| | In questo articolo vi parlerò di una tipologia di utente molto diffusa sul web ... e no, non vi parlerò di troll  ma di un personaggio pestifero che internet e i social network hanno ormai fatto conoscere a tutti noi, esisteva anche prima, forse è sempre esistito, ma la tecnologia ha amplificato la sua capacità di tediarci, questo personaggio è
Il tuttologo
Intendesi come tuttologo una "persona che pretende di esprimersi in ogni campo del sapere", il termine si applica anche, più o meno ironicamente, ai signori (solitamente giornalisti) che hanno come principale fonte di reddito l'ospitata come opinionista in trasmissioni televisive, a volte esprimendosi con cognizione su argomenti a loro conosciuti, o almeno su cui si sono informati, più di frequente limitandosi a dichiarare le opinioni che possano massimizzare il loro reddito, ma qui parleremo del tipo più comune e diffuso, quello dei tuttologi dilettanti / non professionisti.
Dopo una attenta analisi ( ) ho deciso di catalogarli in 4 categorie, la prima è quella delle
Capre (nel senso Sgarbiano del termine)
E' sicuramente il tipo di web tuttologo più diffuso, e non è difficile riconoscerli, poche idee ma molto confuse, poca conoscenza e molte opinioni, parla di tutto e su tutto ha non una opinione (cosa legittima) ma L'OPINIONE, l'unica possibile, l'assoluta indiscutibile verità, e meno è informato su di un argomento e più vi pontifica sopra, finendo inevitabilente per scontrarsi con qualcuno che l'argomento lo conosce molto meglio della capra, che risolve brillantemente la situazione con la frase tipica della sua categoria... " la mia opinione vale quanto la tua", e forse sarebbe così, se la sua fosse davvero una opinione e non un pregiudizio basato sulle rivelazioni dei siti complottisti o su quanto gli ha detto "suo cuGGino" (il famoso cugino che sa sempre tutto, e che è in grado di fare qualsiasi lavoro meglio di voi, e gratis).
Una persona ragionevole può anche discutere di argomenti di cui non sa nulla, ma lo farà sempre con prudenza, cercando fonti certe da cui trarre informazioni (ma sempre "cum grano salis", senza dare per scontato che si tratti di informazioni giuste perchè corrispondono a quello che ci si vuole sentir dire), tenendo conto (e rispettando) delle opinioni altrui, senza fare brutta figura, l'intelligenza può supplire alla mancanza di conoscenza, se non si hanno pretese eccessive, ma questo non è il problema delle capre, non hanno nulla a cui supplire, belano già benissimo, e non le preoccupa il fatto che basti un minimo di istruzione per rendersi conto che le tesi da loro belate sono assurde, gli basta belare più forte, in modo da non dover ascoltare il molesto rumore emesso da chi ha la pretesa di discutere argomentando e non sentenziando.
Caratterista delle capre è, ovviamente, il riunirsi in greggi, cosa che consente di belare in coro e sentirsi così maggiormente nel giusto, è particolarmente utile quando devono confrontarsi non con interlocutori competenti o informati, ma con altre capre seguaci di belati diversi, scontri che potrebbero essere ritenuti uno spettacolo divertente, finchè non si pensa che anche le capre hanno diritto di voto (la democrazia comporta anche qualche svantaggio).
Sono le capre divisibili in sottospecie? Probabilmente sì, ma non mi sono preso la briga di fare una classificazione, per quante varianti motivazionali abbiano (seguaci di insensati regimi alimentari, seguaci di teoremi complottisti, o di teorie politico - economico - sociologiche disastrose) le cose in comune superano le differenze, si comportano tutti allo stesso modo, con la stessa assoluta presunzione e la stessa assoluta mancanza di buon senso (e di buona educazione), nulla di quello che dicono ha una qualità, e discutere con loro non dà nessun risultato, ha lo stesso valore di quelle che un tempo si definivano "discussioni da bar dello sport", e lì avrebbero dovuto rimanere.
Alla categoria delle Capre segue quella degli
Stambecchi
Questi non sono capre, e hanno quello che manca alle capre, sono intelligenti, informati, spesso hanno titoli accademici (e sono titoli meritati), lo stambecco è una persona che ha scalato una vetta della conoscenza, a volte più vette... ed è convinto che quello che sa sia applicabile anche alle vette che non ha scalato che la competenza che ha in alcuni campi gli dia pari titolo anche nei campi in cui non è egualmente competente.
Il fenomeno è presente ad ogni livello, anche a quelli più elevati, quindi si possono vedere eminenti medici spiegare come va governato il mondo o famosi giornalisti (probabilmente la categoria più a rischio  ) condurre (sulla carta) campagne militari con strategie che farebbero impallidire Napoleone... temo non dallo spavento forse non sono esasperanti quanto le capre, ma con queste condividono, sia pure per motivi diversi, il peccato della presunzione, e non hanno le attenuanti delle capre, però al contrario di queste, a cui è difficile trovare un valore, lo stambecco è decisamente una persona validissima, quando rimane sul suo terreno.
Sottocategoria particolare, quella che si può definire degli "Stambecchi contrari", persone competenti in un campo (o almeno si ritengono tali, è abbastanza diffusa in campo artistico, dove i sentimenti dovrebbero aver campo quanto la ragione) che ritengono che sia lecito (agli altri) esporre pareri o opinioni solo ed esclusivamente se si è dei competenti, è una teoria non priva di logica, e infatti sta prendendo piede fra i web tuttologi, il fatto che non solo gli stambecchi contrari solitamente si autocertifichino come esperti / competenti, ma che ritengano che sia loro esclusivo compito giudicare se gli altri siano o meno abbastanza competenti da poter esprimere un'opinione, e che spesso il metro di misura utilizzato per stabilire questa competenza sia il condividere le tesi dello stambecco contrario dà alla categoria un certo "sentore" di capra
la terza categoria è costituita dai
Google Sapiens
La figura del "tuttologo informato" non è nata col web, ma prima di internet, dovendo basarsi su libri, quotidiani e riviste, esserlo richiedeva tempo, energie, un minimo di risorse economiche (anche se i libri avevano prezzi più accessibili) e un minimo di materia grigia funzionante, si poteva quindi definire una figura abbastanza elitaria (esistono ancora), l'attuale facilità di reperire informazioni e notizie ha reso possibile la nascita di una versione meno elitaria, e forse meno dotata, ma sempre di buon livello, il google sapiens non sarà uno stambecco, ma non è nemmeno una capra, è intelligente, a volte addirittura brillante, sa selezionare le informazioni che riceve, si basa su fonti serie e affidabili (o almeno è abbastanza sicuro che lo siano), e cerca di verificare le informazioni fornite da queste fonti (quando gli è possibile / si ricorda che è buona norma farlo ) ma è un essere umano fallibile e anche lui ha i suoi limiti, limiti che permettono di suddividerli in due sottocategorie, quella (secondo me inferiore) dei miopi, e qualla dei fiduciosi.
Caratteristica dei sapiens miopi è il ritenersi imparziali anche su argomenti e situazioni che invece giudicano in base a preconcetti, quindi diventano abilissimi a reperire le fonti che forniscono informazioni coerenti coi loro preconcetti (e a linkarti queste fonti ) e a farsi sfuggire (proprio non le vedono) quelle (pure serie e autorevoli) che presentano delle "discrepanze".
Se e quando sono costretti a vederle (l'interlocutore gli sbatte i fatti sul muso) si verifica una ulteriore suddivisione, quelli più scaltri lasciano cadere il discorso e/o cambiano argomento (se non la guardo la verità cattiva non esiste), quelli meno scaltri si arrampicano sugli specchi, esibendosi in perle verbali del tipo "io ragiono con la mia testa, e non con i links" (non l'ho inventata, mi è stata detta da un tale a cui piacevano solo i suoi, di links ), questi si salvano dal capra! capra! CAPRA! solo perchè si tratta di un "comportamento saltuario" legato a specifici argomenti, in altri campi sono più ragionevoli (e informati).
Il problema dei sapiens fiduciosi è invece quello di non dubitare mai di una fonte, accertata in precedenza come seria, autorevole e competente, anche quando vi sarebbe motivo di dubitarne, è competente, quindi non può sbagliare (magari fosse vero, non basta essere un esperto, per non commettere errori, e se un esperto fa un errore, lo fa grosso), è serio, quindi non diffonderà informazioni o analisi dei fatti errate o manipolate (sarà serio, ma pochi possono resistere alla tentazione di portare l'acqua al proprio mulino o di ottenere dei vantaggi se si è parte in causa, l'imparzialità è già uno sport difficile se si è al di sopra delle parti, se puoi avere un riscontro economico considerevole sostenendo una causa popolare o appoggiando un potente, la serietà diventa un peso che non tutti riescono a reggere, e molti esperti / opinionisti famosi ottengono buona parte del loro reddito grazie a quello di dicono), è autorevole, quindi degno di fiducia (si è dimostrato degno di fiducia in passato, ed è probabile che continui ad esserlo, ma questo non deve significare che non si possa dubitare di lui, se c'è motivo di sospettare, che la fiducia cieca è la virtù dei pirla), quindi sì, cercatevi le vostre fonti serie, autorevoli e competenti, ma non prendete sempre e comunque quello che vi dicono come oro colato, se non avete modo di averne conferma (da qualcuno che non sia un semplice ripetitore), lasciate sempre, al contrario dei fiduciosi, un po' di spazio al dubbio.
infine abbiamo quella che può chiarmarsi la categoria delle
Aquile
Questa è la categoria degli "antituttologi", raccoglie tutti quelli che volando sulle masse incolte stridono la loro disapprovazione ai comportamenti sbagliati del basso popolo... disapprovano che iscriverci a facebook faccia sentire tutti giudici.. disapprovano che il saper usare google o wikipedia per fare una ricerca su di un argomento faccia sentire competenti su quell'argomento... disapprovano che si esprimano pareri su qualcosa senza conoscerne ogni dettaglio e sfumatura... e non hanno poi torto  e la loro è anche una naturale reazione all'imperversare delle capre, ma... anche le aquile hanno dei ma
Il ma più grosso è costituito dal fatto che buona parte della categoria è costituita da false aquile, buone alla predicazione, meno buone alla prova della razzolata, disapprovano la tuttologia, che però è la malattia degli altri, e non li riguarda, il secondo ma affligge invece le aquile in buona fede, che reagiate in malo modo ai belati caprini è comprensibile, che questi belati vi abbiano fatto dimenticare che il farsi una opinione, valutare le situazioni, esprimere un parere, anche basandosi su informazioni incomplete o imprecise, non solo non significa automaticamente ricadere nel peccato tuttologico, il guardarsi attorno e valutare ciò che puoi vedere, nella misura in cui puoi vederlo e comprendere quello che vedi è il normale comportamento umano, ed è normale comportamento umano anche il comunicare agli altri le proprie conclusioni, attuando così uno scambio di informazioni che ci consente di aumentare la nostra comprensione del mondo che ci circonda, questo è un normale meccanismo di socializzazione, e il belato delle capre ne è solo una scadente degenerazione.
Purtroppo combattere questo belato favorendo la diffusione di informazioni corrette e oneste, e stimolare gli altri a valutarle tramite l'uso della ragione, e non del pregiudizio, rifiutando la lente distorcente della propaganda di parte, è un procedimento lento e faticoso, richiede tanto tempo e tante energie, i risultati ottenuti paiono sempre modesti e spesso si devono affrontare fallimenti demoralizzanti... è sicuramente più facile fare di tutte le erbe un fascio, ma a parte che zittire chi cerca, onestamente, di farsi un'idea del mondo che lo circonda (ammesso che si possa riuscire a zittirli tutti) non necessariamente basterebbe a fermare le capre, e anche riuscendovi otterreste sì di aver curato la malattia, ma lo avreste fatto uccidendo il paziente
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