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Facce da Facebook 3 - La vendetta

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kostaki
view post Posted on 10/2/2018, 03:19 by: kostaki
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Dopo più di un anno, ritorna l'unica "rubrica" di questo blog (terzo appuntamento, è molto attiva :asd: ) e vi parlerò di una tipologia di utente di facebook attienente al periodo in cui ci troviamo, ma con cui mi sono trovato a confrontarmi molte volte negli ultimi mesi, quella delle persone che per un motivo o per l'altro si dichiarano contrarie al suffragio universale, gli

anti suffragisti



la galassia di coloro che ritengono che il suffragio universale
CITAZIONE
Il suffragio universale è il principio secondo il quale tutti i cittadini e tutte le cittadine di età superiore ad una certa soglia, in genere maggiorenni, senza restrizioni di alcun tipo a partire da quelle di carattere economico e culturale e altre quali ceto, censo, etnia, grado di istruzione, orientamento sessuale e genere, possono esercitare il diritto di voto e partecipare alle elezioni politiche, amministrative e ad altre consultazioni pubbliche, come i referendum.

non sia il diritto senza il quale una democrazia non possa definirsi realmente compiuta, e sia invece una causa di problemi, un riconoscere un diritto a persone non qualificate ad esercitarlo o addirittura una perversione della democrazia :asd: è vasta e molto variegata non solo come valutazione dell'entità del problema ma anche come qualità delle "soluzioni proposte".

Sorvolando i piccoli dettagli su chi dovrebbe essere imparzialmente responsabile di stabilire i parametri in cui rientrare per essere un elettore, chi dovrebbe essere imparzialmente responsabile di vigilare sul rispetto di questi parametri, di come si dovrebbero approvare queste nuove regole (forse con una legge approvata da un parlamento eletto col suffragio universale? :asd: ) rimarrebbe una trascurabile minuzia, si tratterebbe in qualsiasi caso di provvedimenti discriminatori che quindi violerebbero uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione
CITAZIONE
Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

anzi lo violerebbero due volte, sia per la violazione dell'eguaglianza che per l'impedimento a partecipare all'organizzazione politica del Paese, ma nonostante molti degli antisuffragisti siano sempre in prima linea quando si tratta di citare la costituzione a loro favore, e il più citato è proprio quell'articolo :asd: soffrono di una strana forma di miopia mentale che gli impedisce di vedere che le loro tesi lo calpestano, quelli che non citano la costituzione la ritengono una anticaglia, figuriamoci, come si può tener conto di una cosa scritta ben 70 anni fa (anche che sia stata redatta da eminenti giuristi e che in questi 70 anni sia stata più volte corretta e limata nei dettagli a quanto pare è un particolare irrilevante) e che ha un palese bisogno di una pesante e completa revisione :asd:

Sbrigate queste irrilevanti sottigliezze, arriviamo al dunque, cosa propongono questi antisuffragisti? come pensano di risolvere il problema del "vota anche chi non dovrebbe poterlo fare"?

Premesso che pur essendo il fenomeno nato fra i radical chic ora è diventato abbondantemente trasversale, il primo livello (inizialmente il più comune, ora sta diventando raro) è quello dei moderati soft, che propongono un "test di abilitazione al voto" solitamente centrato sull'educazione civica, ma c'è anche chi vi aggiunge argomenti di "cultura generale", il livello di difficoltà previsto è variabile, ma in media lo definiscono "equivalente ai test della patente di guida" (patente di voto, infatti l'argomento usato a favore è il "si richiede una abilitazione per condurre un veicolo ma non per il ben più importante voto politico", argomentazione decisamente fallace, dato che guidare non è un diritto) su chi deve essere l'autorità imparziale che deve prima redigere questi test e poi verificarne i risultati, di solito non danno troppi dettagli e non ho mai sentito nessuno parlare dei costi, tutto a carico della collettività o i candidati elettori si pagano individualmente le spese? fatto una volta vale per sempre, o è da rinnovare periodicamente, con ulteriori costi? ognuno studia per conto suo, o si fanno dei corsi? domande senza risposta :fifi:

Col secondo livello si sale ai moderati hard, questi arrivano a proporre un esame di diritto a livello liceale o quasi :fifi: ma anche loro non scendono troppo nel dettaglio su chi deve teneregli esami (e valutare i risultati) e con cosa pagare i commissari d'esame :asd: e con questi si finisce la percentuale degli antisuffragisti che ancora (più o meno) ragionano, dopo di loro il diluvio :asd:

Diluvio di proposte di qualificazione che si basano su categorie, hai i "requisiti" o non li hai, negli ultimi tempi si è molto diffusa una qualificazione per età, ovviamente sopratutto fra i giovani / giovanissimi, che sostengono che alle persone anziane, non più in grado, secondo loro, di informarsi correttamente e/o non in grado di comprendere la società attuale e le sue problematiche, non dovrebbe più essere consentito di votare (anche qui non è chiaro come e da chi dovrebbe essere effettuata questa valutazione, e chi dovrebbe pagare le spese), al grido di "chi ha rimasto pochi anni da vivere non deve poter decidere del futuro dei giovani" i sostenitori di questa tesi sono partiti dagli ottantenni e più per poi rapidamente scendere fino ai cinquantenni / sessantenni :sehseh: a cui attribuiscono anche la responsabilità di "aver causato l'attuale situazione italiana col loro voto nelle passate elezioni" e qualcuno ha iniziato a prendersela con i quarantenni :asd: sinceramente non ho capito se questi "difensori del moderno terzo stato contro l'attuale gerontocrazia" siano arrivati a maturare i loro elevati convincimenti perchè non hanno preso abbastanza ceffoni e sono cresciuti fino a diventare dei pidocchietti presuntuosi o se ne abbiano presi troppi e si siano rintronati, ma forse parlo così solo perchè sono un gerontocrate over 50 non più al passo coi tempi :wink:

Passiamo al requisito principe, "lalaurea", con contorno di dileggi per chi l'ha presa "all'università della vita o a quella della strada" :fifi: perchè ovviamente solo chi è arrivato alla laurea può votare con consapevolezza, una visione elitaria che forse risale a quando il laurearsi era una conquista di pochi, e non il titolo di studio minimo per la maggior parte delle professioni, quasi (almeno per alcune triennali) "svilita" a livello di diploma delle superiori degli anni 80, stranamente qui è diffusa la convinzione che siano proprio le lauree prese col "vecchio ordinamento" quelle di minor valore :asd: e anche se non vi è una distinzione basata sulla sede universitaria (e la cosa mi stupisce) vi può invece essere per corso di studi.

Orientativamente (dipende dal tipo di laurea della persona che fa le affermazioni :asd: ) sono quelle tecnologiche ad essere considerate le meno qualificanti (ingegneri, non siete nessuno :wink: ) seguite da quelle scientifiche, ma per quelle c'è una situazione ibrida, è rispettatissima la figura dello scienziato affermato, del ricercatore famoso, ma più come simbolo di "superiorità", i corsi di studio in sè non sono ritenuti particolarmente "qualificanti" :fofo: una ambiguità simile è condivisa anche dalla medicina.

Va un pochino meglio per gli studi giuridici e quelli umanistici, ancora sopra le lauree di tema economico (a certa gente basta aver superato un esame di macroeconomia per convincersi di essere in grado di pianificare una economia non dico nazionale, addirittura continentale, per almeno un decennio, alla faccia dei piani quinquennali di staliniana memoria :asd: ) ma il top, l'unico corso di laurea in grado di dare tutte le competenze necessarie con in più delle superiori capacità di "problem solving", è quello in scienze politiche (ho un conoscente, piuttosto cinico e maligno, che definisce scienze politiche "laurea in friggitoria delle patatine" ma è un paragone ingeneroso, solo alcuni dei laureati in scienze politiche inizierenno e termineranno la loro esperienza lavorativa da McDonalds :asd: quelli convinti di essere l'elite superiore, ma da quelle facoltà escono anche ragazzi in gamba)

Saliamo di livello, e troviamo quelli convinti che si debba togliere il diritto di voto agli "analfabeti funzionali", qualifica che attribuiscono a chiunque abbia idee politiche diverse dalle loro, senza riguardi di età, censo o titoli accademici, possono sembrare diversi dagli altri, perchè non si basano su "qualifiche oggettive" ma in realtà anche gli altri, esclusi i moderati soft, propongonio le loro "patenti" nella convinzione che esse escluderanno dal voto soprattuto gli elettori di partiti a loro sgraditi, perchè ovviamente chi ha una opinione diversa dalla loro difficilmente avrà i requisiti necessari.

Arrivati ai "funzionalisti analfabetici" potreste pensare di essere arrivati in fondo al letamaio di chi ritiene giusto togliere diritti civili agli altri, purtroppo non è così, sotto c'è ancora spazio, ed è occupato da tutti quelli che non si preoccupano di sottigliezze come specifici requisiti di voto, la loro soluzione di tutti i problemi è l'abolizione della fallimentare democrazia, del governo della mediocrità che si basa sul voto dei "cittadini medi" senza dare il giusto peso a chi è capace e competente, della "dittatura delle masse ignoranti ed alienate", ma di questi non val la pena parlare in dettaglio, usano slogan diversi, ma sono tutti uguali, tutti prontissimi a sputare nel piatto dove mangiano, a disprezzare la società che ha dato loro diritti e la possibilità di migliorarsi, e di non essere soltanto servi della gleba, dargli diritti e possibilità invece di mandarli ad arare i campi con le pariglie dei buoi è stato un errore? forse :asd: ma se dover tollerare i loro sproloqui è la condizione grazie alla quale questi diritti e possibilità sono stati distribuiti un pò a tutti, vedrò di tollerarli :sehseh:
 
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6 replies since 10/2/2018, 03:19   191 views
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