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Replying to Ciò che è pubblico non è necessariamente etico
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LightPosted: 6/10/2018, 11:03
Non posso entrare chissà quanto in merito perché ignorante sull'argomento, quindi non linciatemi!

Personalmente credo che in una democrazia ben funzionante che voglia esplicare veramente la sovranità popolare, l'economia debba essere di tipo misto e i servizi essenziali, rivolti a tutti, regolati dallo Stato.
Il privato è giusto che ci sia perché è sempre bene proporre alternative, ma appunto devono essere tali, non scelte obbligate la cui alternativa è la rinuncia perché quello che offre lo Stato non è abbastanza e/o funziona male come nel caso della sanità.
La questione etica è personale secondo me, nel momento in cui c'è anche solo un soggetto marcio un po' in alto si rischia un inquinamento generale o che "la macchina" s'inceppi.
kostakiPosted: 27/9/2018, 22:57
CITAZIONE (mass!mo @ 26/9/2018, 17:06) 
Che nostalgia, mi hai fatto venire in mente le infinite discussioni sulla "LIRA PESANTE" degli anni 80, tanto parlare per nulla, e nel frettempo chi ci ingaggiava nella discussione affondava "pesantemente" le mani nel denaro e nel potere pubblico per far interessi privati. La nostalgia ... è solo per l'età che avevo.

la lira pesante :lol: l'avevo dimenticata, polemiche su polemiche per qualcosa di quasi nullo :asd: quasi perchè sicuramente avrebbe provocato un "arrotondamento dei prezzi" al rialzo :fifi: comunque poca cosa, rispetto al disastro avvenuto con l'adozione dell'euro, e sì, pure io ho nostalgia del mio periodo 20/30 :asd: ma forse non è solo quello, per chi viveva nell'europa occidentale gli anni 80 furono un buon periodo
CITAZIONE (mass!mo @ 26/9/2018, 17:06) 
Basterebbe avere amministratori delle cose pubbliche onesti ed integerrimi, devoti allo spirito collettivo invece che agli interessi personali e il gioco sarebbe fatto.

chiedi poco :asd:
CITAZIONE (mass!mo @ 26/9/2018, 17:06) 
Per il resto spero ..... , e voto ad ogni tornata elettorale per il meno peggio. Anche se è sempre più complicato :asd: :asd:

2ivzll
mass!moPosted: 26/9/2018, 16:06
CITAZIONE (Morris @ 16/9/2018, 00:09) 
CITAZIONE (shiny ditto @ 15/9/2018, 05:10) 
chi dice che oggi le ideologie novecentesche non esistono più e rappresenta un movimento post ideologico poi dice frasi come "Mi sento una via di mezzo fra Almirante e Berlinguer", e cosa ci sarebbe di più ideologico di Almirante e Berlinguer :asd: semplicemente si sta cercando di unirli in un'unica ideologia prendendo il nazionalismo e il sovranismo da destra e il riscatto dei ceti più poveri e lo statalismo da sinistra (ed è per questo che sono molto trasversali) ma alla fine è sempre la stessa acqua che gira, presentata in forma diversa e mescolata e probabilmente prende consenso proprio perché la globalizzazione e il liberalismo hanno portato all'annullamento delle ideologie trasformando la politica in puri calcoli di marketing e non più tanto in idee da coltivare, ma meglio se non mi addentro troppo nel discorso sennò finisco a fare un polentone che non finisce più :asd: anche perché giustamente ognuno di noi ha il suo punto di vista e nessuno ha la verità in tasca.

Chi dice "Mi sento una via di mezzo fra Almirante e Berlinguer" non ha la minima idea di quello che sta dicendo mi sa. Le ideologie tendono a morire perché è molto più redditizio parlare alla pancia del paese, un sistema vecchio come il cucco che consiste nel mettere davanti al popolo un finto problema (o comunque un problema non proprio primario) per nascondere il resto. un po' come i vecchi regni che avevano bisogno sempre di un nemico da combattere per evitare problemi interni.

Che nostalgia, mi hai fatto venire in mente le infinite discussioni sulla "LIRA PESANTE" degli anni 80, tanto parlare per nulla, e nel frettempo chi ci ingaggiava nella discussione affondava "pesantemente" le mani nel denaro e nel potere pubblico per far interessi privati. La nostalgia ... è solo per l'età che avevo.

Ora, non solo per me, lo slancio ideale è terminato, non penso più ai "grandi sistemi" e alle ideologie, e solo sentire Almirante o Berlinguer, mi paracaduta nel "paese delle meraviglie", ed invece è staoria vissuta .... ma storia chiusa!

Il punto secondo me però non è pubblcio o privato, ma è etico o non etico. Basterebbe avere amministratori delle cose pubbliche onesti ed integerrimi, devoti allo spirito collettivo invece che agli interessi personali e il gioco sarebbe fatto. Fosse gestito da persone con lo spirito democratico di "Pericle" ...... un sogno! Invece seguo le interviste e trovo molto squallido il "culto edonistico" dei personaggi della politica di oggi, mi sembra che cerchino di scalare la piramide di Maslow, solo e molto pieni di se.

Siccome il tempo mi ha insegnato a occuparmi a cambiare quello che è nelle mie possibilità di fare, applico al mio mondo ed alla mia realtà quello che vorrei che fosse applicato a livello collettivo, ovvero un pochino di sana etica.
Per il resto spero ..... , e voto ad ogni tornata elettorale per il meno peggio. Anche se è sempre più complicato :asd: :asd:

:peorulla:
kostakiPosted: 18/9/2018, 23:10
CITAZIONE
Tutte e due (che in realtà sono un po' di più) le fazioni hanno buone ragioni e entrambi i metodi, quando applicati in modo particolarmente ortodosso, hanno fallito miseramente.

capita tutte le volte che una teoria viene applicata a dispetto della realtà, se vi sono delle discrepanze la colpa è della realtà, ed è la realtà che va corretta :asd: come i keynesiani che negano la validità della curva di Laffer perchè non è possibile calcolare matematicamente un valore assoluto di aliquota che riduca al minimo (in qualsiasi caso o situazione) l'evasione fiscale
CITAZIONE
Per finire, visto che il mio parere a riguardo ve lo sognate :asd:

:pernacchia: infatti ero stupito dalla presenza di un tuo commento
KakashiPosted: 18/9/2018, 13:00
La questione affrontata qui è complicatissima.
I beni pubblici sono oggetto di dibattito da... sempre. In qualsiasi autore che si sia occupato di temi di politica o economia questo problema compare sempre.
Chiaramente se andate a prendere Platone, il tema ha connotazioni diversissime da quelle che può avere per Mandeville.
E tanto vecchio il problema tanto irrisolta è la questione, perché non se ne è ancora venuti a capo. Tutte e due (che in realtà sono un po' di più) le fazioni hanno buone ragioni e entrambi i metodi, quando applicati in modo particolarmente ortodosso, hanno fallito miseramente.

Ora, come già ha detto Morris bisogna fare attenzione a non confondere pubblico con etico, perché è vero che qualcuno lo ha affermato in passato (ma insomma sono passati parecchi anni, diciamo secoli), ma in generale nessuno si sogna di dire che quando qualcosa è pubblico è automaticamente etico. Questo sarebbe un consequenzialismo troppo forzato, un terreno scivoloso da cui tutti stanno ormai lontani.
(Quando dico che nessuno lo afferma, io parlo sempre di intellettuali, studiosi di una certa serietà: le chiacchere da bar o da facebook a me non interessano affatto.)

Giusto per farvi capire la complessità del problema vi cito un paragrafo di questo libro:

benipubblici


La teoria di Coase è stata, come potete immaginare, a lungo dibattuta, probabilmente ha più detrattori che altro, ma certo ancora meno di cinquant'anni fa si introducevano nuovi elementi rilevanti dentro questo dibattito, e temo non sia finita qui.

Per finire, visto che il mio parere a riguardo ve lo sognate :asd:, vi segnalo che per me il libro più divertente sulla questione è La favola delle api di Mandeville. Forse online potete trovare il testo in italiano, non so, sicuramente in inglese è presente essendo assai datato.
kostakiPosted: 17/9/2018, 15:17
CITAZIONE (Morris @ 17/9/2018, 12:36) 
Ovviamente in ogni caso ci sono le eccezioni più o meno numerose, ma nel caso della guerra di conquista queste possono tappare i problemi interni, basti pensare alla Roma imperiale, il cui declino è cominciato inesorabilmente nel momento in cui è terminata l'espansione.

qui si parla di secoli e i motivi della decadenza dell'impero romano sono molteplici, sicuramente la mancaza di una spinta espansionistica ebbe la sua parte, ma si tratta di argomento decisamente dibattuto su cui gli storici si sbranano ancora :asd: anche perchè solo una parte dell'impero crollò, l'impero d'oriente durò ancora un migliaio d'anni, un esempio che mi sembra più calzante,e vicino storicamente, è la guerra delle falkland, che la giunta militare allora al potere in argentina aveva iniziato proprio per i motivi che indichi, e gli andò maluccio
CITAZIONE (Morris @ 17/9/2018, 12:36) 
Come dicevo in un post precedente, il pubblico dovrebbe offrire un servizio utilizzando i ricavi per coprire i costi, senza avere il guadagno (il guadagno sarebbe offrire alla comunità un servizio funzionante). La perdita non può essere una buona gestione, le due cose in relazione sono quanto meno ossimoriche.

l'utile, se c'è (cosa rara :asd: ) sarebbe da reinvestire, se non in ampliamenti del servizio in ampliamenti della manutenzione, comunque il debito per le grandi opere pubbliche riguarda spesso la realizzazione, più che la conduzione (almeno dovrebbe)
MorrisPosted: 17/9/2018, 11:36
CITAZIONE (kostaki @ 17/9/2018, 00:43)
l'indicare un nemico esterno per far dimenticare le magagne interne sì, ci sono sicuramente stati molti casi del genere, ma storicamente se ne trovano altrettanti di espansionismo puro e semplice, che fosse strappare ad un altro le risorse che aveva, oppure conquistare una rotta commerciale, così come capita che i paranoici abbiano davero dei nemici non tutte le volte che si parla di un nemico esterno lo si fa per distrarre la "plebe"

Ovviamente in ogni caso ci sono le eccezioni più o meno numerose, ma nel caso della guerra di conquista queste possono tappare i problemi interni, basti pensare alla Roma imperiale, il cui declino è cominciato inesorabilmente nel momento in cui è terminata l'espansione.
CITAZIONE (kostaki @ 14/9/2018, 01:55)
andrebbe definito meglio cosa si intende per buona o cattiva gestione (è buona gestione offrire comunque un servizio, anche se si finisce in perdita secca? e fino a che punto si deve arrivare, a fornire servizi ed accettare perdite?) , ma in linea di massima sì, è così, non conta pubblico o privato, conta che chi deve avere un servizio lo abbia ad un livello decoroso senza essere strozzato

Come dicevo in un post precedente, il pubblico dovrebbe offrire un servizio utilizzando i ricavi per coprire i costi, senza avere il guadagno (il guadagno sarebbe offrire alla comunità un servizio funzionante). La perdita non può essere una buona gestione, le due cose in relazione sono quanto meno ossimoriche.
CITAZIONE (Morris @ 14/9/2018, 01:42)
il pubblico eroga un servizio il migliore possibile in ragione delle proprie possibilità, mentre il privato tende al profitto. In soldoni (ed è tutta teoria, solamente teoria, verrebbe da dire) l'investimento pubblico è teso ad offrire il servizio trattenendo quanto basta a coprire le spese, mentre il privato ovviamente dal servizio che offre ne vuole trarre un profitto.
kostakiPosted: 16/9/2018, 23:43
CITAZIONE
la differenza fra me e il nonno kost infatti è sempre stata il mio essere più ideologico e lui essere più pratico

l'ideologia può darti la destinazione verso cui viaggiare, e può anche tracciarti la rotta, percorrere quella rotta ignorando la possibilità che necessiti di correzioni allo scopo di sistemare i "probelucci" di ordine pratico che possa presentarsi è quello che solitamente fa naufragare le ideologie, ma anch'io penso che le estremizzazioni, pubblico o privato, siano due errori, e che pur dovendo scegliere uan delel due vie come preferenziale, occorra sempre correggerla con un pochino dell'altra, un vestino non va bene per tutte le stagioni e una ideologia non va bene per tutte le situazioni

Morris, sei un pochino fuori argomento, quindi non dovrei risponderti :asd: però devo dirti che trovo questa valutazione
CITAZIONE
Le ideologie tendono a morire perché è molto più redditizio parlare alla pancia del paese, un sistema vecchio come il cucco che consiste nel mettere davanti al popolo un finto problema (o comunque un problema non proprio primario) per nascondere il resto. un po' come i vecchi regni che avevano bisogno sempre di un nemico da combattere per evitare problemi interni.

inesatta, chi si lamenta del "malpancismo" forse dimentica (o vuole dimenticare) che se c'è malpancismo, forse l'ideologia non ha ottenuto proprio i risultati sperati :asd: e la colpa potrebbe non essere di chi pone in dubbio che si debba continuare a seguirla comunque : in quanto a l'indicare un nemico esterno per far dimenticare le magagne interne sì, ci sono sicuramente stati molti casi del genere, ma storicamente se ne trovano altrettanti di espansionismo puro e semplice, che fosse strappare ad un altro le risorse che aveva, oppure conquistare una rotta commerciale, così come capita che i paranoici abbiano davero dei nemici non tutte le volte che si parla di un nemico esterno lo si fa per distrarre la "plebe"
MorrisPosted: 15/9/2018, 23:09
CITAZIONE (shiny ditto @ 15/9/2018, 05:10) 
chi dice che oggi le ideologie novecentesche non esistono più e rappresenta un movimento post ideologico poi dice frasi come "Mi sento una via di mezzo fra Almirante e Berlinguer", e cosa ci sarebbe di più ideologico di Almirante e Berlinguer :asd: semplicemente si sta cercando di unirli in un'unica ideologia prendendo il nazionalismo e il sovranismo da destra e il riscatto dei ceti più poveri e lo statalismo da sinistra (ed è per questo che sono molto trasversali) ma alla fine è sempre la stessa acqua che gira, presentata in forma diversa e mescolata e probabilmente prende consenso proprio perché la globalizzazione e il liberalismo hanno portato all'annullamento delle ideologie trasformando la politica in puri calcoli di marketing e non più tanto in idee da coltivare, ma meglio se non mi addentro troppo nel discorso sennò finisco a fare un polentone che non finisce più :asd: anche perché giustamente ognuno di noi ha il suo punto di vista e nessuno ha la verità in tasca.

Chi dice "Mi sento una via di mezzo fra Almirante e Berlinguer" non ha la minima idea di quello che sta dicendo mi sa. Le ideologie tendono a morire perché è molto più redditizio parlare alla pancia del paese, un sistema vecchio come il cucco che consiste nel mettere davanti al popolo un finto problema (o comunque un problema non proprio primario) per nascondere il resto. un po' come i vecchi regni che avevano bisogno sempre di un nemico da combattere per evitare problemi interni.
shiny dittoPosted: 15/9/2018, 04:10
CITAZIONE
Sul discorso di destra e sinistra ci sarebbe da chiedersi oggi con Gaber cosa sia l'una e cosa sia l'altra. Sono concetti ormai diventati liquidi nella società di oggi. Il governo italiano ne è un esempio eclatante, costituito da due partiti che sono molto trasversali, soprattutto per quanto concerne il loro elettorato.
Detto questo però bisogna fare un appunto: storicamente una posizione di destra è tendenzialmente liberista, con una forte spinta quindi dell'investimento privato, viceversa una posizione di sinistra è tendenzialmente statalista, con un'esclusione pressoché totale dell'investimento privato, giungendo al paradosso della nazionalizzazione delle produzioni e dei servizi, totalmente nelle mani di organi controllati dallo Stato.

No io penso che invece stiano tornando più attuali che mai, si stanno presentando solo in forme diverse e mescolate.
Ho voluto fare una divisione in 4 combinazioni dello schieramento politico tenendo conto anche del liberalismo/statalismo perché una destra/sinistra liberale è molto diversa da una destra sociale o da una sinistra marxista.
Anche perché se ci fai caso chi dice che oggi le ideologie novecentesche non esistono più e rappresenta un movimento post ideologico poi dice frasi come "Mi sento una via di mezzo fra Almirante e Berlinguer", e cosa ci sarebbe di più ideologico di Almirante e Berlinguer :asd: semplicemente si sta cercando di unirli in un'unica ideologia prendendo il nazionalismo e il sovranismo da destra e il riscatto dei ceti più poveri e lo statalismo da sinistra (ed è per questo che sono molto trasversali) ma alla fine è sempre la stessa acqua che gira, presentata in forma diversa e mescolata e probabilmente prende consenso proprio perché la globalizzazione e il liberalismo hanno portato all'annullamento delle ideologie trasformando la politica in puri calcoli di marketing e non più tanto in idee da coltivare, ma meglio se non mi addentro troppo nel discorso sennò finisco a fare un polentone che non finisce più :asd: anche perché giustamente ognuno di noi ha il suo punto di vista e nessuno ha la verità in tasca.



Rispondendo agli altri: il mio era un discorso più generico, non sto entrando nel merito della specifica privatizzazione o nazionalizzazione (la differenza fra me e il nonno kost infatti è sempre stata il mio essere più ideologico e lui essere più pratico :asd: ), io sono dell'opinione che debbano esserci entrambi e che a seconda dei casi dipende effettivamente da chi gestisce il servizio, tuttavia secondo me i privati possono dare un aiuto fondamentale nella gestione delle risorse dello stato.


Una volta lessi un libro che parlava tecnicamente delle politiche di Margaret Thatcher analizzandone Pro e Contro e tra i Contro si parlava del fatto che poiché generalmente un imprenditore possiede meno risorse rispetto a uno stato ed inoltre cercherà di guadagnare il più possibile, potrebbe decidere di investire il meno possibile e questo può portare ad alcuni problemi (come ad esempio la manutenzione delle ferrovie e delle autostrade).
Però chiaramente dovrà attenersi alle regole dello stato che stabilisce quale è lo standard minimo di lavorazione.

Rileggendo il post di nonno kost però vorrei cambiare un attimo punto di osservazione: io penso che l'utente può avere di fronte una spesa diretta ma in un certo senso esiste anche una spesa indiretta.
Certo è verissimo che un cliente magari acquistando un prodotto di un privato potrebbe avere tariffe superiori rispetto a quelle di un pubblico, ma se poi questa gestione privata permette di ridurre la spesa dello stato, allora sarà anche più facile ridurre la tassazione al cittadino o comunque usare i fondi in più per offrirgli servizi aggiuntivi, poi dopo chiaramente ci sarà da calcolare per singolo cittadino se ci guadagna di più con una gestione privata o pubblica e poi in base al risultato si prende una decisione