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Ciò che è pubblico non è necessariamente etico

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shiny ditto
view post Posted on 13/9/2018, 22:36 by: shiny ditto
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Ciò che è pubblico non è necessariamente etico



Quando avevo solo 15 anni in Italia si parlava del referendum sull’acqua pubblica e in questi anni ho letto le più varie argomentazioni contro qualsiasi forma di privatizzazione o liberalizzazione o concessioni che sono tornate in voga con la vicenda del ponte Morandi.
Non voglio prendere una posizione netta nel dire se sia più giusto che una certa risorsa rimanga nel pubblico o vada nel privato, però ho ascoltato molto le opinioni di chi pensa che le risorse gestite dai privati siano totalmente sbagliate.
Di solito chi è a favore di una gestione delle risorse da parte dei privati sono persone di orientamento liberale, poi ci possono essere varie forme di gestione privata: chi ha posizioni più vicine ad un centro-destra vorrebbe una deregolamentazione e una presenza minima dello stato, mentre chi ha posizioni più vicine ad un centro-sinistra vuole il privato ma lo vuole con uno stato forte che mette vincoli e regole.
Ma così come tra chi è a favore ci sono varie correnti, anche tra chi è contrario ci sono diverse motivazioni per cui sono contrari:
In genere chi ha posizioni più vicine ad una sinistra radicale vede nello stato l’unica istituzione possibile in grado di garantire l’uguaglianza anche nella ripartizione delle risorse, quindi dare in carico una risorsa ad un privato che la rivenderà sulla base di un profitto viene visto come qualcosa di immorale, a maggior ragione se questo prevede una bassa regolamentazione da parte dello stato.
Mentre chi ha posizioni più vicine ad una destra sovranista vede il privato come una svendita dei pezzi dello stato e va contro lo spirito nazionale, a maggior ragione se la risorsa è gestita da uno stato estero.

Tuttavia, il tutto può essere sintetizzato come: il Pubblico è etico, mentre il Privato no.
Perché il Pubblico rappresenta ciò che i cittadini hanno scelto e che l’unico profitto che cerca è il loro, mentre il Privato rappresenta gli interessi di chi ci guadagna.
Eppure è un discorso in cui non mi ci sono mai ritrovato, anche perché alla fine anche uno Stato è come una grande azienda: ha una spesa, ha delle entrate e nel caso in cui il primo sia maggiore del secondo ha anche un debito che più verrà fatto crescere più sarà difficile trovare persone che abbiano voglia di investire e sarà anche sempre più difficile contenerlo.

Nelle aziende spesso si ricorre all’outsourcing di alcune risorse, ovvero delegare ad aziende esterne certi tipi di servizi che di fatto permettono all’azienda di non doversene occupare.
Nel caso di una gestione privata di una risorsa statale è ancora più vantaggioso poiché non sarà lo stato a dover pagare un servizio esterno, ma sarà il servizio esterno a dover pagare la tassazione allo stato.
Questo a mio parere porterebbe ottimi benefici ai conti pubblici dello stato e anche ad una maggiore efficienza.
E secondo me la decisione di rendere privata o tenere pubblica la gestione di una specifica risorsa non può essere fatta solo sulla base di ideologie, ma anche sulla base di conti matematici che riescano a stabilire quale opzione ha i maggiori vantaggi economici (possibilmente per la popolazione :asd: )
Poi chiaramente più la risorsa sarà importante, più le regole dovranno essere forti.

Ma il punto che io mi chiedo è: perché ad esempio l’acqua non dovrebbe essere gestita da un privato? Le principali motivazioni contrarie erano il fatto che per motivi di profitto l’azienda potrebbe investire poco dove ci sono zone più povere con un consumo minore oppure la possibilità di avere un bene fondamentale come l’acqua ad un prezzo elevato.
A parte il fatto che i conti pubblici italiani sono messi così male che pure un’azienda sull’orlo del fallimento sarebbe in grado di offrire l’acqua ad un prezzo minore :asd:
In ogni caso io penso che con i dovuti controlli e regole da parte dello stato si possono risolvere tutti i possibili problemi legati ai costi troppo elevati oppure alla diffusione dell’acqua.
Quindi chiaramente devono esistere pubblico e privato in contemporanea e chi gestisce un’azienda che fornisce risorse primarie dovrà chiaramente sopportare vincoli e burocrazia molto maggiore.
Inoltre il pubblico non è necessariamente etico poiché pure lo stato potrebbe aumentare fortemente i prezzi (anche solo per compensare le coperture per altri tipi di investimento) e tutti i problemi che possono verificarsi con un privato si possono verificare tranquillamente anche con il pubblico.
Inoltre non mi risulta che il pubblico sia sempre stato a priori una garanzia di efficienza nell’offrire dei servizi.
 
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