Penso che tutti voi conosciate almeno una persona che risponde con un "Eh?" quando gli si rivolge la parola, forse c'è un "Eh?" anche fra di voi
non qualcuno che lo faccia occasionalmente (cosa che può dipendere da una distrazione momentanea) ma che lo faccia praticamente tutte le volte che gli si parla o quasi
costringendovi a ripetere quello che gli avevate detto, e sempre pronto ad "attribuirvi" la responsabilità della cosa, che non è certo colpa sua, se voi "parlate male, mangiandovi le parole" oppure ad un volume troppo basso
ma questo è vero, o la "motivazione" è un'altra?
Sì, può capitare che si parli ad un volume troppo basso, sottostimando la distanza che ci separa da chi dovrebbe ascoltarci o i rumori presenti nell'ambiente, o che per un motivo qualsiasi si parli in modo confuso, ma sempre?
è un motivo, o una scusa? Personalmente propendo per la scusa
e che il vero problema nella maggior parte dei casi, sia in chi ascolta (o dovrebbe farlo), e ho classificato questo problema in 4 diverse categorie.
La prima è quella della sordità parziale, o comunque di un udito indebolito, chi ha questo problema raramente se ne rende conto, e tende ad attribuire il non sentire rumori ambientali all'essersi distratto e il non riuscire a comprendere le parole altrui a chi gli parla, questo finchè la cosa non diventa macroscopica (a volte nemmeno in questo caso), basta convincere il soggetto ad effettuare un esame audiometrico (e una visita specialistica, che potrebbe dipendere da una patologia) per accertare (o escludere) che la causa sia questa
Seconda categoria, una forma lieve di deficit di attenzione, anche qui servirebbe una visita specialistica per poterlo accertare, e vi sono terapie farmacologiche che possono attenuarlo, ma se il problema sta tutto nell'Eh? e
non vi sono altri sintomi per quanto la cosa possa risultare fastidiosa a chi deve ripetere le cose la terapia farmacologica è eccessiva, ma se è veramente lieve già il rendersi conto che se ne soffre può aiutare
Terza categoria, l'ascoltatore vi trova antipatici
(anche incosciamente) quindi ha la tendenza ad ignorarvi
se capita solo con voi e non capita mai con altri la causa potrebbe essere questa, ma specialmente se si tratta di un fenomeno inconscio è difficile stabilirlo, a meno di non potre escludere con certezza le altre cause, e potrebbe non trattarsi di una vera antipatia, magari nella vostra voce c'è qualcosa che lo infastidisce, quindi ha la tendenza a non ascoltarvi
Quarta categoria, quella degli stronzetti che lo fanno per "vezzo", per (brutta) abitudine, forse sentendosi incosciamente superiori agli altri e ritenendoli così indegni della propria attenzione, anche se conosco gente che lo fa e basta, senza motivazioni occulte
come identificare queste bestie di satana?
la cosa è più semplice di quanto possa sembrare, se dopo aver ricevuto l'Eh?, invece di ripetere quello che avevate detto, e lamentarvi del fatto che lo dovete ripetere tutte le volte, ricevendo la solita scusa, continuate normalmente il discorso, se il soggetto vi risponde (almeno nel 75% dei casi) tenendo conto anche della parte che non dovrebbe aver capito potete legittimamente presumere che il suo problema sia essere una
Per questa categoria esiste una cura? Io penso di no, forse se la cosa venisse identificata ad uno stadio iniziale (cosa difficile, perchè sono i più bravi a trovare scuse) e in giovane età questi soggetti potrebbero trovare giovamento da un massaggio sul groppone effettuato con un ramo di vimini di giusto spessore (deve essere robusto, ma ancora flessibile, così fa più male
) ma già in età adulta il vizio si può ritenere incorreggibile, invecchiando (e combinandosi con l'inizio del rincoglionimento senile) può arrivare a ritorcersi contro di loro e trasformarsi in un deficit di attenzione.
E voi a quale categoria appartenete? Un massaggio di questo genere
vi farebbe bene, o sono sempre gli altri che parlano "mangiandosi" le parole?
