| | CITAZIONE Con il termine socialite (traducibile dall'inglese come "persona che fa vita mondana" o "personaggio del bel mondo") si fa riferimento ad una persona che partecipa abitualmente ad attività sociali, dedicando una quantità significativa del proprio tempo ad intrattenersi in eventi mondani e che deve la propria notorietà principalmente a queste attività.
Ebbene sì, è l'introduzione per un altro capitolo della trollpedia 
Col termine (utilizzato in modo decisamente sarcastico) di socialite definisco una tipologia di di troll classificabili come flamer anomali, che utilizza argomentazioni centrate più sulla manifesta superiorità del troll rispetto al suo interlocutore (o interlocutori, il socialite, essendo "superiore"non teme il flame di gruppo) che su una situazione di polemica o contestazione, situazione che raramente è presente nella fase iniziale di attività del socialita, di solito inizia inserendosi in "conversazioni" già attive, rompendo le scatole con moderazione, per poi "alzare il tono", polemica e/o contestazioni sono invece abbastanza comuni nella fase finale, quando i moderatori della community, finita la pazienza, prendono provvedimenti nei suoi confronti, in questa fase è comune un atteggiamento "pseudo vittimistico", il socialite attribuirà alla/e vittima/e e (più di frequente) ai moderatori tutta la responsabilità del flame, e giustificherà il proprio comportamento come "risposta difensiva" agli attacchi / provocazioni (a suo parere) ricevuti, un comportamento aggressivo "giustificato" dal sentirsi inferiori al socialite.
Il socialite, per quanto possa infestare una community, raramente (quasi mai) sceglie una vittima specifica, di solito rompe le scatole in modo generico, e badando (almeno inizialmente) a non esagerare, quindi può risultare non particolarmente fastidioso per l'utenza, questo può mettere in difficoltà i moderatori che si trovino a doverne gestire uno, il fatto che l'utenza lo veda non come un pericolo / fonte di molestia, ma solo come una seccatura, può costituire un serio ostacolo agli interventi di moderazione, una censura decisa, che tarpi immediatamente (ed efficacemente) le ali al socialite può essere facilmente considerata eccessiva, e portare parte dell'utenza a simpatizzare (temporaneamente) con il troll.
Può quindi risultare efficace il semplice metodo del lasciarlo farneticare, dato che è improbabile che il socialite abbia la volontà (e sia in grado di portare a compimento) di compiere azioni che possano arrecare un vero danno alla community, quindi si può aspettare che tutti si siano scocciati di lui (è un troll abbastanza ripetitivo e noioso) e poi dargli quello che si merita, la parte difficile è non perdere la pazienza prima che ciò avvenga, dato che i moderatori devono sorbirsi lo scocciatore più dei normali utenti.
Fortunatamente si tratta di un tipo di troll definibile come "vecchio stile", comunissimo nelle chat irc (sul vecchio #forumfree ne ricordo parecchi), meno nei forum (ma di solito quelli che si avventuravano nei forum erano i più bravi a scocciare), abbastanza diffuso nei vecchi social di prima generazione, se ne trovavano parecchi su netlog (con curiose varianti), non ha attecchito (per quanto ne so) bene nei social attuali, il socialite ha bisogno di un palcoscenico e di un pubblico, i social attuali, come facebook, possono darti l'impressione che tutto ruoti attorno alla tua bacheca, che tu sia il centro del network e tutti possano vederti, ma è una pia illusione, quell'ambiente è troppo vasto, e vi sono troppe cose che distraggono l'attenzione del pubblico, perchè un socialite possa esprimersi al meglio, quindi alla fine ho trovato qualcosa di buono anche in facebook
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e degli haters che dici?
comprendo il tuo personale martirio (onore e onere del ruolo) ma non dimenticare gli haters in gruppo, anzi in piena "dinamica di gruppo", che abbondano (o abbondavano nei forumini) , e che ora - probabilmente - impazzano su facebook.