, a titolo esemplificativo, a quando la lettura dei libri è passata dai pochi dotti a una fetta più larga di popolazione (al tempo era considerata larga, oggi per noi sono numeri da analfabetismo), il passaggio dalla scrittura di testi solo in latino a quelli anche in lingue volgari.

Anche in quel contesto c'era sempre la superstizione popolare, la si trova ovunque leggendo libri di storia, e forse quella da social network è solo un metodo di superstizione declinato nel nostro millennio; non c'è niente di cui aver paura, non succederà niente.
Il problema è la fruibilità dei contenuti, se lo si vuol considerare un problema: una volta un problema di quel tipo era recluso ad una comunità, o ad un gruppo di comunità (comunque di numero limitato), quando invece ora se scrivi qualcosa su Facebook può diventare "virale" (ma quanto sarà brutta questa parola?) e raggiungere milioni di persone, arrivando anche sui media cosidetti tradizionali: non raramente in tv si parla di questi fenomi da web, alle volte per smentirli, ma il punto non è questo: hanno così tanta popolarità da dover necessitare una rettifica "ufficiosa" di chi si intende di quegli argomenti.

E si potrebbe andare avanti per molto, anche con esempi più particolari; in sintesi, quando un mezzo di comunicazione diventa meno elitario e più fruibile va incontro a questi problemi, con internet il problema è così enorme per due motivi: il primo è quello della viralità, spiegato sopra, il secondo è quello relativo al fatto che è un mezzo praticamente gratuito e a cui tutti possono accedere.
Se per un libro, o una trasmissione televisiva, ci sono ancora dei filtri (minimi, ma ci sono), ciò non accade per la comunicazione inter-personale nel web; anche chi gestisce i social network si sono resi conto di questi problemi (si pensi ai filtri che Twitter ha cercato di mettere nei mesi passati), ma quei siti sono tenuti in pieni per interessi economici, quindi la questione netiquette ha la giusta importanza: magari fa discutere, magari alza polveroni, ma di certo non cambia gli interessi economici di un sito di quella grandezza, si mette un filtro e si aspetta il prossimo problema.
Si lavora, per così dire, di emergenza in emergenza.

Invece sono stupito del fattore linguistico, perché è davvero paradossale che si usino così tanto i social network dove si deve scrivere in prima persona, visto che a non molti piace farlo; ne parlavo più di un anno fa in questo articolo sul mio blo rispetto agli audio messaggi di Whatsapp, e sono stupito che non abbiano preso il sopravvento completo anche di altri servizi.
Probabilmente il problema è che gli audio messaggi sono più difificili da vendere agli inserzionisti, mentre gli status si vendono e ci si guadagna :asd:
A parte gli scherzi, già con le immagini a citazione il fenomeno della scrittura indipendente si è smorzato parecchio, ma rimane sempre in prima posizione: si pensi a Twitter, poco usato in Italia, dove si leggono storpiature grammaticali e lessicali ogni due minuti (qui il problema è dato anche dalla lunghezza forzata che porta a evidenti problemi).
kostakiPosted: 29/5/2016, 18:34
CITAZIONE (A c e @ 29/5/2016, 14:04)
Prima l'accesso a internet era ridotto a quei pochi che magari avevano un reale interesse nell'approfondire le conoscenze e scambiare informazioni, ora invece, visto che va di moda, accedono indiscriminatamente tutti, anche quelli che non hanno una reale necessità.

:angry: e le foto delle pizze? come potremmo fare a meno delle foto delle pizze? :asd:
CITAZIONE (shiny ditto @ 29/5/2016, 18:05)
Conosco una signora che su Facebook condivide sempre post come "Stanno rubando gli account perché vogliono le foto dei bambini", e così via e questa signora ha più di 50 anni.

le famose campagne antipedofili :asd: almeno è innocua, io ne ho uno, ben più giovane, che condivide di peggio :asd:
CITAZIONE (shiny ditto @ 29/5/2016, 18:05)
Per quanto riguarda il discorso Social Network, a me Facebook piace molto proprio perché ti da l'idea di essere il protagonista e non di fare parte di una community

è secondo me la principale ragione del successo di fb, se gli utenti sanno già come ci si rapporta con gli altri sul web, non fa differenza, se non lo sanno tendono a comportarsi come delle bestioline
CITAZIONE (shiny ditto @ 29/5/2016, 18:05)
E comunque quel KAFFÈÈÈ ha rotto abbondantemente gli zebedei.

Ki mi salutààààà? :asd:
shiny dittoPosted: 29/5/2016, 17:05
Un articolo davvero interessante :fifi:
Io credo che il problema non sia anagrafico, ci sono sia utenti giovani che adulti che si credono gli dei del mondo, poi in realtà cadono nella prima catena che vedono in giro.
Conosco una signora che su Facebook condivide sempre post come "Stanno rubando gli account perché vogliono le foto dei bambini", e così via e questa signora ha più di 50 anni.
Diciamo che purtroppo Internet ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi, se viene usato nel modo giusto è un mezzo che io reputo quasi indispensabile al giorno d'oggi, anche se ovviamente io credo che nei paesi poveri la priorità siano scuole e ospedali e non di certo il Wi Fi :asd:

Per quanto riguarda il discorso Social Network, a me Facebook piace molto proprio perché ti da l'idea di essere il protagonista e non di fare parte di una community, ma d'altronde un Social Network è strutturalmente molto diverso da un forum e non si può pretendere che vengano gestiti allo stesso modo.
Persino mia madre si è iscritta a Facebook, lei che è sempre stata contraria a questo genere di cose :asd: però noto che tra le nuove generazioni e quelle precedenti c'è una diversa mentalità rispetto a questi mezzi: i più giovani lo vedono come una sorta di mondo, con le sue regole, che vanno rispettate non tanto per il benessere della comunità, ma per la sopravvivenza stessa all'interno della comunità, invece quelli più adulti lo vedono solo come uno strumento magico di poca importanza in cui non conta cercare di avere una propria personalità (come invece i più giovani molte cercano di fare), ma bisogna cercare di omologarsi a quello che fanno gli altri.

E comunque quel KAFFÈÈÈ ha rotto abbondantemente gli zebedei.
A c ePosted: 29/5/2016, 13:04
Più che una questione di età direi che il problema è che al giorno d'oggi ormai hanno accesso tutti a internet, anche gli idioti (che magari prima se ne fregavano altamente). Prima l'accesso a internet era ridotto a quei pochi che magari avevano un reale interesse nell'approfondire le conoscenze e scambiare informazioni, ora invece, visto che va di moda, accedono indiscriminatamente tutti, anche quelli che non hanno una reale necessità. Di conseguenza, essendo questi ultimi in larga maggioranza, e non avendo, passatemi il termine, un cazzo da fare, non avendo interessi reali e "interessanti", l'inevitabile conseguenza è che si mettono a fare quel che gli riesce meglio, ovvero scrivere idiozie (sgrammaticate) e rompere i maroni :P.
kostakiPosted: 26/5/2016, 11:40
CITAZIONE (Vash SD @ 26/5/2016, 00:47) 
CITAZIONE (kostaki @ 24/5/2016, 01:16) 
qui secondo me i colpevoli sono due, facebook(che più degli altri "asocial" è atematico, e anche il focalizzare l'utente sulla sua pagina personale, dandogli l'illusione di essere il centro del sito, invece di essere un account nel mucchio come nei social precedenti, contribuisce ad impedire che l'utente sis enta parte di una community, c'è lui, e basta, quindi nessuno può imporgli regole) e gli smartphones, non è un caso se la generazione di cui parli è anche la prima ad aver fatto massicciamente uso di telefoni cellulari, così anche tutti quelli che non sapevano nememno come si accendesse un pc comprando un "cellulare" nuovo si sono trovati in mano un aggeggio che gli consentiva un accesso ad internet, sia pure limitato (che usare unos martphone è come guardare dal buco della serratura, ma se non hai mai aperto la porta, ti sembra comunque di vedere tutto)

Infatti la stragrande maggioranza (se non proprio tutti) delle persone che "conosco" e che identifico nello stereotipo da me descritto nell'articolo è avida utilizzatrice di smartphone. Come dici, spesso non sanno usare neanche le funzioni basilari di un computer o addirittura dello smartphone stesso. Però ho notato che il "problema" non si sente fino a quando non iniziano ad utilizzare i Social Network, che amplifica questi comportamenti come un megafono.

io scinderei il fenomeno in due, gli "si internet si fa così" hanno "tratto giovamento" sopratutto dalla falsa anarchia di facebook, gli smartphones sono per loro un "gradito extra" i "kaffèèè! buongiornissimo!" invece sono dipesi più dagli smartphones (che sono tanto comodi, se tutto quello che fai è scrivere kaffè e fotografare pizze), fortunatamente per quanto ridicoli questi sono innocui
CITAZIONE (Vash SD @ 26/5/2016, 00:47) 
Io sono cresciuto con le Tartarughe Ninja, Ken il Guerriero, Street Fighter, i Power Rangers e sono venuto su magnif...

Street Fighter era uno dei più usati come cattivo esempio, c'era sempre chi citava un non meglio precisato ragazzo in una meglio precisata nazione che era stato "mentalmente sconvolto dal diabolico video gioco" fino ad arrivare a credersi uno dei personaggi, guai a dire che la colpa non fosse del video gioco, ma del fatto che il ragazzo era un demente a prescindere :asd: (o che fosse una bufala)
CITAZIONE (Vash SD @ 26/5/2016, 00:47) 
La "generazione renziana" dici? Ok, siamo perduti.
Sono consentite le constatazioni battute a tema politico? :noobdance:

anche tu sei un italiano medio vittima della disinformazione e non comprendi che non sono assolutamente renziani, anche se votano (o non votano) tutto quello che gli dice di votare (o non votare) e ripetono a pappagallo i suoi slogan? :asd:
no, ma tanto il proprietario del blog non ci può bannare :asd:
Vash SDPosted: 25/5/2016, 23:47
CITAZIONE (kostaki @ 24/5/2016, 01:16) 
è per questo che, pur sapendo che sono un rimbamby, non mi maltratta come fa Kakashi :fifi: :asd:

Che poi tra poco sarò considerato rimbamby pure io :patpat:

CITAZIONE (kostaki @ 24/5/2016, 01:16) 
si trattava sicuramente della maggioranza dell'utenza, ma anche allora vi erano persone più "grandicelle" sia pure come quota di minoranza, forse a scarseggiare era "l'età di mezzo", dalla trentina alla quarantina

Verissimo, alla fine tutto il mio discorso comunque si riferisce sempre e solo a "percentuali" e mai a "verità assolute". Anche la mia idea sui "quarantenni su facebook" si applica solo ad un certo gruppo di persone, che anche se penso siano in maggioranza non sono certo tutti i "40-50enni" che utilizzano internet. Esiste comunque una bella fetta di persone che è in grado di rispettare le regole della normale e civile "convivenza su internet" anche se non è "cresciuta" assieme ad esso.

CITAZIONE (kostaki @ 24/5/2016, 01:16) 
qui secondo me i colpevoli sono due, facebook(che più degli altri "asocial" è atematico, e anche il focalizzare l'utente sulla sua pagina personale, dandogli l'illusione di essere il centro del sito, invece di essere un account nel mucchio come nei social precedenti, contribuisce ad impedire che l'utente sis enta parte di una community, c'è lui, e basta, quindi nessuno può imporgli regole) e gli smartphones, non è un caso se la generazione di cui parli è anche la prima ad aver fatto massicciamente uso di telefoni cellulari, così anche tutti quelli che non sapevano nememno come si accendesse un pc comprando un "cellulare" nuovo si sono trovati in mano un aggeggio che gli consentiva un accesso ad internet, sia pure limitato (che usare unos martphone è come guardare dal buco della serratura, ma se non hai mai aperto la porta, ti sembra comunque di vedere tutto)

Infatti la stragrande maggioranza (se non proprio tutti) delle persone che "conosco" e che identifico nello stereotipo da me descritto nell'articolo è avida utilizzatrice di smartphone. Come dici, spesso non sanno usare neanche le funzioni basilari di un computer o addirittura dello smartphone stesso. Però ho notato che il "problema" non si sente fino a quando non iniziano ad utilizzare i Social Network, che amplifica questi comportamenti come un megafono.

CITAZIONE (kostaki @ 24/5/2016, 01:16) 
è un fenomeno ciclico, prima c'erano i "videogiochi", e gli "esperti e competenti" che ci spiegavano "scientificamente" i terribili danni che facevano alle giovani generazioni, prima ancora lo stesso ruolo era ricoperto dalla televisione, con strettissimi limiti orari "scientificamente dimostrati" di esposizione alla tv che potevano essere ammessi per i giovani, e sicuramente prima ancora c'erano altre cose, bastava che fossero nuove :asd: è possibile che anche i libri stampati con il torchio di gutemberg fossero considerati una minaccia per i giovani :asd:

Io sono cresciuto con le Tartarughe Ninja, Ken il Guerriero, Street Fighter, i Power Rangers e sono venuto su magnif... Uhm. In mia difesa però, le generazioni cresciute con la stampa a caratteri mobili hanno provocato e combattuto più guerre della mia! :bereserk: Battute a parte, non posso che essere totalmente d'accordo con l'interpretazione.

CITAZIONE (kostaki @ 24/5/2016, 01:16) 
i nati imparati "adulti" c'erano anche prima, ricordo ancora il pazzo farneticante che minacciò di sciogliere Bowser nell'acido :asd:

Beh dai, come si fa a fargliene una colpa? Dopotutto chi non ha mai minacciato o almeno anche solo pensato di sciogliere Bowser nell'acido? :fisch:
Temo che questo punto abbia appena invalidato la risposta subito sopra :ph34r:

CITAZIONE (kostaki @ 24/5/2016, 01:16) 
:asd: ti dirò che secondo me ancora non ci siamo arrivati, ma ci arriveremo presto, se l'attuale "generazione precedente" dei 25/35 anni continuerà con la piega che sta prendendo :asd:

La "generazione renziana" dici? Ok, siamo perduti.
Sono consentite le constatazioni battute a tema politico? :noobdance:
kostakiPosted: 24/5/2016, 00:16
CITAZIONE
Fin da piccolo ho ricevuto un'educazione abbastanza tradizionale, fatta di concetti come "devi rispettare i più grandi" e "le persone anziane hanno tanta esperienza e ne sanno più di te" e mi trovo ancora oggi a rispettare questi concetti

è per questo che, pur sapendo che sono un rimbamby, non mi maltratta come fa Kakashi :fifi: :asd:
CITAZIONE
Con le mie prime esperienze nel web, ho avuto a che fare con altri utenti dalle conoscenze informatiche molto varie fra loro, ma che comunque appartenevano grosso alle stesse poche tipologie di persone. Il range d'età di chi frequentava comunità su internet non era molto vasto, si passava dagli studenti a chi gli studi li aveva conclusi da poco.

si trattava sicuramente della maggioranza dell'utenza, ma anche allora vi erano persone più "grandicelle" sia pure come quota di minoranza, forse a scarseggiare era "l'età di mezzo", dalla trentina alla quarantina, però le comunità erano (e sono) molto tematiche, quindi vi era poca mescolanza fra le diverse fasce d'età, data la differenza di interessi
CITAZIONE
E devo dire che all'epoca nella società c'era un diffuso senso di diffidenza verso tutto ciò che riguardava Internet, soprattutto da parte dei "media tradizionali" come la televisione, che spesso mettevano in guardia i genitori "dalle insidie del computer" che minacciavano i loro figli.

è un fenomeno ciclico, prima c'erano i "videogiochi", e gli "esperti e competenti" che ci spiegavano "scientificamente" i terribili danni che facevano alle giovani generazioni, prima ancora lo stesso ruolo era ricoperto dalla televisione, con strettissimi limiti orari "scientificamente dimostrati" di esposizione alla tv che potevano essere ammessi per i giovani, e sicuramente prima ancora c'erano altre cose, bastava che fossero nuove :asd: è possibile che anche i libri stampati con il torchio di gutemberg fossero considerati una minaccia per i giovani :asd:
CITAZIONE
In quest'equazione, non ho tenuto conto di un fattore inaspettato: l'avvento dei Social Network. Il loro successo ha portato ad una vera e propria impennata di registrazioni e di accessi, anche da parte di quelli che Internet prima lo guardavano con sospetto.

qui secondo me i colpevoli sono due, facebook(che più degli altri "asocial" è atematico, e anche il focalizzare l'utente sulla sua pagina personale, dandogli l'illusione di essere il centro del sito, invece di essere un account nel mucchio come nei social precedenti, contribuisce ad impedire che l'utente sis enta parte di una community, c'è lui, e basta, quindi nessuno può imporgli regole) e gli smartphones, non è un caso se la generazione di cui parli è anche la prima ad aver fatto massicciamente uso di telefoni cellulari, così anche tutti quelli che non sapevano nememno come si accendesse un pc comprando un "cellulare" nuovo si sono trovati in mano un aggeggio che gli consentiva un accesso ad internet, sia pure limitato (che usare unos martphone è come guardare dal buco della serratura, ma se non hai mai aperto la porta, ti sembra comunque di vedere tutto)
CITAZIONE
La nuova utenza non desiderava mettersi ad una tastiera ed imparare, perché si considerava già imparata: sono i famigerati quarantenni su Facebook, anche se l'età è puramente indicativa. Queste persone si considerano a priori "migliori" degli altri, semplicemente perché la loro età anagrafica è maggiore. Pretendono di avere ragione sempre e comunque, anche se infrangono continuamente le regole delle comunità, in luce di fatti come "io lavoravo da prima che tu nascessi" che nessuna rilevanza hanno con la questione affrontata. Spesso e volentieri attaccano gli altri utenti, insultando, minacciando e violando varie leggi vigenti, perché "tanto siamo su internet, mica è importante quanto la vita vera". Scrivono in modo terrificante, perché "non c'ho mica tempo di mettermi lì e correggere le frasi, tanto si capisce" e perché fondamentalmente sono degli analfabeti funzionali.

i nati imparati "adulti" c'erano anche prima, ricordo ancora il pazzo farneticante che minacciò di sciogliere Bowser nell'acido :asd: all'epoca aveva 42 anni :asd: solo erano pochi, rispetto alla massa, ora sono buona parte della massa, non tutta, che non ci facciamo mancare niente, e i giovani problematici sono tutt'altro che diminuiti di numero
CITAZIONE
Ti domandi ... no, in questo caso ti rispondi ad ogni possibile domanda che ancora potevi avere su come questo paese sia arrivato alla frutta.

:asd: ti dirò che secondo me ancora non ci siamo arrivati, ma ci arriveremo presto, se l'attuale "generazione precedente" dei 25/35 anni continuerà con la piega che sta prendendo :asd: